Il disturbo bipolare: sintomi, cause scatenanti e terapie

Il disturbo bipolare è un disturbo dell'umore che provoca oscillazioni tra fasi maniacali e fasi depressive. Le oscillazioni possono influire negativamente sulla vita quotidiana, compromettendo relazioni e attività lavorative. Il trattamento prevede generalmente l'uso di farmaci stabilizzatori dell’umore e psicoterapia.

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cos'è il disturbo bipolare

Cos’è il disturbo bipolare

Il disturbo bipolare è un disturbo dell’umore caratterizzato da oscillazioni del tono dell'umore tra fasi maniacali (euforia, iperattività) e fasi depressive (tristezza, apatia). L'ultima edizione del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM 5) raggruppa all'interno dei disturbi dell'umore almeno quattro forme di disturbo bipolare: 

  • Disturbo bipolare di tipo 1
  • Disturbo bipolare di tipo 2
  • Disturbo ciclotimico (o ciclotimia)
  • Disturbo bipolare indotto da farmaci o sostanze

A differenza dei disturbi depressivi, nei quali il disturbo dell’umore si manifesta solamente con aspetti depressivi (in altri termini, sono caratterizzati da una sola polarità), nei disturbi bipolari osserviamo l’alternanza di episodi depressivi e di episodi maniacali o ipomaniacali.

Disturbo bipolare di tipo I

Il disturbo bipolare di tipo I è caratterizzato dalla presenza di almeno un episodio maniacale, che può essere così intenso da richiedere cure ospedaliere. Gli individui possono o non possono sperimentare episodi depressivi maggiori.

Gli episodi maniacali si caratterizzano per sintomi come:

  • Energia eccessiva;
  • Disinibizione e comportamenti inappropriati;
  • Irrequietezza e agitazione costante;
  • Deliri di onnipotenza;
  • Difficoltà di concentrazione e pensieri accelerati;
  • Euforia intensa;
  • Impulsività e comportamenti rischiosi;
  • Ridotto bisogno di sonno senza sentirsi stanchi.

In alcuni casi invece la mania si manifesta con irritabilità, rabbia e un forte senso di ingiustizia. Possono comparire idee di persecuzione che, a volte, diventano veri e propri deliri. Questo può portare ad aggressività e scarsa consapevolezza delle proprie azioni.

Disturbo bipolare di tipo II

Il disturbo bipolare di tipo II, invece, comporta episodi depressivi maggiori che durano almeno due settimane e comprende almeno un episodio ipomaniacale, che è meno grave di un episodio maniacale e di solito non richiede ricovero ospedaliero. Le persone con disturbo bipolare di tipo II spesso non sperimentano episodi maniacali intensi come quelli nel disturbo bipolare di tipo I.

Gli episodi ipomaniacali possono manifestarsi con:

  • Umore elevato e più felicità del solito;
  • Aumento dell'irritabilità e reazioni impulsive;
  • Eccessiva sicurezza in sé stessi;
  • livelli di energia più alti senza una causa apparente.

Entrambi i tipi di disturbo bipolare presentano episodi depressivi simili a quelli della depressione clinica.

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Disturbo bipolare ciclotimico e disturbo bipolare non altrimenti specificato

Il disturbo ciclotimico è una forma lieve di disturbo bipolare con oscillazioni croniche tra ipomania e depressione lieve. Per la sua diagnosi è necessario sperimentare per almeno due anni sintomi ipomaniacali e numerosi periodi con sintomi depressivi che non soddisfano i criteri per la diagnosi di disturbo depressivo maggiore.

Il disturbo bipolare NAS invece, include sintomi bipolari atipici che non rientrano nei criteri specifici di altri sottotipi.

donna con episodio maniacale

 

Sintomi del disturbo bipolare

Tra i sintomi del disturbo bipolare è necessario distinguere tra i sintomi degli episodi maniacali ed ipomaniacali e i sintomi depressivi.
 

Sintomi maniacali ed ipomaniacali

Gli episodi maniacali durano generalmente più a lungo e sono più intensi rispetto agli episodi ipomaniacali. Un episodio maniacale può durare da una settimana a diverse settimane, e i sintomi sono talmente gravi da influire significativamente sulla vita quotidiana della persona, spesso richiedendo un trattamento ospedaliero.

Gli episodi ipomaniacali, invece, sono di durata più breve (solitamente da 4 a 7 giorni) e meno gravi. Sebbene i sintomi possano essere fastidiosi, di solito non causano un significativo disagio o disabilità, e la persona può essere in grado di continuare a svolgere le attività quotidiane. Tuttavia, anche se meno gravi, gli episodi ipomaniacali non vanno sottovalutati, poiché possono evolvere in episodi maniacali o deprimere.

Dunque, gli episodi maniacali sono più evidenti e gravi rispetto agli episodi ipomaniacali. Alcune manifestazioni tipiche degli episodi maniacali sono:

  • Sensazione di euforia, con un'esagerata sensazione di felicità e benessere;
  • Ottimismo eccessivo e irrealistico;
  • Autostima fuori dal comune;
  • Comportamento eccessivamente loquace (parla molto più del normale);
  • Rapida successione di pensieri;
  • Agitazione o irritabilità;
  • Comportamenti impulsivi, con scarsa capacità di giudizio, che può portare a scelte pericolose o rischiose;
  • Attività fisica esagerata;
  • Volontà improvvisa e inspiegabile di raggiungere obiettivi;
  • Difficoltà a concentrarsi e tendenza alla distrazione;
  • Necessità ridotta di dormire.
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Sintomi della fase depressiva

La maggior parte dei pazienti con disturbo bipolare inizia il loro percorso con un episodio depressivo. I criteri del DSM-5 per un episodio depressivo maggiore sono gli stessi sia per la depressione bipolare che unipolare, e la gravità dell'episodio viene valutata con le stesse scale: la Scala di Valutazione della Depressione di Hamilton (HDRS) o la Scala di Valutazione della Depressione di Montgomery-Asberg (MADRS).

Secondo il DSM-5 gli episodi depressivi devono includere 5 di questi sintomi e durare almeno per 2 settimane:

  • Tristezza persistente e senso di vuoto;
  • Perdita di interesse per le attività normalmente piacevoli (anhedonia);
  • Affaticamento e mancanza di energia;
  • Senso di inutilità o eccessiva colpa;
  • Irritabilità, soprattutto nei giovani;
  • Difficoltà di concentrazione e lentezza nei pensieri;
  • Disturbi del sonno, come insonnia o sonnolenza eccessiva;
  • Variazioni di peso (aumento o perdita);
  • Senso di isolamento o allontanamento dalle relazioni sociali;
  • Pensieri suicidi o desiderio di morte.

I sintomi che devono essere obbligatoriamente presenti per fare diagnosi di episodio depressivo comprendono l'umore depresso o la perdita di interesse o di piacere.

Cause del disturbo bipolare

Il disturbo bipolare è una condizione complessa influenzata da molteplici fattori. La sua comprensione si è notevolmente ampliata negli ultimi decenni, evidenziando come sia il risultato di un'intreccio tra genetica, ambiente e funzioni cerebrali.

Genetica e ambiente

Il disturbo bipolare è uno dei disturbi psichiatrici con la più alta ereditarietà. Tuttavia, non è dettato da un singolo gene, ma da molti geni che hanno un piccolo effetto da soli. Questi geni possono anche sovrapporsi a quelli associati alla schizofrenia.

Studi sui gemelli hanno rivelato che l'ereditabilità del disturbo bipolare si aggira tra il 60% e l'80%, con una concordanza significativamente più alta tra gemelli monozigoti rispetto ai dizigoti, suggerendo un forte sottostante componente genetico (McIntyre e colleghi., 2020).

L'ambiente in cui una persona vive e le sue esperienze interagiscono con il proprio patrimonio genetico, influenzando lo sviluppo del disturbo. Alcuni studi hanno infatti mostrato che esiste una probabilità del 10% di sviluppare un disturbo bipolare se in famiglia è presente un familiare con questa patologia, rispetto alla media della popolazione generale che è dell’1%. Gli studi sembrano suggerire che, alla base dello sviluppo del disturbo bipolare, ci sia una predisposizione genetica favorente che può essere slatentizzata da fattori di rischio ambientali o emergere senza apparenti cause.

Disfunzioni neurotrasmettitoriali

Un tempo si pensava che il disturbo bipolare derivasse da uno squilibrio nei sistemi di neurotrasmettitori, come serotonina, noradrenalina e dopamina. Sebbene queste aree del cervello siano coinvolte, non è stata identificata una singola disfunzione responsabile del disturbo.

Plasticità sinaptica e neuronale

La modulazione della plasticità sinaptica e neuronale, che comprende la crescita e la formazione di nuove connessioni nel cervello, è un aspetto fondamentale. Alcuni studi ritengono che le anomalie nella plasticità neurale possano essere coinvolte nello sviluppo e nella persistenza della malattia. Le molecole neurotrofiche, come il fattore neurotrofico derivato dal cervello, sono essenziali per queste vie di segnalazione.

Traumi ed esperienze passate

La ricerca sottolinea inoltre l'impatto del trauma, in particolare le esperienze negative nell'infanzia, sull'insorgenza e il decorso del disturbo, associando la maltrattamento infantile a sintomi depressivi più gravi, maggiori tassi di suicidio, e una minore risposta al trattamento (McIntyre e colleghi., 2020).

cause disturbo bipolare

Diagnosi del disturbo bipolare

La diagnosi del disturbo bipolare passa attraverso un'analisi approfondita e coinvolge diversi professionisti quali psichiatri e psicologi.

Gli step da seguire per una diagnosi approfondita sono: 

  • Raccolta dei sintomi: il primo passo è raccogliere i sintomi riferiti dal paziente, per comprendere la frequenza e l'intensità degli episodi maniacali e depressivi.
  • Esame obiettivo: l'esame fisico serve per escludere altre cause fisiche dei sintomi, come malattie che potrebbero influire sul comportamento del paziente.
  • Esami di laboratorio: gli esami del sangue possono identificare squilibri chimici o problemi fisici che potrebbero influire sui sintomi.
  • Valutazione psicologica: uno psichiatra o psicologo discute con il paziente dei suoi pensieri, emozioni e comportamenti. A volte, il paziente potrebbe essere invitato a tenere un diario dell'umore.

Trattamento del disturbo bipolare

Il trattamento del disturbo bipolare richiede un approccio personalizzato composto da farmaci e psicoterapia, considerando lo stato d'umore del paziente e vari altri fattori. L'obiettivo principale è garantire la sicurezza, stabilizzare il paziente dal punto di vista clinico e funzionale, e prevenire le recidive.

Farmaci per il trattamento del disturbo bipolare

La scelta della terapia farmacologica per il trattamento del DB è molto complessa in quanto le interazioni farmacologiche sono comuni e nessun farmaco è universalmente efficace. La selezione deve essere basata su ciò che è già stato efficace e ben tollerato in un dato paziente, es se non ci sono precedenti esperienze, la scelta si basa sull'anamnesi e sulla gravità dei sintomi  (Bobo WV, 2017).

Gli antidepressivi presentano un quadro più complicato, con raccomandazioni che sconsigliano il loro uso come monoterapia nel disturbo bipolare I, data la loro controversa efficacia e il rischio di innescare un cambio di fase verso la mania. Per la psicosi maniacale grave, in cui è urgente un controllo comportamentale per assicurarsi la sicurezza immediata del paziente, si predilige un antipsicotico di 2a generazione sedativo, talvolta integrato inizialmente con una benzodiazepina come il lorazepam o il clonazepam .

Per episodi acuti meno gravi in pazienti che non hanno controindicazioni (p. es., disturbi renali), il litio è una buona prima scelta sia per gli episodi depressivi che maniacali. Poiché il suo attacco è lento (da 4 a 10 giorni), a pazienti con sintomi significativi possono essere somministrati anche un anticonvulsivante o un antipsicotico di 2a generazione. Per la depressione bipolare, le migliori evidenze suggeriscono l'uso di quetiapina, di cariprazina, lumateperone o lurasidone da soli o la combinazione di fluoxetina e olanzapina ( Calabrese JR, Durgam S, 2021).

Una volta raggiunta la remissione, un trattamento preventivo con stabilizzatori dell'umore è indicato per tutti i pazienti bipolari I. Se gli episodi si ripetono durante il trattamento di mantenimento, i medici devono valutare se l'aderenza è scarsa e, in caso affermativo, esaminarne le motivazioni, per determinare se un cambiamento del tipo di stabilizzatore dell'umore o del dosaggio potrebbero rendere il trattamento più accettabile.

Psicoterapia per il disturbo bipolare

La psicoterapia cognitivo-comportamentale (CBT) svolge un ruolo fondamentale. Questa terapia aiuta a identificare e modificare i pensieri e i comportamenti negativi, migliorando la gestione delle emozioni. Un altro approccio utile è la psicoeducazione, che fornisce al paziente e alla sua famiglia le informazioni necessarie per comprendere meglio il disturbo e gestire gli episodi in modo più efficace. 

Un altro tipo di terapia è la terapia interpersonale e sociale, che aiuta il paziente a migliorare le relazioni e la gestione delle difficoltà sociali, riducendo il rischio di recidive. Spesso, i pazienti vengono anche incoraggiati a tenere un diario dell'umore per monitorare quotidianamente i cambiamenti dell'umore, della qualità del sonno e altri fattori importanti.

Infine, è essenziale mantenere uno stile di vita sano, che includa una routine regolare, un buon riposo, un’alimentazione equilibrata e attività fisica, poiché questi fattori contribuiscono a gestire meglio il disturbo. Il supporto sociale è altrettanto importante, quindi gruppi di sostegno e il coinvolgimento della famiglia sono fondamentali per ridurre l'isolamento e favorire il benessere psicologico complessivo.

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M., donna di 35 anni, presenta dall’età di 20 anni importanti oscillazioni dell’umore. La diagnosi di Disturbo Bipolare II viene confermata nel corso di un ricovero in SPDC a seguito in un tentato suicidio attraverso abuso di farmaci. Attualmente decide di riprendere un percorso di psicoterapia in quanto non riesce a gestire le ruminazioni dei periodi depressivi ed I pensieri che si rincorrono nei periodi di ipomaniacalità. Concordiamo di contattare uno psichiatra per valutare la terapia farmacologica che segue da anni, senza beneficio.

Fonti

  • Vieta, Eduard, et al. "Early intervention in bipolar disorder." American Journal of Psychiatry 175.5 (2018): 411-426.
  • Grande, I., Berk, M., Birmaher, B., & Vieta, E. (2016). Bipolar disorder. The Lancet, 387(10027), 1561-1572.
  • McIntyre, R. S., Berk, M., Brietzke, E., Goldstein, B. I., López-Jaramillo, C., Kessing, L. V., ... & Mansur, R. B. (2020). Bipolar disorders. The Lancet396(10265), 1841-1856.
  • Bobo WV: The diagnosis and management of bipolar I and II disorders: Clinical practice update. Mayo Clin Proc 92(10):1532-1551, 2017. doi: 10.1016/j.mayocp.2017.06.022
  • Calabrese JR, Durgam S, Satlin A, et al: Efficacy and safety of lumateperone for major depressive episodes associated with bipolar I or bipolar II disorder: A phase 3 randomized placebo-controlled trial. Am J Psychiatry 178(12):1098-1106, 2021. doi: 10.1176/appi.ajp.2021.20091339
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Domenico De DonatisPsichiatra e Direttore Sanitario
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Domenico De Donatis è un medico psichiatra con esperienza nella cura dei disturbi psichiatrici. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Parma, ha poi ottenuto la specializzazione in Psichiatria all'Università Alma Mater Studiorum di Bologna. Registrato presso l'Ordine dei Medici e Chirurghi di Pescara con il n° 4336, si impegna a fornire trattamenti mirati per migliorare la salute mentale dei suoi pazienti.
Federico RussoPsicologo, Psicoterapeuta, Neuropsicologo
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Psicologo e psicoterapeuta con 8 anni di Esperienza. Iscrizione all’Ordine degli Psicologi - Regione Puglia, n° 5048. Laurea in Psicologia clinica e della salute, Università degli Studi di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia presso l'Istituto S. Chiara. Crede che la parte migliore del suo lavoro sia il risultato: l’attenuazione dei sintomi, la risoluzione di una difficoltà, il miglioramento della vita delle persone.
Valentina CarliniPsicologa e Psicoterapeuta
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Dopo la laurea in psicologia, mi sono specializzata in psicoterapia cognitivo evoluzionista. Mi occupo di adulti ed adolescenti che avvertono il bisogno di affrontare un periodo di crisi, di migliorare la propria qualità di vita o che desiderino conoscere qualcosa in più sul proprio funzionamento e su ciò che orienta le proprie azioni. Nel mio lavoro è fondamentale costruire un clima di alleanza terapeutica, a partire dagli obiettivi che vengono costruiti insieme.
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