I disturbi della memoria: cosa sono e quali conseguenze hanno

In questo articolo vediamo quali sono i principali disturbi della memoria, a quali patologie sono collegati e quali conseguenze determinano sulla vita di chi ne soffre.

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disturbi della memoria

Il disturbo della memoria è un termine utilizzato per indicare tutti quei disturbi, presenti in diverse patologie, che possono compromettere la capacità mnemonica del soggetto dando vita ad amnesia. Può consistere in una riduzione della capacità di ricordare e di apprendere, o in un disturbo più grave con compromissione totale della capacità mnemonica e cognitiva.

Ne parleremo nel dettaglio all'interno dell'articolo, fornendo uno sguardo generale sul concetto di memoria e sul suo funzionamento dal punto di vista biologico. In seguito, ci concentreremo sull'analisi delle conseguenze emotive e psicologiche che questi disturbi possono avere su chi ne è affetto e sui loro caregiver.

Non esitare a contattare uno specialista se stai vivendo un momento di difficoltà come caregiver: puoi trattare le tipiche sensazioni del burnout da caregiver che possono accompagnarsi ad ansia, forti carichi di stress e attacchi di panico.

Cos'è la memoria?

La memoria non è solo un concetto; è anche una funzione psichica. Quella che consente di immagazzinare ricordi, riprodurre esperienze passate a livello immaginifico, riportare alla mente concetti e/o informazioni.

Questo significa che, i problemi mnemonici, non inficiano solo la possibilità di ricordare, ma anche le funzioni cognitive, intimamente legate ai procedimenti di memoria che rendono possibile la comparazione delle informazioni, la concettualizzazione e via dicendo.

Classificazione della memoria

La memoria viene così classificata:

  • memoria a lungo termine, che può conservare un gran numero di informazioni, a loro volta riguardanti la semantica (memoria semantica), gli eventi (memoria episodica), le procedure (memoria procedurale).
  • memoria a breve termine, anche definita primaria o "di lavoro": consente di conservare informazioni nel breve periodo (parliamo di venti secondi).
  • memoria sensoriale, che si occupa di raccogliere le informazioni sensoriali nell'arco di millisecondi e di conservarle per un periodo di tempo altrettanto breve.

Come funziona il processo della memoria?

Il processo mnemonico funziona così:

  • le informazioni vengono raccolte e codificate dall'ippocampo;
  • infine confluiscono nella corteccia cerebrale e qui avviene la loro conservazione.

Questo semplice meccanismo, interessa però altre aree cerebrali (tra cui l'amigdala, che si occupa di fornire significato emotivo ai ricordi immagazinati).

Quando la memoria funziona correttamente, questi tre elementi interagiscono in maniera funzionale e senza soluzione di continuità. L'ippocampo raccoglie e codifica; la corteccia conserva; l'amigdala conferisce tridimensionalità e valore affettivo ai ricordi.

Disturbi della memoria

I disturbi della memoria possono essere classificati in:

  • disturbi nella memoria di fissazione;
  • disturbi nella memoria di rievocazione;
  • amnesia retrograda o anterograda.

Il primo disturbo implica che sia impossibile accumulare nuovi ricordi (fissarli, appunto); mentre il secondo riguarda la difficoltà nel rievocare eventi passati. Spesso, questi eventi finiscono nel tempo per scomparire del tutto.

L'amnesia è un disturbo che può essere causato da patologie, eventi traumatici e/o lesioni a livello organico. Si distingue in retrograda (se non si ricorda parte o tutto il periodo di vita che precede il trauma), o anterograda (se non si riescono ad accumulare nuovi ricordi dopo l'evento lesivo, traumatico o la patologia).

Patologie connesse alla perdita di memoria

Tra le patologie che possono causare perdita di memoria, ricordiamo:

  • epilessia;
  • ictus;
  • infezioni a livello cerebrale;
  • intossicazione da monossido di carbonio;
  • Alzheimer;
  • malattia di Lyme;
  • Parkinson;
  • sclerosi multipla;
  • schizofrenia;
  • sifilide.

In alcuni di questi disturbi, ad essere intaccata è solo la memoria episodica; in altri, invece, anche quella procedurale, che rende impossibile al soggetto portare avanti le più semplici mansioni quotidiane come vestirsi, andare al bagno o mettersi a letto.

Conseguenze dei disturbi della memoria

Com'è naturale, i disturbi della memoria possono essere fonte di grande dolore, sia per chi ne soffre che per il caregiver. Il soggetto che sviluppa un disturbo della memoria, può sperimentare sensazioni che oscillano dall'ansia al panico, dalla derealizzazione al senso di isolamento.

Ritrovarsi incapaci di riportare alla mente vecchi ricordi, ad esempio, può essere causa di enorme frustrazione psicoemotiva, che non di rado ha come conseguenza la depressione o altri disturbi dell'umore.

Il ruolo del caregiver

Da considerare anche la psicologia del caregiver: figura professionale o, in questo caso, familiare, che si occupa di fornire assistenza al malato nel momento del bisogno. Costui può sperimentare paura e ansia per la persona amata; ma anche problematiche tensive come stress, derealizzazione, attacchi di panico (spesso perché si percepisce impotente di fronte alla malattia o perché raggiunge il cosiddetto burnout da caregiver).

Ricordiamo che, di fronte a situazioni di difficoltà, è fondamentale chiedere un supporto professionale, che possa aiutare sia il malato che il caregiver ad affrontare un momento di particolare sofferenza psicologica ed emotiva. Se preferisci, puoi farlo online grazie a Serenis: siamo un centro medico autorizzato e grazie a più di 1500 psicoterapeuti che lavorano con noi possiamo offrirti il supporto che cerchi.

 

Fonti:

  • Fornari, U., & Delsedime, N. (2005). Disturbi della memoria e funzionamenti mentali patologici: implicazioni in psichiatria forense. GIORN ITAL PSICOPAT, 11, 275-282.
  • Colangelo, M. (n.d.). disturbi della memoria, amnesia e perdita di memoria, cura. https://www.idoctors.it/patologia-disturbi-della-memoria-26879
  • Cornoldi, C. (1999). I disturbi della memoria. Presentazione. Psicologia clinica dello sviluppo, 3(3), 421-424.
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Dott.ssa Martina MiglioreDirettore della Formazione e dello Sviluppo
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Romana trapiantata in Umbria. Laureata in psicologia e specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Ex-ricercatrice in Psicobiologia e psicofarmacologia. Visione pratica e creativa del mondo, amo le sfide e trovare soluzioni innovative. Appassionata di giochi di ruolo e cultura pop, li integro attivamente nelle mie terapie. Confermo da anni che parlare attraverso ciò che amiamo rende più semplice affrontare le sfide della vita.
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