Cos'è la dissonanza cognitiva?
Questo articolo presenta una panoramica della dissonanza cognitiva e alcuni trattamenti che aiutano ad alleviare il suo stress psicologico.
Cos'è la dissonanza cognitiva?
La dissonanza cognitiva è un concetto psicologico che si riferisce al disagio o tensione che una persona prova quando ha contemporaneamente due o più credenze, valori o idee in conflitto tra loro. Questo stato di disagio può anche sorgere quando le azioni di una persona non sono coerenti con le sue convinzioni.
La teoria della dissonanza cognitiva di Festinger
Leon Festinger, psicologo e sociologo americano, è noto come il fondatore della teoria della dissonanza cognitiva e viene considerato tra i più influenti studiosi della psicologia sociale. A Festinger va il riconoscimento di aver messo in discussione il comportamentismo, che vedeva il comportamento umano come il risultato diretto di una relazione stimolo-risposta.
Nel 1934, un devastante terremoto colpì la regione del Bihar, in India. Jamuna Prasad, un ricercatore dell'epoca, analizzò diverse voci diffuse in aree limitrofe non direttamente toccate dalla catastrofe, riportando i risultati nel suo studio “A comparative study of rumours and reports in earthquakes”.
Due decenni dopo, Festinger venne particolarmente affascinato dagli studi di Prasad. All'epoca, insieme ad altri ricercatori, stava elaborando una vasta mole di dati riguardanti i meccanismi della comunicazione di massa e le sue influenze sulla società.
Festinger si interrogò su come fosse possibile che, in una situazione già tragica, potessero diffondersi in maniera così rapida e drammatica voci che peggiorarono ulteriormente il clima di paura.
Secondo Festinger, si sarebbero dovute creare delle voci tendenti alla riduzione del panico, mentre successe esattamente il contrario. Le voci ancora più terrorizzanti che si diffondevano, servivano a giustificare e razionalizzare la paura che la gente provava già.
Si era creata una incoerenza tra quanto le persone non direttamente colpite dal terremoto vedevano intorno a loro e la paura che sentivano ma che non era giustificata dall’ambiente in cui vivevano.
Quando insorge la dissonanza cognitiva?
La dissonanza cognitiva insorge quando una persona sperimenta un conflitto interno tra due o più credenze, valori o comportamenti che risultano incompatibili. Questo stato di tensione psicologica si verifica, ad esempio, quando una persona agisce in modo contrario a ciò che crede o quando si affrontano informazioni che contraddicono convinzioni precedenti. Alcuni scenari tipici includono:
- Quando si compiono azioni in contrasto con i propri valori (es. fumare pur sapendo che è dannoso per la salute).
- Quando si ricevono informazioni che sfidano credenze radicate.
- Quando si è costretti a prendere decisioni difficili tra opzioni ugualmente valide, ma contrastanti.
La teoria della dissonanza cognitiva suggerisce che le persone tendono a ridurre questo disagio cercando di modificare uno dei pensieri, giustificare il comportamento o cambiare atteggiamento.
Un esempio di dissonanza cognitiva
Fumare nonostante i rischi per la salute: Un fumatore sa che il fumo è dannoso per la salute, ma continua a fumare. La dissonanza cognitiva nasce dal conflitto tra la conoscenza dei rischi e il comportamento che li ignora. Per ridurre questa dissonanza, il fumatore potrebbe giustificare l'azione dicendo: "Conosco persone che hanno fumato per anni e stanno ancora bene" oppure potrebbe minimizzare il rischio percepito.
Dissonanza cognitiva: le cause
Le cause della dissonanza cognitiva si verificano quando c'è una discrepanza tra due o più cognizioni (idee, credenze, atteggiamenti, comportamenti) che una persona mantiene, provocando un conflitto psicologico interno. Alcuni dei fattori principali che portano all'insorgere della dissonanza cognitiva includono:
- Contrasto tra azioni e credenze: Quando le persone agiscono in modo contrario ai loro valori o convinzioni. Ad esempio, qualcuno che crede nell'importanza della salute, ma continua a condurre abitudini dannose come il fumo, può sperimentare dissonanza.
- Nuove informazioni che contraddicono convinzioni precedenti: L'acquisizione di nuove informazioni che sfidano credenze o conoscenze consolidate può creare dissonanza. Ad esempio, apprendere che un cibo ritenuto sano è in realtà dannoso può causare disagio.
- Decisioni difficili: Scegliere tra opzioni che comportano vantaggi e svantaggi contrapposti. Dopo una scelta importante (es. acquistare una macchina costosa), ci si potrebbe pentire di non aver scelto un'opzione diversa, portando a dissonanza tra la scelta fatta e la percezione di altre opzioni possibili.
- Pressione sociale: La dissonanza può emergere quando si è sotto pressione per conformarsi a norme sociali o aspettative altrui che vanno in contrasto con le proprie credenze o preferenze personali.
- Cambiamenti di comportamento o di atteggiamenti: Modificare il proprio comportamento (ad esempio smettere di mangiare carne per motivi etici) può causare dissonanza con abitudini o credenze passate.
Per alleviare questo stato di disagio, le persone cercano di ridurre la dissonanza modificando uno dei due elementi in conflitto, razionalizzando le loro scelte, o cambiando il proprio comportamento o atteggiamento.
Sintomi della dissonanza cognitiva
I principali sintomi della dissonanza cognitiva derivano dal disagio mentale che nasce quando una persona vive un conflitto tra credenze, atteggiamenti o comportamenti. Alcuni dei sintomi comuni includono:
- Tensione emotiva: un forte senso di disagio psicologico o stress, dovuto al conflitto interno tra pensieri o comportamenti incoerenti. Questo può manifestarsi come ansia, irritazione o frustrazione.
- Senso di colpa o vergogna: quando il comportamento di una persona non è allineato con i suoi valori o principi morali, può emergere un sentimento di colpa o di vergogna. Ad esempio, un vegetariano che cede a mangiare carne potrebbe provare questi sentimenti.
- Rimuginio mentale: chi vive dissonanza cognitiva tende a ripensare costantemente alla situazione, cercando di razionalizzare o giustificare le proprie azioni o convinzioni in modo da ridurre il conflitto.
- Tentativi di giustificazione o razionalizzazione: le persone possono cercare attivamente modi per spiegare o razionalizzare comportamenti contraddittori per ridurre la dissonanza. Ad esempio, potrebbero trovare argomentazioni per giustificare un comportamento sbagliato ("tutti lo fanno, quindi non è così grave").
- Evitamento di informazioni contrastanti: spesso le persone evitano o ignorano informazioni che possono aumentare il conflitto interiore. Questo può manifestarsi come la tendenza a cercare solo informazioni che confermano le proprie credenze (fenomeno noto come "bias di conferma").
- Cambiamento di credenze o comportamenti: alla ricerca di sollievo dal disagio, le persone possono modificare le proprie credenze o comportamenti per ridurre la dissonanza, cercando un nuovo equilibrio tra i due.
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Risoluzione della dissonanza cognitiva
La risoluzione della dissonanza cognitiva avviene quando una persona cerca di ridurre il disagio provocato dal conflitto tra credenze, atteggiamenti o comportamenti incoerenti. Per risolvere questa tensione psicologica, si possono mettere in atto diverse strategie come ad esempio:
Cambiamento delle credenze
Una persona può modificare le proprie credenze per renderle più coerenti con il comportamento. Ad esempio, se qualcuno fuma ma crede che sia dannoso, potrebbe iniziare a pensare che i rischi siano meno gravi di quanto precedentemente pensato.
Modifica del comportamento
La persona potrebbe scegliere di cambiare il proprio comportamento per allinearlo con le proprie credenze. Usando lo stesso esempio del fumo, la persona potrebbe decidere di smettere per ridurre la dissonanza tra la credenza che il fumo è dannoso e l'atto di fumare.
Razionalizzazione
Un'altra modalità comune è giustificare o minimizzare la rilevanza del conflitto. Le persone potrebbero cercare argomentazioni o spiegazioni che giustifichino il comportamento incoerente, come dire che "tutti lo fanno" o che "è solo un'abitudine temporanea".
Psicoterapia e dissonanza cognitiva
Se ti trovi a vivere un conflitto interiore tra pensieri, credenze o comportamenti incoerenti, e senti il peso di questa tensione, potresti stare affrontando una forma di dissonanza cognitiva. Ci sono diversi tipi di psicoterapia che ti possono aiutare a risolvere questo problema, come:
- Terapia Cognitivo-Comportamentale (CBT): la CBT ti aiuta a identificare e modificare i pensieri distorti e le credenze che contribuiscono alla dissonanza. Attraverso la CBT, puoi imparare a riconoscere i pensieri disfunzionali e a sostituirli con alternative più realistiche e funzionali.
- Dialectical Behavior Therapy (DBT): la DBT integra l'accettazione e il cambiamento, permettendoti di affrontare le emozioni in modo sano. Imparando a tollerare e gestire le emozioni intense, puoi ridurre la dissonanza cognitiva e trovare un equilibrio tra le tue convinzioni e comportamenti.
- Schema Therapy: lo schema therapy si concentra sui modelli di pensiero e comportamento che si sviluppano nella prima infanzia e che influenzano le relazioni e le esperienze di vita. Riconoscendo e modificando questi schemi, puoi alleviare la dissonanza cognitiva e migliorare la tua qualità di vita.
- Mindfulness-Based Therapy: La terapia basata sulla mindfulness ti incoraggia a vivere nel momento presente e ad accettare i tuoi pensieri e sentimenti senza giudicarli. Questa consapevolezza può aiutarti a ridurre la tensione associata alla dissonanza cognitiva, consentendoti di affrontare le tue esperienze in modo più aperto e diretto.
- Terapia Psicodinamica: questo tipo di terapia esplora il tuo inconscio e le esperienze passate per comprendere le cause alla base dei tuoi conflitti interiori. Attraverso questa comprensione, puoi iniziare a risolvere le tensioni e a vivere in modo più coerente con le tue convinzioni.
Considerare di rivolgerti a un professionista della salute mentale può essere un passo fondamentale per affrontare la dissonanza cognitiva e ritrovare un senso di equilibrio nella tua vita.
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Fonti
Cooper, J. (2007). Cognitive Dissonance: Fifty Years of a Classic Theory. SAGE Publications.
Festinger, L. (1957). A Theory of Cognitive Dissonance. Stanford University Press.
Harmon-Jones, E., & Mills, J. (Eds.). (2019). Cognitive Dissonance: Reexamining a Pivotal Theory in Psychology. American Psychological Association.