Dispercezione corporea: sintomi e cura

L'immagine corporea è la percezione soggettiva che abbiamo del nostro corpo. Talvolta questa visione è però distorta rispetto alla realtà: in quel caso si parla di dispercezione corporea.

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dispercezione corporea

Cos'è l'immagine corporea?

L'immagine corporea è la percezione soggettiva che abbiamo del nostro corpo: le sue dimensioni, la forma e il tipo, ma anche come ci sentiamo e come lo valutiamo. Non si tratta quindi soltanto di ciò che vediamo allo specchio ma è un concetto molto più ampio che coinvolge il modo in cui immaginiamo che gli altri ci vedano. La percezione che una persona ha del proprio corpo è spesso più influenzata dalle convinzioni, dalle percezioni e dai sentimenti personali che dalle sue caratteristiche fisiche reali.

Avere una buona immagine corporea significa riuscire a vedere il proprio corpo in modo realistico, accettando tanto gli aspetti che ci piacciono quanto quelli che non ci soddisfano, considerandoli parte della nostra identità, senza permettere che diventino l'elemento predominante che ci definisce. Questo atteggiamento porta a sentirsi a proprio agio e sicuri dentro il proprio corpo e favorisce un senso di benessere generale. Il problema è che spesso l'immagine che vediamo allo specchio è diversa da quella reale. Cerchiamo di capire perché.

La percezione distorta del proprio corpo

La percezione distorta del proprio corpo è un problema diffuso che non solo può incidere sulla qualità della nostra vita ma che spesso viaggia di pari passo con disturbi come l'anoressia, la bulimia, il binge eating il dismorfismo corporeo.

Agli inizi del XX secolo, i neurologi iniziarono a studiare questo fenomeno, proponendo diverse teorie sulla formazione e sulla natura dell'immagine corporea. Da Head, che la definì come una costruzione mentale basata sulle esperienze sensoriali, a Schilder, che sottolineò l'importanza dei fattori socioculturali, fino a Krueger, che la collegò all'identità personale, le ricerche hanno evidenziato la complessità di questo disturbo.

Comprendere le cause profonde del non accettare il proprio corpo è per la psicologia una sfida ma soprattutto un traguardo per sviluppare interventi terapeutici efficaci per aiutare i pazienti a ritrovare un'immagine di sé più sana e positiva.

Cos'è la dispercezione corporea?

La dispercezione corporea, o body image disturbance (BID), è un disturbo che consiste in una percezione alterata dell'immagine corporea. Chi ne soffre ha difficoltà a valutare obiettivamente le dimensioni e le proporzioni del proprio corpo.

Il disturbo dell'immagine corporea è centrale in numerosi disturbi, come i disturbi alimentari (anoressia, bulimia, ortoressia, vigoressia) e il disturbo da dismorfismo corporeo (o dismorfofobia). Recenti ricerche indicano tuttavia che questo tipo di distorsione può verificarsi anche in individui che non soffrono di disturbi psicologici o alimentari, seppur in forma meno grave.

Come si manifesta? Segnali di riconoscimento

Come ci accorgiamo di avere una visione distorta del nostro corpo? I sintomi principali sono:

  • ossessione per un difetto: chi soffre di dispercezione corporea è costantemente preoccupato da un difetto fisico, reale o immaginario.
  • comportamenti compulsivi: l'uso eccessivo di specchi, bilance e l'esecuzione di rituali legati all'aspetto fisico sono comuni in questo disturbo.
  • Isolamento sociale: la paura del giudizio altrui porta spesso all'evitamento di situazioni sociali e a una riduzione delle relazioni interpersonali.
  • Impatto emotivo: sentimenti di vergogna, ansia e depressione sono frequenti e possono sfociare in pensieri suicidari.

I sintomi della dispercezione corporea si manifestano quindi in vari modi e possono includere un'ossessione costante per il proprio aspetto fisico o per una parte specifica del corpo, spesso accompagnata da un confronto continuo con gli altri o con immagini ideali di bellezza.

Chi ne soffre tende a evitare situazioni sociali in cui il corpo viene esposto, come andare in spiaggia, fare sport o vivere l'intimità sessuale; può adottare trucchi, vestiti e accessori per nascondere o modificare ciò che percepisce come un difetto fisico. In molti casi, tende a controllare spesso il proprio aspetto allo specchio o sale più volte al giorno sulla bilancia.

I sintomi possono includere alterazioni dell’umore, come ansia e depressione, oltre a difficoltà nel sonno e nell'appetito, e una riduzione delle attività piacevoli.

Sul piano cognitivo, le persone con dispercezione sviluppano credenze distorte sul proprio corpo, alimentate spesso dall'idea che la salute corrisponda a un corpo magro, e queste convinzioni portano a una valutazione distorta delle proporzioni e del peso, proprio come accade nell'anoressia.

Dal punto di vista percettivo, possono sovrastimare alcune parti del corpo nonostante siano sottopeso, mentre sul piano affettivo provano emozioni intense di colpa e disgusto legate alla differenza tra il corpo reale e quello desiderato.

Cause di una visione distorta del proprio corpo

La teoria del confronto sociale di Festinger evidenzia che il modo in cui ciascuno valuta sé stesso e le proprie capacità è fortemente influenzato dal confronto con gli altri.

In questo contesto, uno studio pubblicato su Elsevier (Alyssa N. Saiphoo e colleghi. 2019) ha messo in luce come il confronto con le immagini idealizzate sui social media possa influire negativamente sull'immagine corporea, contribuendo all'insorgenza di disturbi legati alla percezione del corpo.

Oltre a questi aspetti socio-culturali, esistono anche fattori individuali associati alla dispercezione corporea, tra cui specifici bias cognitivi che influenzano l'attenzione e la memoria. Queste distorsioni cognitive possono amplificare la distorsione dell’immagine corporea, portando a una maggiore focalizzazione su aspetti negativi dell'aspetto fisico e rendendo difficile per l'individuo accettare il proprio corpo

Tra i principali elementi che possono favorirne lo sviluppo troviamo inoltre una predisposizione genetica o neurobiologica a disturbi psichiatrici o a disturbi dell'alimentazione, una storia personale o familiare segnata da abusi, traumi, violenze o episodi di bullismo. Una bassa autostima o la scarsa fiducia in se stessi, il perfezionismo, o un'educazione particolarmente rigida, ipercritica o iperprotettiva, possono contribuire a causare una percezione alterata della realtà.

Cosa fare in caso di dispercezione corporea?

Un primo passo importante è riconoscere il problema perché la consapevolezza è il primo passo verso il cambiamento. Accettare di avere una visione distorta del proprio corpo è fondamentale per poter iniziare un percorso di guarigione.

È importante circondarsi di persone positive e proteggerci da situazioni che generano ansia o insicurezza. Ridurre l'esposizione a modelli di bellezza irrealistici, come quelli proposti dai media e dai social network, può essere di grande aiuto. Coltivare interessi e passioni al di fuori dell'aspetto fisico ci permette di valorizzare le nostre qualità e di trovare una soddisfazione più profonda.

L'attività fisica, praticata con regolarità e piacere, è un ottimo alleato per migliorare l'autostima e la percezione di sé. Lo sport, oltre a far bene al corpo, aiuta a ridurre lo stress e a liberare endorfine, sostanze che migliorano l'umore. L'importante è scegliere un'attività che piace e che possa essere svolta con costanza.

Un percorso nutrizionale personalizzato può aiutare a stabilire un rapporto sano con il cibo, evitando diete drastiche e comportamenti alimentari estremi che spesso aggravano la dispercezione corporea.

Dispercezione corporea e DCA: cure e rimedi

Come abbiamo sottolineato nel corso del nostro articolo, esiste una forte correlazione tra dispercezione corporea e disturbi del comportamento alimentare. Per questo motivo, il trattamento di questi disturbi richiede un approccio integrato che affronti sia l'aspetto psicologico, legato ai pensieri e alle emozioni, sia quello comportamentale, ovvero le azioni legate al cibo e al corpo.

Le terapie più diffuse includono la terapia cognitivo-comportamentale, come quella che puoi trovare su Serenis, che mira a modificare i pensieri negativi e i comportamenti disfunzionali legati al cibo e al corpo.

La terapia familiare può essere di grande aiuto, soprattutto nel caso di adolescenti, perché coinvolge l'intera famiglia nel processo di guarigione. In alcuni casi, la farmacoterapia può rivelarsi un supporto fondamentale per trattare disturbi paralleli come ansia o depressione.

centri specializzati per i disturbi alimentari offrono un supporto completo e personalizzato. Grazie a un team multidisciplinare di professionisti, questi centri sono in grado di fornire una valutazione accurata della situazione, identificando le cause profonde del problema e proponendo un percorso terapeutico su misura del paziente.

 

Fonti:

  • Burychka, D., Miragall, M., & Baños, R. M. (2021). Towards a comprehensive understanding of body image: integrating positive body image, embodiment and Self-Compassion. Psychologica Belgica, 61(1), 248–261. https://doi.org/10.5334/pb.1057
  • Festinger, L. (1954). A theory of social comparison processes. Human Relations, 7(2), 117–140. https://doi.org/10.1177/001872675400700202
  • Gruszka, W., Owczarek, A. J., Glinianowicz, M., Bąk-Sosnowska, M., Chudek, J., & Olszanecka-Glinianowicz, M. (2022). Perception of body size and body dissatisfaction in adults. Scientific Reports, 12(1). https://doi.org/10.1038/s41598-021-04706-6
  • Riccardi, F. (2023, November 8). Valutazione soggettiva della dispercezione corporea in adolescenti con disturbo del comportamento alimentare. https://unire.unige.it/handle/123456789/6874
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Domenico De DonatisPsichiatra e Direttore Sanitario
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Domenico De Donatis è un medico psichiatra con esperienza nella cura dei disturbi psichiatrici. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Parma, ha poi ottenuto la specializzazione in Psichiatria all'Università Alma Mater Studiorum di Bologna. Registrato presso l'Ordine dei Medici e Chirurghi di Pescara con il n° 4336, si impegna a fornire trattamenti mirati per migliorare la salute mentale dei suoi pazienti.
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