Disabilità psichica: disturbi ed effetti sul caregiver
Il ruolo del caregiver di una persona con disabilità psichica comporta sfide complesse che vanno oltre l'assistenza pratica quotidiana.
La disabilità psichica è una forma di disabilità che si pone come conseguenza di un disturbo dello sviluppo intellettivo e/o di forme di malattia mentale. Il termine disabilità psichica non è quindi sinonimo di disabilità intellettiva, perché comprende tutte quelle problematiche che possono interessare la più vasta area della psiche umana (dal greco ψύχω "respirare, soffiare").
Chi soffre di disabilità psichica, può sperimentare profondo dolore emotivo nel corso della propria vita, a causa di problematiche che compromettono la qualità generale della vita. Tali problematiche possono riguardare i rapporti interpersonali, le possibilità professionali, la costruzione di una vita relazionale soddisfacente e molto altro ancora.
D'altro lato, bisogna considerare l'impatto che queste condizioni hanno sul caregiver: la persona, il familiare, il parente, che fornisce assistenza al soggetto con disabilità psichica e che ha appunto bisogno di cure costanti e continuative.
Disabilità psichica: che cos'è?
Rientrano nella categoria di "disabilità psichica" tutti quei disturbi che compromettono la salute della psiche umana e il suo funzionamento. In tal senso, possiamo individuare due grandi campi di interesse per quel che riguarda la disabilità psichica. Da un lato:
- la disabilità intellettiva, che comporta problematiche nell'apprendimento, nello sviluppo e nella capacità adattiva.
Dall'altro lato:
- la presenza di psicopatologie gravi come schizofrenia e disturbi deliranti.
Secondo l'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), la disabilità psichica non è quindi un disturbo, quanto piuttosto la conseguenza di una vasta gamma di disturbi mentali. A loro volta, i disturbi mentali possono comprendere:
- disturbi dissociativi;
- disturbi alimentari;
- disturbi del sonno;
- schizofrenia e disturbi deliranti;
- disturbi dell’umore;
- disturbi d’ansia;
- disturbi di personalità.
Tra i disturbi mentali, rientrano inoltre quelli che interessano l'evoluzione, tra cui i ritardi mentali, l'autismo, disturbi delle capacità motorie, disturbi della comunicazione, disturbi da deficit di attenzione e consimili.
Tutti questi disturbi possono causare profondo dolore nel soggetto che ne soffre, che si trova spesso impossibilitato a costruire una vita soddisfacente sia dal punto di vista personale, che relazionale e professionale.
Non a caso, da qualche anno i medici descrivono i disturbi mentali come "fenomeni multidimensionali", che non riguardano solo l'ambito organico/genetico/biologico, ma anche quello sociale, psicologico e culturale.
D'altro canto, affrontare queste situazioni può portare i caregiver a vivere sensazioni di solitudine, ansia, stress, attacchi di panico e, nei peggiori dei casi, burnout da caregiver.
Disabilità primaria, secondaria e terziaria
Dal punto di vista clinico, è possibile distinguere tre elementi che concorrono al fenomeno disabilità. Vi è una "disabilità primaria", che consiste nel danno/disturbo causato dal disturbo stesso. Vi è una "disabilità secondaria", che individua invece le possibili reazioni negative da parte del soggetto affetto da disabilità. Vi è, infine, una "disabilità terziaria", con cui si indicano tutti quegli handicap che derivano dal disturbo: problemi in ambito professionale, lavorativo, relazionale, povertà, isolamento, etc.
Quando si parla di disabilità psichica, non bisogna solo considerare il fenomeno primario (cioè il disturbo vero e proprio), ma concentrarsi anche sulla disabilità secondaria e quella terziaria, che spesso concorrono a fare della disabilità psichica un fenomeno tanto doloroso ed asfissiante.
I caregiver, ad esempio, hanno il dovere di prestare attenzioni e cure sia per quel che riguarda la disabilità primaria (su prescrizione medica devono, per esempio, somministrare cure e farmaci al disabile); che per quel che riguarda la disabilità secondaria (aiutando il disabile a gestire in maniera funzionale le proprie crisi di rabbia, psicotiche, di pianto, e via dicendo) e terziarie (fornendo il supporto sociale necessario al loro caro o paziente).
Ma con l'aiuto di un terapeuta puoi tenerlo sotto controllo.
- Solo psicoterapeuti (psicologi specializzati)
- Primo colloquio gratuito
- Centro medico autorizzato
Il ruolo del caregiver
Il caregiver è una figura che fornisce assistenza ad un malato, il quale, per via di una condizione fisica o mentale, ha bisogno di cure continuative e costanti. Il caregiver non coincide sempre con un familiare: esistono infatti professionisti dedicati come infermieri, assistenti sociali o operatori sanitari che possono svolgere la mansione.
Quando a rivestire il ruolo di caregiver è un familiare, la situazione si complica: spesso, alle difficoltà oggettive si aggiungono quelle emotive e psicologiche, che possono causare profondo stress, ansia, senso di disperazione e isolamento nel caregiver.
Queste condizioni si accompagnano spesso a un profondo senso di derealizzazione, meccanismo di difesa da un dolore troppo profondo che l'organismo non è in grado di metabolizzare.
Come aiuta la psicoterapia
I principali ambiti in cui la psicoterapia può aiutare i caregiver sono:
- Gestione dello stress
- Supporto emotivo
- Migliorare la comunicazione
- Sviluppo di competenze pratiche
- Auto-cura
- Prevenzione del burnout
Ricordiamo di chiedere un supporto psicologico in caso di necessità, poiché il ruolo di assistente può causare problematiche emotive da non sottovalutare sia nel breve che nel lungo periodo.
Fonti
Organizzazione Mondiale della Sanità. (n.d.). Disabilità psichica e disturbi mentali. OMS.
Smith, J. (2020). Mental health and disability: Understanding the caregiver’s role. Journal of Clinical Psychology, 56(4), 234-249.