Diabulimia: sintomi, cause e cura

La diabullimia è un disturbo alimentare ancora poco conosciuto ma estremamente pericoloso per la salute del paziente affetto da diabete. Vediamo in cosa consiste e come contrastarla.

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Cos'è la diabulimia?

La diabulimia è un comportamento alimentare disordinato in cui una persona con diabete di tipo 1 rifiuta le iniezioni di insulina con l’obiettivo di perdere peso. Questo complesso disturbo alimentare ancora poco conosciuto è estremamente pericoloso per la salute fisica e mentale delle persone che ne soffrono. 

Il diabete di tipo 1 è una malattia cronica in cui il pancreas non produce insulina e per regolare il livello di zuccheri nel sangue i pazienti devono iniettare insulina quotidianamente. 

Secondo alcuni studi lo stress psicosociale dovuto alla gestione di questa malattia cronica può contribuire allo sviluppo della diabulimia (Poos et al., 2023). Nella gestione della malattia infatti possono verificarsi condizioni di dipendenza malsana dalla riduzione o dall'eliminazione dell'insulina per ottenere una rapida perdita di peso. Questa condizione si inserisce nel più ampio spettro dei disturbi alimentari che includono bulimiaanoressia nervosabinge eating. La magrezza può diventare quindi un obiettivo disfunzionale per chi soffre di diabete portando a gravi complicazioni. 

Dal punto di vista fisico un'insufficiente quantità di insulina nel corpo può causare chetoacidosi diabetica e aumentare il rischio di morte nei pazienti. Una ricerca ha dimostrato che negli adolescenti con diabete mellito di tipo 1 l'aderenza ai regimi di autogestione e di somministrazione di farmaci è necessaria per ottenere un controllo ottimale della glicemia. La non aderenza espone gli adolescenti a un rischio serio di complicazioni di salute a breve e lungo termine. Le difficoltà di aderenza all'assunzione di insulina possono essere esacerbate dalla presenza di concomitanti disturbi dell'alimentazione per cui avviene deliberatamente una somministrazione di insulina insufficiente per mantenere il controllo glicemico allo scopo di causare la perdita di peso (Davidson, 2014).

Sintomi e segnali

Non è facile diagnosticare la diabulimia per il fatto che i segni del disturbo sono spesso mascherati da sintomi tipici del diabete. Tra i segnali da tenere sotto osservazione ci sono:

  • perdita di peso improvvisa;
  • ossessione per la magrezza;
  • saltare o ridurre le dosi di insulina;
  • aumento delle chetoacidosi diabetiche caratterizzate da nausea, vomito, respiro affannoso e confusione;
  • episodi di abbuffate incontrollate.

Cause di diabulimia

L'associazione tra diabete e magrezza ha origini multifattoriali e include condizioni fisiche, psicologiche e sociali come:

  • pressione sociale: specialmente adolescenti e giovani con diabete di tipo 1 potrebbero sviluppare un'ossessione per la magrezza a causa dell'immagine corporea promossa dai media e dalla società;
  • stress da diabete: l'impatto psicologico di una malattia cronica come il diabete può essere estremamente stressante;
  • disturbi alimentari preesistenti: quando il diabete si sviluppa in individui che già soffrono di disturbi alimentari si verifica il rischio di una gestione disfunzionale dell’insulina. Ciò vale anche per chi soffre di disturbi come ortoressiavigoressia.

Cosa fare in caso di diabulimia?

disturbi del diabete come la diabulimia sono condizioni molto serie che richiedono un approccio multidisciplinare. In caso di diabulimia è importante rivolgersi a professionisti specializzati in disturbi alimentari e gestione del diabete. 

Un team composto da un medico diabetologo, un nutrizionista e uno psicoterapeuta può fornire un trattamento completo che comprende:

  • educazione e sensibilizzazione del paziente e dei suoi familiari: essere consapevoli delle conseguenze della diabulimia sulla salute fisica e mentale può aiutare a mettere in atto strategie mirate ad un corretto rapporto con i farmaci per la gestione del diabete e con l'alimentazione per un'adeguata assunzione di nutrienti;
  • supporto psicologico: è molto importante avere un supporto psicologico che permette di affrontare i problemi legati all'immagine corporea e alla paura di ingrassare. La psicoterapia cognitivo-comportamentale (CBT) può essere molto utile per lavorare su comportamenti disfunzionali come il rapporto distorto con l'alimentazione e per migliorare l'adesione alle cure per il diabete;
  • monitoraggio medico costante: fare regolarmente esami del sangue e avere un attento controllo delle dosi di insulina da parte di un medico è fondamentale per evitare le complicazioni del diabete non trattato adeguatamente come la chetoacidosi diabetica o altre problematiche legate alla carenza di insulina;
  • supporto familiare e sociale: avere attorno a sè una rete di persone capaci di sostenere il paziente come amici e familiari è fondamentale per superare il problema. Chi soffre di diabulimia ha bisogno di sentirsi compreso e non giudicato per la propria condizione di malattia.

Fonti:

  • Poos, S., Faerovitch, M., Pinto, C., et al. (2023). The role of diabetes distress in Diabulimia. Journal of Eating Disorders, 11(1);
  • Davidson, J. (2014). Diabulimia: how eating disorders can affect adolescents with diabetes. Nursing Standard, 29(2), 44–49.
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Domenico De DonatisPsichiatra e Direttore Sanitario
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Domenico De Donatis è un medico psichiatra con esperienza nella cura dei disturbi psichiatrici. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Parma, ha poi ottenuto la specializzazione in Psichiatria all'Università Alma Mater Studiorum di Bologna. Registrato presso l'Ordine dei Medici e Chirurghi di Pescara con il n° 4336, si impegna a fornire trattamenti mirati per migliorare la salute mentale dei suoi pazienti.
Federico RussoPsicologo, Psicoterapeuta, Neuropsicologo
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Psicologo e psicoterapeuta con 8 anni di Esperienza. Iscrizione all’Ordine degli Psicologi - Regione Puglia, n° 5048. Laurea in Psicologia clinica e della salute, Università degli Studi di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia presso l'Istituto S. Chiara. Crede che la parte migliore del suo lavoro sia il risultato: l’attenuazione dei sintomi, la risoluzione di una difficoltà, il miglioramento della vita delle persone.
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