Cos'è la depressione reattiva: sintomi e modalità di guarigione

Un evento traumatico può innescare una depressione reattiva: esploriamo cos'è e come possiamo identificarla, affrontarla e superarla.

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Depressione reattiva

Tra le diverse forme di depressione esistenti vi è la depressione reattiva che, come suggerisce il nome, ha il suo esordio a seguito di un evento scatenante, come “reazione” a uno o più fattori psicosociali stressanti identificabili (DSM-5).

I sintomi sono molto intensi e profondi: ciò che la differenzia dalla depressione maggiore è proprio la causa che scatena il disturbo, che è ben definita ed esterna al soggetto.

Cos'è

Cos'è la depressione reattiva?

La depressione reattiva è una tipologia specifica di depressione, la cui peculiarità è quella di verificarsi in seguito a uno o più fatti traumatici che hanno causato profondo stress e dolore. 

Si tratta di un disturbo dell’adattamento, più che dell’umore, perché chi ne soffre sente di avere delle difficoltà a proseguire con la propria esistenza come era prima del trauma: adattarsi nuovamente alla vita precedente risulta impossibile.

Depressione reattiva: significato

La depressione reattiva, per il DSM-5 (il manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali), fa parte dei “disturbi correlati a eventi traumatici e stressanti”. La condizione è generata fattori “esogeni”, cioè esterni alla persona. Al contrario, invece, la depressione è “endogena” quando deriva da fattori interni.

In sostanza, la depressione reattiva è una reazione naturale a eventi avversi, sebbene possa diventare clinicamente significativa se persiste per un periodo prolungato, ovvero per più di 6 mesi, o se interferisce significativamente con la vita quotidiana della persona.

Depressione ansiosa reattiva

Ansia e depressione reattiva sono due disturbi collegati. Infatti tra i sintomi di questa tipologia di depressione ci sono proprio l’ansia e lo stress elevati. Di fatto, dopo un evento traumatico che ha scatenato la depressione reattiva, può accadere di sviluppare anche atteggiamenti ansiosi (depressione ansiosa o sindrome ansioso depressiva).

Mentre si affronta la depressione attraverso la psicoterapia, si può lavorare anche sull’ansia. Il/la terapeuta dovrà valutare se i due disturbi sono uno la conseguenza dell’altro, o se fanno parte di un quadro clinico in cui sono emerse problematiche diverse. Esiste la possibilità che i due disturbi si alimentino vicendevolmente.

I sintomi

Depressione reattiva: sintomi

La depressione reattiva può avere tanti sintomi, sia di tipo psico-emotivo sia di tipo fisico. Possono variare molto da persona a persona, ma spesso è presente la sensazione di non riuscire a gestire la vita quotidiana come prima.

Possiamo suddividere i sintomi depressivi in tre categorie: fisici, psicologici e comportamentali.

Sintomi fisici

Depressione reattiva: sintomi

  • Cambiamenti nell'appetito e nel peso corporeo.
  • Mal di testa frequenti o altri dolori corporei senza cause fisiche evidenti.
  • Problemi digestivi o disturbi gastrointestinali.

Sintomi psicologici

  • Tristezza persistente e umore depresso.
  • Sentimenti di disperazione e impotenza.
  • Sensazione di vuoto emotivo.
  • Difficoltà a concentrarsi o a prendere decisioni.
  • Bassa autostima, autosvalutazione e senso di inadeguatezza.
  • Ansia e preoccupazione costante per il futuro.
  • Sensi di colpa e autoaccusa eccessiva.

Segnali comportamentali

  • Ritiro sociale e isolamento dall'ambiente circostante.
  • Perdita di interesse per attività che una volta erano piacevoli o gratificanti (anedonia).
  • Difficoltà a svolgere le attività quotidiane o lavorative.
  • Tendenza all'irritabilità e alla frustrazione.
  • Pensieri o comportamenti suicidi.
  • Difficoltà nelle relazioni interpersonali.
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Diagnosi

Criteri per diagnosticare la depressione reattiva

I criteri per diagnosticare la depressione reattiva, come indicati nel manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM-5), includono:

  1. esposizione a un evento stressante - la depressione reattiva si sviluppa in risposta a un evento stressante identificabile, come la perdita di una persona cara, un trauma emotivo o una situazione di vita difficoltosa;
  2. sintomi depressivi - deve essere presente un insieme significativo di sintomi depressivi, quali tristezza persistente, umore depresso, perdita di interesse o piacere nelle attività, sentimenti di inutilità o colpa e cambiamenti nel peso o nell'appetito;
  3. tempistica dei sintomi - i sintomi depressivi devono manifestarsi entro un periodo massimo di 3 mesi dall'insorgenza dell'evento stressante e non devono persistere oltre 6 mesi dopo la cessazione dell'evento stesso;
  4. impatto funzionale - i sintomi depressivi devono causare un significativo disagio o compromettere il funzionamento sociale e lavorativo della vita dell'individuo;
  5. esclusione di altri disturbi - è necessario escludere altre condizioni psichiatriche che potrebbero causare sintomi simili, come la depressione maggiore, il disturbo dell'umore bipolare o il disturbo da stress post-traumatico;
  6. non rispondenza ai criteri per altri disturbi - i sintomi della depressione reattiva non devono rispondere ai criteri degli altri disturbi dell'umore, come la depressione post parto o la depressione psicotica.

Quando la depressione reattiva diventa cronica e persiste per due anni o più senza remissione, viene classificata come disturbo depressivo persistente, conosciuto anche come distimia.

Criteri per diagnosticare la depressione reattiva

Ricorda: la diagnosi di depressione reattiva richiede quindi una valutazione completa da parte di un professionista della salute mentale, che tenga conto dei sintomi, del contesto personale e dell'impatto funzionale dei sintomi depressivi sperimentati dal paziente.

Depressione reattiva test

Non esiste un test specifico per la depressione reattiva. Tuttavia, la diagnosi di depressione reattiva viene generalmente effettuata da professionisti della salute mentale, come psicologi, psicoterapeuti o psichiatri, attraverso valutazioni cliniche approfondite.

Queste valutazioni includono spesso:

  • interviste cliniche;
  • questionari standardizzati per valutare i sintomi depressivi;
  • una valutazione approfondita della storia personale e degli eventi stressanti che potrebbero aver contribuito allo sviluppo della depressione.

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Depressione reattiva: punteggio di invalidità

Il punteggio di invalidità per la depressione reattiva dipende dalla gravità dei sintomi e dall'impatto sulla capacità lavorativa e quotidiana del paziente. È necessaria una valutazione medica dettagliata per determinare il punteggio, che varia in base alle leggi e alle normative del Paese.

Ti consigliamo di consultare un professionista legale o un assistente sociale per ricevere assistenza nel processo di richiesta di invalidità.

Cause

Quali sono le cause della depressione reattiva?

Le cause scatenanti della depressione reattiva possono essere moltissime, tra cui anche condizioni mediche croniche e invalidanti (DSM), ma tutte determinano la stessa conseguenza: l’incapacità di reagire al cambiamento.

Il cambiamento può essere un evento traumatico, come un lutto o una separazione, ma anche una nuova situazione, alla quale sembra impossibile adattarsi (un licenziamento, la perdita di una casa, l'inizio di una relazione a distanza, eccetera).

Ecco alcune delle cause scatenanti della depressione reattiva, la cui altra peculiarità è quella di avere una sintomatologia che dura molto a lungo in proporzione a ciò che è avvenuto:

  • lutto;
  • separazione o divorzio;
  • perdita del lavoro;
  • fallimenti personali di vario tipo;
  • violenza fisica o psicologica.

Cause della depressione reattiva

Da questo elenco di cause emerge come questo disturbo possa affiorare per una serie di motivi molto eterogenei. Gli aspetti che li accomunano sono due:

  • il fatto che si tratta di eventi traumatici;
  • il fatto che richiedono alla persona una strategia di adattamento non sempre facile da trovare.

Bullismo, mobbing sul lavoro e depressione reattiva

Il bullismo e il mobbing sul lavoro possono avere un impatto devastante sulla nostra salute mentale. La costante pressione, la sensazione di impotenza e il senso di isolamento possono alimentare la depressione reattiva, portando a sentimenti di disperazione e frustrazione.

È importante sapere che non sei solo o sola: chiedere aiuto e cercare sostegno è il primo passo per affrontare questa difficile situazione e recuperare il benessere emotivo.

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Depressione reattiva: cura

Come si cura la depressione reattiva?

Curare la depressione reattiva è possibile. Generalmente lo si fa attraverso una corretta terapia psicologica, ma potrebbe essere anche suggerita dal medico psichiatra l’assunzione di farmaci

La diagnosi viene fatta dal (o dalla) terapeuta che valuterà, innanzitutto, se c’è stato e qual è stato l’evento scatenante. Poi, seguendo quanto riportato dal DSM-5, valuterà le tempistiche che hanno visto emergere i sintomi, i livelli di stress e come essi influiscono sullo svolgersi delle normali attività. Infine, valuterà l'intensità dello stato depressivo rispetto all’entità dell’evento.

La psicoterapia per la depressione reattiva

Non esistono percorsi predefiniti: infatti ogni terapeuta procederà cucendo il percorso su misura del (o della) paziente, seguendo un determinato approccio terapeutico.

Ne esistono molti, ma questi tre sono gli orientamenti terapeutici più utilizzati:

  • Cognitivo-comportamentale. Si concentra, appunto, sui comportamenti. Prevede protocolli ed esercizi pratici, anche da svolgere a casa, grazie ai quali è possibile iniziare a fare le cose in maniera diversa.
  • Psicodinamico. Durante le sedute ci si focalizza sull’inconscio, sui sogni e sul passato, attraverso conversazioni molto introspettive. Quasi dei “pensieri ad alta voce”, per individuare le forze che influenzano il nostro stato d’animo.
  • Sistemico-relazionale. Tiene conto di come ci si relaziona, utilizzando diversi strumenti, come il genogramma e le domande circolari, utili a risolvere i legami disfunzionali e a farci stare meglio come individui.

È fondamentale avere una buona comunicazione paziente-terapeuta: abbi fiducia, non temere il giudizio ed esprimiti sempre con sincerità, altrimenti rischi di provare ancora più frustrazione perché la terapia non funziona.

Una donna di 43 anni, dopo ripetuti episodi di mobbing, manifesta sintomi di depressione reattiva, inclusi perdita di interesse per il lavoro, difficoltà nel sonno, rabbia e paura. In terapia, sto utilizzando l'ascolto empatico per accogliere le sue emozioni, momenti di psicoeducazione per aiutarla a comprendere il suo stato, tecniche di respirazione derivanti dalla Bioenergetica per ridurre lo stress, e strategie di ristrutturazione cognitiva per modificare i pensieri negativi. Questo approccio integrato mira a migliorare il suo benessere emotivo e la sua resilienza.

 

Se hai ritrovato un po' di te in quello che hai letto, magari puoi pensare di aiutarti facendo psicoterapia con noi: siamo un centro medico autorizzato. I nostri psicoterapeuti (e le nostre psicoterapeute) esercitano online e hanno 11 anni di esperienza in media: hanno ascoltato moltissime storie e aiutato tante persone a stare meglio.

Se pensi di averne bisogno, il primo colloquio è gratuito. Se invece vuoi saperne di più, Serenis è a un solo link di distanza.

Farmaci per la depressione reattiva

Il trattamento della depressione reattiva può includere l'uso di farmaci antidepressivi, che vengono prescritti principalmente per alleviare i sintomi depressivi e migliorare il benessere emotivo del paziente.

Collaborano con noi anche degli psichiatri (e delle psichiatre): solo questo tipo di figura professionale può prescrivere farmaci. Se vuoi iniziare un percorso di psichiatria, clicca su questo link.

Tempi di guarigione della depressione reattiva

Quanto dura la depressione reattiva? Non possiamo darti una risposta precisa, perché non esistono rimedi veloci. Possiamo però dirti che la psicoterapia è fondamentale ed efficace nel trattamento di questo tipo di depressione, con risultati già nel breve periodo. 

Come aiutare chi soffre di depressione reattiva

Stare vicino a una persona che soffre di depressione è importante: supporto e comprensione sono aspetti fondamentali per dedicarsi completamente al processo di guarigione.

Ci sono anche delle buone abitudini che si possono suggerire a una persona che soffre di depressione reattiva per aiutarla a stare meglio:

  • fare attività sportiva. In solitudine oppure in compagnia: insegna a dedicarsi a sé stessi/e e a fare attivamente qualcosa per stare meglio - e serve ad aumentare i livelli di serotonina, l'ormone del buon umore;
  • creare delle routine per dormire, con lo scopo di migliorare la qualità del sonno;
  • mangiare cibi sani e leggeri. Perché occuparsi del proprio benessere fisico è il primo passo per iniziare a stare meglio dal punto di vista emotivo.

E poi è importante suggerire di intraprendere un percorso di psicoterapia che, in poco tempo, potrà dare dei buoni frutti e insegnare a vedere le cose da un punto di vista diverso.

Bibliografia e approfondimenti

  • Understanding Situational Depression, Healthline
  • LaPointe, Karen A., and David C. Rimm. "Cognitive, assertive, and insight-oriented group therapies in the treatment of reactive depression in women." Psychotherapy: Theory, Research & Practice 17.3 (1980): 312.
  • Disturbo depressivo, Wikipedia
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Domenico De DonatisPsichiatra e Direttore Sanitario
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Domenico De Donatis è un medico psichiatra con esperienza nella cura dei disturbi psichiatrici. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Parma, ha poi ottenuto la specializzazione in Psichiatria all'Università Alma Mater Studiorum di Bologna. Registrato presso l'Ordine dei Medici e Chirurghi di Pescara con il n° 4336, si impegna a fornire trattamenti mirati per migliorare la salute mentale dei suoi pazienti.
Dott.ssa Martina MiglioreDirettore della Formazione e dello Sviluppo
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Romana trapiantata in Umbria. Laureata in psicologia e specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Ex-ricercatrice in Psicobiologia e psicofarmacologia. Visione pratica e creativa del mondo, amo le sfide e trovare soluzioni innovative. Appassionata di giochi di ruolo e cultura pop, li integro attivamente nelle mie terapie. Confermo da anni che parlare attraverso ciò che amiamo rende più semplice affrontare le sfide della vita.
Michela Zaccherini
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Lavoro nel settore dal 2000, prima in Oncologia e in seguito in Oncoematologia e Cure Palliative. Il mio obiettivo è aiutare le persone a trovare le risorse necessarie per fronteggiare i momenti di crisi e migliorare la qualità della vita e delle relazioni interpersonali. Utilizzo principalmente il colloquio, il training autogeno, le tecniche di arteterapia e la compassione.
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