Criminalità ambientale ed eco mafie: una minaccia globale

La criminalità ambientale rappresenta una delle più gravi minacce per il nostro pianeta, con le eco-mafie al centro di attività illecite come il traffico di rifiuti tossici, la deforestazione illegale e il bracconaggio.

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criminalità ambientale

La criminalità ambientale rappresenta una seria minaccia per il nostro pianeta, compromettendo risorse naturali preziose e mettendo a repentaglio la biodiversità. 

Al centro di questo fenomeno, si ergono le così dette "eco-mafie", organizzazioni criminali che sfruttano l'ambiente a fini illeciti. 

Questo articolo esplorerà le varie sfaccettature di questo problema, evidenziando le attività criminali coinvolte, le cause sottostanti e l'importanza di un impegno globale per contrastare efficacemente questa crescente minaccia.

Criminalità ambientale: la minaccia al pianeta

Il crimine ambientale si è evoluto in una delle forme più lucrative di attività criminale, attirando organizzazioni criminali grazie ai suoi considerevoli margini di profitto. 

L'incessante crescita dell'industrializzazione ha lasciato un'impronta umana indelebile, generando conseguenze ambientali a breve e lungo termine. 

Questa impronta, rappresentativa di un'attività umana accelerata, ha aperto nuove opportunità commerciali non solo per le imprese globali, ma anche per le reti criminali organizzate. Come sottolineato dall'Agenzia di Investigazione Ambientale, l'ambiente è diventato un affare di grande importanza per la criminalità organizzata

Stime del Programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente (UNEP) indicano che i sindacati criminali guadagnano tra i 20 e i 30 miliardi di dollari dai crimini ambientali

Questi guadagni, tuttavia, comportano ingenti costi sociali, economici e ambientali per le comunità, minacciando le fonti di sostentamento e gli habitat. 

Il crimine ambientale organizzato è riconosciuto dalle Nazioni Unite come un fattore critico nell'impoverimento, nello sfollamento e nei conflitti violenti che coinvolgono milioni di persone, specialmente nelle società in via di sviluppo. 

La rapina alla biodiversità e la scomparsa di specie animali e habitat non solo causano perdite finanziarie, ma contribuiscono anche all'aumento dei 'rifugiati ambientali', individui costretti a migrare a causa della perdita delle loro risorse di sostentamento. 

Un legame inquietante emerge tra instabilità politica, conflitti armati e crimine ambientale organizzato, con gravi conseguenze per la diversità biologica e il benessere umano.

Sotto la lente della criminalità ambientale

  1. Traffico di rifiuti tossici

Uno degli aspetti più gravi della criminalità ambientale è il traffico di rifiuti tossici. Le eco-mafie sono coinvolte nel deposito illegale e nella gestione illecita di rifiuti industriali, mettendo a rischio la salute umana e l'equilibrio ecologico. 

Queste attività dannose spesso coinvolgono la corruzione di funzionari locali e il mancato rispetto delle normative ambientali.

  1. Deforestazione illegale

Un'altra forma diffusa di criminalità ambientale è la deforestazione illegale, spesso alimentata dalla domanda di legno pregiato

Le eco-mafie sono responsabili della distruzione di vaste aree boschive, minacciando gli habitat naturali e accelerando il cambiamento climatico

La vendita illegale di legname contribuisce alla perpetuazione di questo ciclo nefasto.

  1. Pesca e bracconaggio

La pesca illegale e il bracconaggio di specie protette sono attività lucrative per le eco-mafie. 

Il sovrasfruttamento delle risorse ittiche e la caccia illegale mettono in pericolo gli ecosistemi marini e terrestri, portando molte specie sull'orlo dell'estinzione.

Cause sottostanti alle eco-mafie 

La criminalità ambientale e le attività delle eco-mafie non sono fenomeni isolati, ma riflettono le complesse dinamiche socio-economiche e politiche che permeano molte regioni del mondo. 

Esaminare le cause sottostanti di questo problema è cruciale per sviluppare strategie efficaci di contrasto e prevenzione.

Vediamone alcune.

  1. Debolezza istituzionale e corruzione

La presenza diffusa di debolezza istituzionale e corruzione crea un terreno fertile per le attività criminali ambientali. 

Funzionari corrotti possono essere facilmente coinvolti nel favorire o ignorare le attività illegali delle eco-mafie, rendendo difficile l'applicazione delle leggi ambientali.

  1. Povertà ed economie fragili

In molte aree colpite dalla criminalità ambientale, la povertà e le economie fragili giocano un ruolo determinante. 

Le comunità vulnerabili possono essere spinte a partecipare o tollerare attività illegali per garantire il proprio sostentamento, mentre le economie locali instabili possono vedere nelle attività illecite un modo per generare reddito.

  1. Globalizzazione e domanda di risorse

La crescente domanda globale di risorse naturali alimenta il mercato nero controllato dalle eco-mafie. 

La globalizzazione ha creato una rete interconnessa di produzione e consumo, facilitando il traffico illegale di legno, rifiuti tossici e specie protette.

  1. Mancanza di consapevolezza e educazione ambientale

La mancanza di consapevolezza ambientale e di educazione contribuisce al perpetuarsi di pratiche dannose. 

Sensibilizzare l'opinione pubblica sulle conseguenze della criminalità ambientale è essenziale per creare una base di supporto per misure preventive e di contrasto.

Affrontare le cause sottostanti

Per contrastare efficacemente la criminalità ambientale e le eco-mafie, è fondamentale adottare un approccio olistico che affronti le cause sottostanti. 

Questo può includere:

  • rafforzare le istituzioni e combattere la corruzione attraverso riforme legislative e misure di trasparenza;
  • promuovere uno sviluppo economico sostenibile nelle comunità colpite per ridurre la dipendenza dalle attività illecite;
  • implementare programmi di sensibilizzazione ambientale ed educare la popolazione sui benefici della conservazione;
  • creare accordi internazionali e meccanismi di cooperazione per affrontare la domanda globale di risorse naturali in modo sostenibile.

Solo affrontando queste cause sottostanti in modo concertato, sia a livello nazionale che internazionale, possiamo sperare di porre fine a questa minaccia globale e proteggere il nostro pianeta per le generazioni future.

Fonti

  • Walters, R. (2013). Eco mafia and environmental crime. In Crime, justice and social democracy: International perspectives (pp. 281-294). London: Palgrave Macmillan UK.
  • Bonzanni, L. (2019). Ecomafie, oggi: l’inversione della rotta dei rifiuti. Diacronie. Studi di Storia Contemporanea, (39, 3).
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Federico RussoPsicologo, Psicoterapeuta, Neuropsicologo
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Psicologo e psicoterapeuta con 8 anni di Esperienza. Iscrizione all’Ordine degli Psicologi - Regione Puglia, n° 5048. Laurea in Psicologia clinica e della salute, Università degli Studi di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia presso l'Istituto S. Chiara. Crede che la parte migliore del suo lavoro sia il risultato: l’attenuazione dei sintomi, la risoluzione di una difficoltà, il miglioramento della vita delle persone.
Domenico De DonatisPsichiatra e Direttore Sanitario
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Domenico De Donatis è un medico psichiatra con esperienza nella cura dei disturbi psichiatrici. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Parma, ha poi ottenuto la specializzazione in Psichiatria all'Università Alma Mater Studiorum di Bologna. Registrato presso l'Ordine dei Medici e Chirurghi di Pescara con il n° 4336, si impegna a fornire trattamenti mirati per migliorare la salute mentale dei suoi pazienti.
Dott.ssa Martina MiglioreDirettore della Formazione e dello Sviluppo
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Romana trapiantata in Umbria. Laureata in psicologia e specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Ex-ricercatrice in Psicobiologia e psicofarmacologia. Visione pratica e creativa del mondo, amo le sfide e trovare soluzioni innovative. Appassionata di giochi di ruolo e cultura pop, li integro attivamente nelle mie terapie. Confermo da anni che parlare attraverso ciò che amiamo rende più semplice affrontare le sfide della vita.
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