Counseling filosofico: come funziona e cos'è
Il counseling filosofico si concentra sul valorizzare le risorse personali dell'individuo, aiutandolo a riflettere sulla propria vita e a prendere decisioni consapevoli. L’obiettivo è favorire una maggiore autonomia, incoraggiando la crescita personale e la comprensione profonda di sé, per affrontare le sfide quotidiane con maggiore serenità.
Negli ultimi decenni il counseling filosofico ha iniziato a separarsi dalla sua matrice psicologica per orientarsi verso principi diversi. Lo scopo di questo percorso è la valorizzazione umanistica ed esistenziale della persona che è formata da corpo, mente e anima.
Il counselor filosofico ha come obiettivo quello di orientare il proprio cliente nella propria vita, aiutandolo a effettuare delle scelte in base ai propri valori. Non solo: il counselor deve comprendere i bisogni delle persone e aiutarle e sviluppare una maggiore consapevolezza delle proprie risorse e potenzialità. Solo in questo modo potranno prendere delle decisioni che consentiranno loro di vivere una vita più autentica e positiva.
In questo articolo andiamo a scoprire cos'è il counseling filosofico, quali sono le tecniche e gli strumenti di questo approccio e cosa fa il counselor per i propri clienti.
Cos'è il counseling filosofico
Il counseling filosofico è un tipo di approccio alla persona fondato sulla comunicazione empatica e sulla valorizzazione delle risorse personali. Affonda le sue radici nella filosofia occidentale, in particolare negli insegnamenti dei grandi filosofi greci. I suoi strumenti principali, infatti, sono i metodi di indagine socratici e i dialoghi platonici.
A differenza di altri percorsi di counseling che intendono sostenere e aiutare le persone di fronte a determinate situazioni, questo approccio è molto più ampio. Lo scopo finale è favorire la crescita, lo sviluppo, la maturità del soggetto e il raggiungimento di un modo di agire più adeguato e integrato. Il filosofo tende la sua mano verso coloro che non presentano disturbi psicologici, ma piuttosto problemi esistenziali.
Infatti, per aiutare una persona a effettuare la scelta migliore per sé stessa sarebbe più semplice e immediato indicare la strada da percorrere. Il counselor filosofico, invece, aiuta l'individuo a comprendere la situazione e a gestire il problema in autonomia. Con una maggiore consapevolezza di sé e contando sulle proprie risorse, l'individuo potrà scegliere la strada migliore per la propria vita.
Questa particolare forma di counseling, quindi, non individua soluzioni possibili ai problemi personali ma cerca di orientare il soggetto verso la scelta migliore per sé stesso. Per farlo deve prima riconoscere le risorse e i valori dell'individuo, aumentando la consapevolezza del proprio carattere e favorendo l'autonomia decisionale.
Differenze tra counseling filosofico e psicoterapia
Tra il counseling filosofico e la psicoterapia ci sono notevoli differenze. Nel primo caso, infatti, non parliamo di una professione o una forma di specializzazione professionale che opera in ambito psicoterapeutico. Il counselor filosofico deve stimolare l'individuo a sfruttare le proprie risorse e capacità per migliorare alcuni aspetti della propria vita. Al contrario della psicoterapia, quindi, il counseling si basa su principi e contenuti filosofici, con l'esclusione di ogni attività rivolta alla formulazione di diagnosi o alla terapia.
Il counseling filosofico utilizza una metodologia che si basa sulle scienze filosofiche e umane, senza alcuno scopo curativo o terapeutico. Il counseling psicologico, invece, mira a risolvere uno specifico problema psicologico che affligge l'individuo.
Il percorso e gli strumenti utilizzati nel counseling filosofico sono diversi rispetto alle tecniche di psicoterapia. Il counselor sfrutta la comunicazione empatica e il discorso filosofico per entrare in relazione con il cliente e per valorizzare le sue risorse personali. Lo scopo finale è quindi adottare un atteggiamente che consenta di intervenire su determinate questioni di vita.
Al contrario, la psicoterapia vuole far emergere le possibili cause alla base del problema principale per poter aiutare il paziente a superare un trauma o una crisi. L'obiettivo è quindi terapeutico e curativo.
La filosofia come strumento di counseling
La filosofia non è soltanto un ragionamento e una riflessione mentale di esperti e pensatori ma, come sosteneva anche Pierre Hadot, può diventare un esercizio quotidiano. Ognuno di noi dovrebbe allenarsi ogni giorno a praticare quest'arte per imparare a vivere. In effetti la filosofia è la base di ogni nostro ragionamento o riflessione profonda. Pensiamo, ad esempio, a quando ci chiediamo: "Perché siamo qui?", "Qual è il senso della nostra esistenza?". Molti filosofi hanno cercato di rispondere alle stesse domande, lasciandoci consigli e spunti di riflessione interessanti.
Allo stesso modo con il counseling filosofico le persone vengono avvicinate a questo modo di pensare che può risvegliare il bambino interiore e insegnare agli adulti a vivere la vita in modo più autentico. Un salto nel passato, un ritorno alle origini, la riscoperta dei valori che stanno alla base della nostra esistenza. Un percorso che occupa al massimo una decina di sedute, ma che rende l'esistenza più autentica e sensata.
Una recente pubblicazione del di una raccolta di saggi di Hadot, curata da Giorgio Leonardi e intitolata “La filosofia come educazione degli adulti“, insegna proprio a praticare la filosofia nella vita di tutti i giorni.
La filosofia diventa in questo senso un percorso educativo per tutti gli adulti che sono alla ricerca del senso della vita e hanno bisogno di ritrovare i valori e le verità. Mette in discussione le nostre credenze e verità, ci aiuta a esplorare nuove idee e ci fornisce una prospettiva diversa per guardare il mondo. In un certo senso, la filosofia "illumina" le parti nascoste del pensiero e del mondo.
Il ruolo del dialogo e del ragionamento critico
Gli strumenti principali della consulenza filosofica sono il dialogo costruttivo e il ragionamento critico. Attraverso questi strumenti, i counselor filosofici aiutano i propri clienti a riflettere criticamente sui loro pensieri e sulle loro credenze, influenzando la loro percezione di sé e del mondo.
L'individuo in questo percorso di consulenza ricerca delle soluzioni a problemi esistenziali più che psichici e quindi ha bisogno di un professionista in grado di mostrare la realtà fattuale delle cose. In questo senso, il counselor filosofico utilizza il pensiero critico e si pone in modo scettico di fronte a qualsiasi pensiero o pregiudizio. Rifiuta qualsiasi teoria strutturata che possa condizionare l'esistenza di un individuo per accompagnarlo a un'altra visione della realtà.
Deve innanzitutto imparare a conoscere la persona che ha davanti e costruire una relazione con essa. Deve conoscere i suoi punti di forza e di debolezza, e deve far emergere le risorse che tiene nascoste.
Metodi e approcci del counseling filosofico
Questa particolare tipologia di counseling si basa su alcune teorie filosofiche degli ultimi millenni, in particolare sugli insegnamenti tramandati da Socrate e Platone. Ma quali sono i metodi e gli approcci di un counselor filosofico?
Il professinista può impostare il dialogo secondo due modalità:
- con il dialogo di Socrate, ovvero "srotolando" i pensieri delle persone uno ad uno;
- con il metodo della divisone tramandatoci da Platone, cioè dividendo l'idea nelle sue "specie" nel modo più naturale possibile senza spezzare i legami del ragionamento.
Il dialogo o colloquio che si sviluppa tra i due interlocutori può quindi assumere due vesti diverse. Da un lato è un semplice strumento di raccolta di informazioni sull'individuo; mentre dall'altro lato è occasione di interazione, comunicazione e sviluppo di un rapporto interpersonale.
Il counselor filosofico: chi è e cosa fa
Il counselor filosofico è come una guida che orienta il proprio cliente utilizzando un dialogo riflessivo e profondo, basato su credenze e principi delle scienze filosofiche. Attraverso la comunicazione e l'empatia, il counselor aiuta l'individuo a esaminare la propria esistenza, a valorizzare le proprie risorse e a mettere in discussione le proprie credenze. Ponendosi all'interno della relazione, il filosofo entra in contatto con il mondo del cliente e con la sua storia, scoprendo i punti deboli e le potenzialità. Attraverso questi aspetti, insieme al cliente trova nel dialogo nuove vie di comprensione e quindi di possibile soluzione ai problemi esistenziali.
Questo tipo di consulenza è particolarmente indicata per le persone che stanno affrontando un periodi di crisi o dei cambiamenti importanti. Si può fruttare anche per sviluppare maggiore consapevolezza in sé stessi.
Il counselor filosofico vuole promuovere l'autonomia dell'individuo senza dover intervenire nelle decisioni che riguardano la sua vita. Attraverso una riflessione positiva, deve orientare il cliente verso determinate scelte che possano portarlo a condurre a una vita più autentica e in linea con i propri valori. Ognuno di noi, infatti, ha delle potenzialità e delle risorse nascoste che devono essere identificate, riconosciute e stimolate. Un buon counselor deve riuscire a far emergere questi aspetti positivi e aiutare l'individuo a riscoprire un lato di sé stesso rimasto nascosto per troppo tempo.
Non ci sono scopi terapeutici o curativi, ma appunto la volontà di inquadrare il significato della vita degli individui all'interno di un contesto più ampio, per dare un senso e uno scopo all'esistenza.