Cos'è la ciclotimia: sintomi e trattamento

La ciclotimia è caratterizzata da fluttuazioni dell'umore meno estreme del disturbo bipolare, richiedendo consapevolezza e gestione per mantenere un equilibrio nella vita quotidiana.

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La ciclotimia è un disturbo dell'umore caratterizzato da periodi di euforia alternati a fasi di depressione e irritabilità.

Riconoscerla e trattarla tempestivamente è fondamentale per recuperare il benessere fisico e psicologico e per impedire l'evoluzione in disturbi affettivi maggiori.

In questo articolo capiremo cos'è la ciclotimia, quali sono le cause scatenanti, i sintomi ma soprattutto come curarla per impedire che evolva in patologie più gravi.

Cos’è la ciclotimia?

Per capire in cosa consiste il disturbo ciclotimico, occorre partire dalla definizione che troviamo nel DSM-5, il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali.

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La ciclotimia è un disturbo dell’umore più lieve del disturbo bipolare ed è caratterizzata da oscillazioni durature dell’umore che vanno da episodi depressivi moderati all’euforia lieve (fase ipomaniacale).

Gli sbalzi d’umore possono essere repentini e verificarsi in qualsiasi momento anche se spesso è possibile sperimentare anche dei periodi di relativa calma.

Le alterazioni dell'umore nella ciclotimia tendono a verificarsi in cicli caratterizzati da picchi e cadute. È importante notare però che l’intensità di queste fasi non raggiunge mai i livelli tipici del disturbo bipolare e questa caratteristica è la principale differenza tra le due patologie.

Attenzione: il fatto che i sintomi della ciclotimia siano clinicamente più lievi, non li rende meno dolorosi e difficili da affrontare.

Chi soffre di ciclotimia tende a sottovalutare l’importanza e la portata degli sbalzi d’umore, un atteggiamento che impedisce di vivere una vita serena e che a lungo andare mette in crisi sia chi ne soffre sia il nucleo affettivo della persona ciclotimica.

Le cause della ciclotimia

La causa esatta della ciclotimia è sconosciuta ma sappiamo che può essere il risultato del concorso di molteplici elementi tra cui fattori ambientali, genetici e psicologici. Comprendere questo aspetto è molto importante perché può aiutare a ottimizzare sia la prevenzione che il trattamento di questo disturbo.

La componente genetica spesso gioca un ruolo chiave nella ciclotimia: si stima che il 30% dei pazienti affetti da questo disturbo abbia alle spalle una storia familiare di disturbo bipolare di tipo I o di depressione.

Per spiegare l'eziologia della ciclotimia spesso si fa riferimento a un modello caratterizzato da vulnerabilità e stress. Cosa vuol dire esattamente?

La persona che presenta una predisposizione genetica alla ciclotimia diventa vulnerabile nel momento in cui è esposta a determinati fattori scatenanti che possono essere, ad esempio, il consumo di sostanze psicoattive o un'alterazione dei ritmi che caratterizzano il proprio stile di vita. Una delle più importanti, in questo senso, è l'alterazione del ritmo sonno-veglia.

A volte, a causare questo disturbo, può essere una storia personale fatta di depressione, l’esposizione a vicende traumatiche ma anche alcuni cambiamenti nella biologia e nella chimica del cervello dovute all’invecchiamento ma anche allo stress o a lesioni.

Infine non dimentichiamo che il disturbo ciclotimico può essere causato da un'alterazione dei circuiti limbici che collegano la corteccia prefrontale con l’amigdala: la conseguenza è un sostanziale mutamento della capacità di regolazione emotiva.

Ciclotimia: quali sono i fattori di rischio?

La ciclotimia colpisce in egual misura sia uomini che donne. L’età è uno dei fattori di rischio più importanti perché questo disturbo si presenta solitamente durante l’infanzia e l’adolescenza. In questo caso il decorso della patologia è progressivo e spesso sfocia, in età adulta, nel disturbo bipolare.

I sintomi della ciclotimia

Per comprendere i sintomi della ciclotimia occorre riflettere su una aspetto molto importante che riguarda questo disturbo.

A tutti capita di sperimentare emozioni diverse nel corso della propria vita: possiamo sentirci tristi per un evento spiacevole o perché abbiamo sbagliato qualcosa in ufficio, oppure felici perché abbiamo ricevuto una bella notizia.

Questi stati d’animo, che spesso chiamiamo sbalzi d'umore, non denotano una depressione clinica o un episodio maniacale. A far la differenza, come vedremo nell'elenco dei criteri diagnostici, è l’impatto e la durata di questi cambiamenti del tono dell’umore.

I sintomi del disturbo ciclotimico depressivo includono:

  • anedonia
  • provare vergogna, inutilità o senso di colpa infondati
  • difficoltà di concentrazione
  • disturbi del sonno
  • variazioni di peso
  • crisi di pianto, irritabilità e isolamento sociale
  • senso di tristezza

In alcuni casi, la persona che soffre di ciclotimia può formulare pensieri ricorrenti che riguardano l’autolesionismo e il suicidio.

Tra i principali sintomi della fase maniacale ricordiamo:

  • avere alti livelli di energia ed essere convinti di non aver bisogno di dormire;
  • andare avanti e indietro, agitarsi o mostrare comportamenti nervosi o aggressivi;
  • ridotta capacità di giudizio: il ciclotimico può arrivare a compiere azioni potenzialmente pericolose;
  • euforia;
  • comportamenti impulsivi.

Uno dei sintomi più caratteristici di questa fase è l’eccessiva verbosità, un'alterazione quantitativa nel flusso del linguaggio con accelerazione e difficoltà ad interrompersi.

Quali sono i criteri diagnostici della ciclotimia?


Secondo l’American Psychiatric Association, per diagnosticare la ciclotimia occorre verficare la presenza di questi criteri:

  • i periodi ipomaniacali e depressivi devono essere presenti, durante un periodo di due anni (uno per bambini e adolescenti), per almeno la metà del tempo e il paziente non deve essere stato asintomatico per più di due mesi;
  • i sintomi non soddisfano i criteri diagnostici per un episodio ipomaniacale, maniacale o depressivo maggiore
  • i sintomi non possono essere spiegati con disturbi dello spettro schizofrenico o altri disturbi psicotici con o senza specificazione
  • i sintomi presentati dal paziente non sono riconducibili a condizioni mediche particolari o agli effetti fisiologici derivanti da sostanze. Inoltre, la situazione sintomatica deve causare un disagio significativo dal punto di vista clinico o compromettere la vita personale, professionale e sociale del paziente.

La ciclotimia deve essere diagnosticata da un professionista della salute mentale che dovrà verificare la presenza dei criteri diagnostici che abbiamo elencato ma anche effettuare una serie di test per escludere qualsiasi altra condizione medica di base che potrebbe contribuire alla depressione o all’ipomania.

Come si cura la ciclotimia?

La ciclotimia è un disturbo che non si risolve mai completamente per cui chi ne soffre avrà bisogno di seguire un trattamento a lungo termine, anche nei periodi in cui la patologia sembra in fase di regressione. Tuttavia, ricevere il trattamento e il supporto adeguati permette di diminuire l'impatto del quadro sintomatologico nella propria esistenza e di migliorare il benessere fisico ed emotivo.

Il trattamento della ciclotimia comprende sia il trattamento farmacologico che quello psicoterapeutico.

La terapia farmacologica si basa sulla prescrizione di stabilizzanti dell’umore, tra cui il litio, e antipsicotici di ultima generazione.

Seguire un adeguato percorso psicoterapeutico è indispensabile perché permette di sviluppare le strategie e il coping necessari per ridurre la frequenza e la gravità dei sintomi e ottimizzare la capacità di gestire i cambiamenti del tono dell’umore.

La terapia cognitivo comportamentale, le terapie di gruppo e le terapie interpersonali sono gli approcci terapeutici più consigliati in caso di ciclotimia sia per chi ne soffre sia per i familiari che possono imparare a gestire le inevitabili difficoltà pratiche ed emotive che derivano dal vivere con una persona ciclotimica.

Cosa succede se la ciclotimia non viene curata?

Se la ciclotimia non viene diagnosticata e trattata adeguatamente, può portare una serie di complicazioni molto importanti come l'aumento del rischio di sviluppare il disturbo borderline di personalità o l'evoluzione in disturbi come il bipolare o la depressione maggiore.

In molti casi, la ciclotimia non curata può predisporre all'uso di sostanze stupefacenti o portare, nella fase depressiva, a tentativi di suicidio.

In conclusione, la ciclotimia è una patologia che provoca alti e bassi emotivi con stati d'animo euforici e sintomi depressivi lievi o moderati.

Queste montagne russe emotive sono simili a quelle che si verificano nel disturbo bipolare ma risultano meno intense.

In generale, le persone che soffrono di ciclotimia possono condurre una vita più o meno normale ma è importante chiedere aiuto perché questa patologia, se non viene trattata, può evolvere in disturbi molto più gravi.

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Domenico De DonatisPsichiatra e Direttore Sanitario
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Domenico De Donatis è un medico psichiatra con esperienza nella cura dei disturbi psichiatrici. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Parma, ha poi ottenuto la specializzazione in Psichiatria all'Università Alma Mater Studiorum di Bologna. Registrato presso l'Ordine dei Medici e Chirurghi di Pescara con il n° 4336, si impegna a fornire trattamenti mirati per migliorare la salute mentale dei suoi pazienti.
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Romana trapiantata in Umbria. Laureata in psicologia e specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Ex-ricercatrice in Psicobiologia e psicofarmacologia. Visione pratica e creativa del mondo, amo le sfide e trovare soluzioni innovative. Appassionata di giochi di ruolo e cultura pop, li integro attivamente nelle mie terapie. Confermo da anni che parlare attraverso ciò che amiamo rende più semplice affrontare le sfide della vita.
Federico RussoPsicologo, Psicoterapeuta, Neuropsicologo
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Psicologo e psicoterapeuta con 8 anni di Esperienza. Iscrizione all’Ordine degli Psicologi - Regione Puglia, n° 5048. Laurea in Psicologia clinica e della salute, Università degli Studi di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia presso l'Istituto S. Chiara. Crede che la parte migliore del suo lavoro sia il risultato: l’attenuazione dei sintomi, la risoluzione di una difficoltà, il miglioramento della vita delle persone.
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