Cos'è il coping power program?

Scopri il Coping Power Program, un approccio innovativo per sostenere bambini e adolescenti nel gestire emozioni e comportamenti difficili, promuovendo resilienza e benessere psicologico.

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coping power

Il programma Coping Power è un efficace strumento terapeutico progettato per prevenire e trattare comportamenti antisociali potenziali nei bambini. Questo modello di intervento si svolge attraverso sessioni di gruppo, rivolte sia ai bambini che ai loro genitori o insegnanti. Il suo obiettivo principale è promuovere abilità sociali, capacità di risoluzione dei problemi e strategie di coping efficaci per affrontare situazioni difficili. Pertanto, si configura come un intervento preventivo che non richiede l'utilizzo di farmaci per mitigare l'aggressività.

Questo programma è particolarmente utile nel migliorare il comportamento problematico dei bambini con tendenze aggressive o indisciplinate, spesso diagnosticati con disturbi del comportamento dirompente, del controllo degli impulsi e della condotta. Approfondiremo ulteriormente in cosa consiste il programma Coping Power, quali sono i soggetti che ne possono trarre beneficio e come possono accedere a questo trattamento.

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Cos’è il programma coping power?

Il coping power program (CPP) è un programma di intervento che nasce intorno agli anni '90 per trattare i casi di disturbo del comportamento dirompente dei bambini.

Lo psicologo americano John Lochman ha sviluppato questo modello basandosi sulle teorie della psicologia cognitivo-comportamentista con l’obiettivo di trovare un metodo scientificamente valido nella prevenzione e nella cura di alcuni disturbi pervasivi dello sviluppo.

Dopo molti anni di sperimentazione questo programma ha trovato validazione anche in Italia diventando uno tra gli strumenti più utilizzati nei contesti educativi e scolastici.

Si assiste sempre più frequentemente a situazioni in cui i bambini manifestano deficit dell'attenzione e iperattività, difficoltà di autoregolamentazione emotiva, aggressività. In queste situazioni genitori ed educatori possono trovarsi in difficoltà nella gestione quotidiana dei comportamenti disadattivi del bambino il quale appare come disobbediente, oppositivo e incapace di aderire alle regole.

Ci sono anche alcuni periodi critici come ad esempio i passaggi da una scuola a un'altra in cui questi bambini necessitano di essere maggiormente sostenuti e guidati.

Il coping power vuole intervenire precocemente sui bambini che sono ad alto rischio di sviluppare condotte antisociali coinvolgendo nel trattamento non solo i bambini ma anche la componente genitoriale o scolastica. Il programma è progettato per integrare gli interventi rivolti ai minori e quelli indirizzati agli adulti.

Coping power per i bambini

La parte del programma dedicata ai bambini consiste in circa 34 sessioni periodiche di circa 60 minuti che si svolgono in piccoli gruppi composti da circa 4-6 soggetti e da ulteriori incontri individualizzati progettati sulla base delle diverse esigenze.

Queste sessioni possono svolgersi in un ambulatorio oppure nel contesto scolastico e solitamente sono seguite da circa 20 minuti di gioco libero.

Durante gli incontri il focus dell’interesse è la gestione delle emozioni, in particolare la rabbia e si svolgono attività incentrate sulle relazioni sociali, la pressione del gruppo e la risoluzione di problemi inerenti i contesti dello sviluppo.

I bambini possono apprendere una maggiore consapevolezza delle proprie emozioni e iniziare a trovare i collegamenti di causa ed effetto tra i loro comportamenti e i sentimenti altrui. Inoltre, il terapeuta aiuta i bambini a sviluppare le capacità di organizzazione, pianificazione e riflessione sui propri punti di forza e di debolezza.

Molto spesso i problemi comportamentali hanno delle profonde ricadute nelle relazioni interpersonali e i bambini con disturbo dirompente possono sentirsi esclusi o isolati dal gruppo. Lo sviluppo delle competenze sociali è dunque centrale nel programma di coping power per i bambini.

Coping power per i genitori

Il protocollo di intervento con i genitori si sostanzia in un percorso di parent training che mira a sviluppare il coinvolgimento familiare nella gestione dei comportamenti problematici del bambino.

Solitamente il coping power per i genitori consiste in 16 sessioni di circa 50 minuti che si svolgono in piccoli gruppi, vengono programmate alcune visite domiciliari e sono previsti anche degli incontri individuali e di coppia. In particolare, l’obiettivo è quello di formare i genitori a utilizzare una comunicazione più efficace con il figlio e nell’adottare stili educativi coerenti e sani.

Durante le sessioni il terapeuta chiede ai genitori di parlare dei comportamenti distruttivi dei bambini e fornisce istruzioni e suggerimenti per la loro gestione. I genitori devono dunque apprendere un modello di parenting che consiste nel saper ricompensare i comportamenti positivi dei bambini, definire regole semplici e chiare e stabilire rinforzi negativi per i comportamenti sbagliati.

E’ anche importante per i genitori fissare una riunione familiare settimanale in cui coinvolgere il proprio figlio per migliorare la comunicazione all’interno del gruppo familiare.

Il coping power integrato

Nel programma di coping power la componente genitoriale e quella dei bambini si sviluppano parallelamente e in modo integrato.

Da una parte i genitori imparano come sostenere lo sviluppo delle abilità socio-cognitive nei bambini e nello stesso tempo i bambini apprendono come esercitare un maggior controllo delle proprie emozioni.

Per permettere una maggiore integrazione di queste due componenti il protocollo di coping power prevede anche alcuni interventi da parte del terapeuta nel contesto di vita naturale della coppia genitore-figlio.

Questi incontri domiciliari sono progettati per promuovere un utilizzo più esteso e spontaneo delle abilità acquisite durante il programma terapeutico. Inoltre spesso sia ai bambini che ai loro genitori vengono assegnati dei compiti o attività da svolgere a casa e che potranno essere oggetto di discussione nelle sedute successive.

A loro volta i terapeuti stessi sono coinvolti in sessioni di supervisione in cui condividono con altri psicologi le loro difficoltà e ottengono dei feedback sullo svolgimento delle sessioni del programma.

Cosa sono i disturbi del comportamento dirompente?

Il disturbo del comportamento dirompente sono una categoria dei disturbi dello sviluppo per cui i bambini manifestano atteggiamenti non conformi, provocatori, oppositivi e talvolta anche aggressivi. Spesso questi comportamenti sono apertamente rivolti nei confronti delle figure autoritarie ma hanno un impatto negativo su tutti coloro che li circondano, inclusi insegnanti, compagni di classe, amici e familiari.

I fattori di rischio del comportamento dirompente

Come per tutti gli altri disturbi dello sviluppo non è possibile individuare una causa universalmente riconosciuta alla base dell'insorgenza di questi comportamenti ma è possibile attribuire queste condotte a un intreccio di fattori di tipo bio-psico-sociale.

Dal punto di vista biologico si può affermare che esista una componente biologica temperamentale mentre dal punto di vista psico-sociale è possibile individuare alcuni fattori di rischio che fungono da campanelli d'allarme:

  • a livello individuale è possibile osservare se i bambini manifestano atteggiamenti particolarmente oppositivi e se mostrano comportamenti non conformi alle regole, impulsività e scarsa capacità di adattamento ai cambiamenti;
  • a livello familiare un fattore di rischio importante per lo sviluppo del comportamento dirompente è lo stile educativo genitoriale. Sono maggiormente a rischio quei bambini che sono inseriti in famiglie troppo rigide o al contrario eccessivamente permissive;
  • sul piano scolastico si tratta di bambini con scarse aspirazioni, bassa motivazione e impegno, rendimento sotto la media.

I tipi più comuni di disturbi del comportamento dirompente includono:

  • disturbo oppositivo provocatorio: i bambini con questo disturbo possono essere testardi, difficili, disobbedienti e facilmente irritabili. Inoltre hanno la tendenza a essere fisicamente aggressivi e a violare le norme in modo intenzionale. Sono pronti a discutere con gli adulti su regole o richieste ed è probabile che siano poco collaborativi e si rifiutino di seguire le regole. Spesso entrano in conflitto con i loro coetanei e risultano poco disciplinati nel contesto scolastico;
  • disturbi della condotta: i bambini e gli adolescenti che soffrono di disturbi della condotta hanno maggiori probabilità di avere atteggiamenti poco rispettosi nei confronti degli altri, essere aggressivi con persone e animali e adottare comportamenti di prepotenza per intimidire gli altri.

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Domenico De DonatisPsichiatra e Direttore Sanitario
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Domenico De Donatis è un medico psichiatra con esperienza nella cura dei disturbi psichiatrici. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Parma, ha poi ottenuto la specializzazione in Psichiatria all'Università Alma Mater Studiorum di Bologna. Registrato presso l'Ordine dei Medici e Chirurghi di Pescara con il n° 4336, si impegna a fornire trattamenti mirati per migliorare la salute mentale dei suoi pazienti.
Dott.ssa Martina MiglioreDirettore della Formazione e dello Sviluppo
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Romana trapiantata in Umbria. Laureata in psicologia e specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Ex-ricercatrice in Psicobiologia e psicofarmacologia. Visione pratica e creativa del mondo, amo le sfide e trovare soluzioni innovative. Appassionata di giochi di ruolo e cultura pop, li integro attivamente nelle mie terapie. Confermo da anni che parlare attraverso ciò che amiamo rende più semplice affrontare le sfide della vita.
Federico RussoPsicologo, Psicoterapeuta, Neuropsicologo
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Psicologo e psicoterapeuta con 8 anni di Esperienza. Iscrizione all’Ordine degli Psicologi - Regione Puglia, n° 5048. Laurea in Psicologia clinica e della salute, Università degli Studi di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia presso l'Istituto S. Chiara. Crede che la parte migliore del suo lavoro sia il risultato: l’attenuazione dei sintomi, la risoluzione di una difficoltà, il miglioramento della vita delle persone.
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