Cause e sintomi della narcolessia
Narcolessia: esplora le possibili cause psicologiche e affronta la condizione con consapevolezza emotiva e terapie mirate.
La narcolessia è un disturbo del sonno con basi neurologiche che è molto debilitante per coloro che ne soffrono. Fa parte dell’ipersonnia, ovvero un disturbo del sonno.
Si tratta di una problematica molto seria, perché non solo può ostacolare il normale svolgimento delle giornate e degli impegni, ma può anche essere pericolosa.
Basti pensare a quando si manifesta in un colpo di sonno alla guida: le conseguenze possono essere molto gravi.
L'ipersonnia si può manifestare in molti modi, sintomi specifici che sono lo specchio di qualcosa che non va. È importante conoscerli per capire se si potrebbe soffrire di questo disturbo, e in tal caso, rivolgersi a un medico che possa stabilire un percorso di cure.
La narcolessia fa parte dei disturbi del sonno e attraverso l’aiuto di professionisti è possibile capire come controllarla, sia modificando lo stile di vita, sia attraverso il supporto farmacologico. Oltre al medico, lo psicoterapeuta può sostenerti nel percorso di accettazione e di convivenza con questo disturbo.
Cos’è la narcolessia
La narcolessia è una patologia di tipo neurologico che porta chi ne soffre a dover convivere con diversi sintomi. Fa parte dei disturbi del sonno e generalmente le prime avvisaglie potrebbero esserci già in età adolescenziale.
L'ipersonnolenza può essere particolarmente debilitante e sfiancante, anche perché può incidere in maniera significativa nel normale svolgersi delle giornate. Si manifesta in maniera molto evidente e improvvisa, per cui è molto importante affidarsi a personale esperto e qualificato per farsi aiutare nella gestione dei disturbi.
Se ritieni di essere affetto da narcolessia, ti senti spesso stanco tanto da addormentarti improvvisamente, dovresti intervenire. Solo così puoi vivere una vita serena convivendo con la narcolessia e non rischiare di ritrovarti in situazioni pericolose.
La narcolessia non è un disturbo di natura psichiatrica, ma uno psicoterapeuta può aiutarti ad affrontare lo stress e le emozioni correlate.
Se pensi di esserne affetto potresti contattare il tuo medico, per trovare il percorso migliore per te.
I disturbi del sonno correlati alla narcolessia
Ci sono alcuni disturbi del sonno che sono direttamente correlati alla narcolessia. Uno di questi è la paralisi del sonno, che si manifesta nella fase che precede il sonno o il risveglio. Se ti è capitato potresti essere sentito cosciente ma impossibilitato a muoverti.
Un altro disturbo sono le illusioni o allucinazioni ipnagogiche che si verificano all’inizio del sonno.
Chi soffre di narcolessia, inoltre potrebbe risentire di:
- riposo notturno non continuativo;
- difficoltà ad alzarsi al mattino;
- stanchezza cronica.
Oltre ai disturbi del sonno notturno ci sono quelli diurni, come la necessità di dormire, che arriva improvvisa ed è improcrastinabile, e la cataplessia, che si manifesta quando si provano forti emozioni e si perdono le forze rischiando di non riuscire a stare in piedi.
Si tratta di problematiche invalidanti, che nel lungo periodo possono modificare in maniera sostanziale la normale organizzazione delle giornate.
Se ritieni di esserti riconosciuto in qualcuno di questi sintomi, potresti soffrire di narcolessia o astenia. Ma sappi che esistono dei test per capire se ne sei affetto e che, in caso affermativo, ti puoi sottoporre a terapie specifiche e cure naturali per gestire il disturbo.
Cause dell'eccessiva sonnolenza da narcolessia
Le cause dell’eccessiva sonnolenza da narcolessia sono di tipo neurologico e la loro presenza può essere verificata attraverso una serie di test.
La sonnolenza diurna, i colpi di sonno improvvisi, le allucinazioni visive non sono causati da stress, malattie o mancanza di riposo, ma sono proprio alcuni dei sintomi della patologia.
È importante quindi capire se si è in presenza di alcuni di questi sintomi e poi sottoporsi a test aggiuntivi.
Curare la narcolessia
Non è ancora chiaro se sia possibile curare la narcolessia e la letargia, ma si può convivere con questo disturbo attraverso una corretta terapia stabilita dal medico e alcune modifiche allo stile di vita. Inoltre lo stress e le emozioni derivanti dal dover coesistere con il disturbo possono essere affrontati dalla psicoterapia.
Innanzitutto è bene modificare lo stile di vita attraverso qualche buona regola di comportamento:
- mangiare leggero e di frequente: può capitare che la narcolessia si manifesti dopo i pasti, quindi consumare cibi leggeri è d’aiuto;
- pianificare i momenti di riposo: stabilire alcuni momenti di riposo durante l’arco della giornata per evitare che arrivino all’improvviso e quando non sono desiderati;
- organizzarsi per poter dormire: fare in modo di ritagliarsi un piccolo periodo di tempo da dedicare al sonno diurno.
Esistono anche terapie farmacologiche che devono essere stabilite e prescritte da un medico competente. Se pensi di soffrire di narcolessia potrebbe essere utile anche un supporto psicologico per affrontare le conseguenze emotive della malattia sulla tua vita.
Psicoterapeuta: come scegliere
Una volta presa la decisione di farti aiutare da uno o una psicoterapeuta per prenderti cura di te, è il momento di trovare la persona giusta. La decisione non è semplice: ci sono diverse scuole di psicoterapia con diverse tecniche. Ma è proprio questo uno dei momenti più delicati, perché scegliere quella sbagliata potrebbe far fallire la terapia. Ecco qualche consiglio per intraprendere il percorso che fa per te:
- Scegli qualcuno che non sia legato a parenti o amici: durante la terapia devi sentirti tranquillo o tranquilla e poterti aprire completamente. Questo avviene meglio con professionisti che non sono connessi alla tua sfera di conoscenze;
- Trova uno o una psicoterapeuta con esperienza: per quanto tutti i terapeuti abbiano avuto una formazione completa, migliaia di ore di esperienza sul campo e una specializzazione sono garanzia di un percorso di successo;
- Scegli qualcuno con cui entri in sintonia: questo lo puoi sapere veramente solo provando una seduta, ma in fase di prenotazione puoi porre delle domande che ti aiuteranno a capire meglio se lo o la psicoterapeuta che hai scelto fa al caso tuo. Come sarà strutturato il percorso? Su cosa ci si concentrerà? Sono previsti esercizi e compiti a casa?
Una soluzione è il servizio di psicoterapia online di Serenis, il centro medico che, tra le altre cose, cura anche questo blog. Serenis ha solo psicoterapeuti esperti. Te ne assegna uno adatto alla tua situazione, con cui farai una prova gratuita e inizierai un percorso (e se per qualche motivo non entri in sintonia, puoi richiedere un terapeuta diverso con un clic). Ci sono anche molti altri modi per trovare uno psicoterapeuta valido: per esempio puoi chiedere al medico di base o rivolgerti a un consultorio nella tua zona. L’importante è fare il primo passo.
Sintomi da narcolessia
Esistono quattro sintomi principali da narcolessia, che indicano che si potrebbe soffrire di questo disturbo.
- Grande sonnolenza diurna: chi soffre di narcolessia si potrebbe addormentare senza avvisaglie e in maniera improvvisa durante il giorno. Può essere molto pericoloso, ad esempio se accade mentre si stanno usando macchinari o mentre si à alla guida.
- Cataplessia: le forti emozioni per un narcolettico potrebbero portare a un’improvvisa perdita della forza, fino a doversi accasciare a terra.
- Allucinazioni ipnagogiche: che si verificano prima di dormire o di svegliarsi e sono delle vere e proprie allucinazioni visive o uditive.
- Paralisi del sonno: che si verifica quando ci si addormenta o nella fase REM.
Per tutte queste ragioni anche il sonno notturno è disturbato e non sufficiente a offrire un corretto riposo. Se soffri di narcolessia potresti sperimentare frequenti risvegli nel corso della notte e di incubi.
È importante che l’individuazione della malattia venga effettuata in maniera adeguata e che per stabilire la terapia venga contatto un medico.
Come scoprire se si è affetti da narcolessia, il test
Si può scoprire se si è affetti da narcolessia attraverso alcuni test, che aiutano il professionista nella diagnosi. Il primo a cui sottoporsi è la scala di Epwort attraverso la quale si riesce a capire se il soggetto soffre di sonnolenza soggettiva di grado marcato.
Poi vi sono esami più specifici come il Mutiple Sleep Latency test e l’esame del dosaggio dell’Orexina.
Si tratta di passi importanti per arrivare alla diagnosi e poter quindi intervenire in maniera significativa sulla tua vita.
Per capire se si soffre di narcolessia potresti anche monitorare la sonnolenza diurna per circa tre mesi e valutare se hai avuto episodi di cataplessia.
In tal caso rivolgiti al medico per sapere come procedere per avere una diagnosi specifica.
Narcolessia, le testimonianze
Convivere con la narcolessia è possibile, ma per farlo bisogna affidarsi al supporto di medici e terapeuti esperti.
Per capire quanto sia debilitante questa malattia basta leggere le testimonianze di chi ne soffre.
“Prima di modificare il mio stile di vita e di affidarmi alle cure mediche non sapevo davvero più cosa fare – spiega Maria – mi sono addormentata improvvisamente nelle situazioni meno opportune: ad esempio durante un pasto a tavola, oppure mentre aspettavo l’arrivo del treno. A volte mi sono accasciata a terra mentre ridevo, o piangevo: semplicemente il mio corpo non aveva più le forze”.
Carla ha raccontato di aver vissuto un vero e proprio incubo quando andava a scuola, infatti non riusciva a stare sveglia durante le lezioni e questo ha influito molto sulla sua vita. Tanto da essere caduta in depressione: “Per questo penso che sia importante trattare le conseguenze di questo disturbo anche con la psicoterapia: per me è stato molto utile”.
Il problema della narcolessia non deriva solo dalla malattia, ma anche dalle conseguenze psicologiche che questa può avere nella vita delle persone. Se ne soffri potresti aver bisogno di chiedere un supporto psicologico, per farti aiutare ad affrontarla con una migliore predisposizione.
Narcolessia e sonno cronico, le differenze
La differenza tra narcolessia e sonno cronico è che la prima è una malattia neurologica, mentre il secondo è uno stato di spossatezza che potrebbe essere causato da insonnia, o altri disturbi.
La narcolessia va trattata cambiando il proprio stile di vita per arginare i sintomi e attraverso un’eventuale terapia farmacologica. Sulle sue conseguenze, invece, può essere utile l’intervento di una terapia psicologica.
Il sonno cronico - invece - può essere causato da problemi di salute, da un difficoltà nella corretta gestione del ritmo sonno veglia e da periodi emotivamente difficili o stancanti.
In entrambi i casi a farne le spese può essere anche l’umore con conseguenze di tipo psicologico.
Narcolessia e relazioni psicologiche e psichiatriche
La narcolessia non è un problema di tipo psichiatrico, ma neurologico. Però chi soffre di questa malattia potrebbe incorrere in conseguenze psicologiche o psichiatriche.
Convivere con la narcolessia non è facile, soprattutto se non la si riesce a gestire. Questo potrebbe causare ansia e depressione, che vanno trattati con il supporto della psicoterapia.
Potrebbe essere necessario anche l’intervento di un medico psichiatra che valuti l’eventuale somministrazione di farmaci per superare i disturbi correlati alla convivenza con la narcolessia.
A chi rivolgersi
Se ti riconosci in alcuni di questi sintomi, che generalmente vengono collegati alla narcolessia, è importante che tu ti rivolga a un medico. Inoltre potrebbe essere utile parlarne anche con una persona esperta.
Convivere con una malattia debilitante come la narcolessia è difficile, ma non bisogna scoraggiarsi perché è possibile se guidati dal personale giusto. Sia in campo medico, che psicologico.
Se vuoi trovare una soluzione ai disturbi correlati alla narcolessia, ad esempio, su Serenis si possono trovare psicoterapeuti specializzati che ti aiuteranno nel percorso più corretto per migliorare la qualità della tua vita.
Bibliografia e approfondimenti
Narcolessia, su Wikipedia
Nocolessia, su Narcolessa.org