Dipendenza da nicotina
Tutto quello che devi fare e sapere per smettere di fumare e per non essere più dipendente dalla nicotina.
Secondo i dati forniti dall'Organizzazione mondiale della sanità (OMS), il tabacco è responsabile di un numero di vittime maggiore di quelle provocate da alcol, AIDS, droghe, incidenti stradali, omicidi e suicidi messi insieme. Ma per fortuna uscirne è possibile.
Cos'è il tabagismo o dipendenza da nicotina
La nicotina è una sostanza presente nel tabacco che altera l’umore, inducendo sensazioni piacevoli, ma solo temporaneamente. Il suo consumo può portare a una dipendenza che rende difficile interrompere l’uso del tabacco, anche quando si è consapevoli dei rischi per la salute legati a questa abitudine.
Il fumo di tabacco contiene oltre 60 sostanze riconosciute come cancerogene, insieme a numerose altre molecole dannose per l’organismo.
La diagnosi
I criteri per la diagnosi di astinenza da tabacco comprendono:
- uso quotidiano di tabacco per diverse settimane;
- brusca interruzione dell’uso della sostanza, che può portare all’insorgenza di alcuni sintomi, tra cui irritabilità o rabbia, ansia, difficoltà di concentrazione, aumento dell’appetito, irrequietezza, umore depresso, insonnia.
Questi sintomi comportano un disagio significativo e diffuso alle diverse aree della vita della persona (lavorativa, familiare e sociale).
Risulta piuttosto complicato stabilire quanto duri effettivamente l’astinenza da fumo, ma per cominciare a vedere qualche miglioramento devono trascorrere diverse settimane dall'ultima sigaretta fumata.
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Sintomi astinenza da nicotina
I sintomi della dipendenza da nicotina comprendono l’incapacità di smettere di fumare, crisi di astinenza (come ansia, irritabilità, difficoltà di concentrazione, umore basso, frustrazione, aumento dell’appetito, insonnia, problemi intestinali), e la continua necessità di fumare nonostante i danni alla salute. Inoltre, si preferisce fumare piuttosto che evitare luoghi dove è vietato.
Il ruolo della nicotina nel mantenimento della dipendenza
La ricerca (Picciotto e colleghi., 2021) evidenzia che il rafforzamento dovuto alla nicotina e l'evitamento degli effetti avversi dell'astinenza sono essenziali per il mantenimento del fumo, ma esistono altri fattori che contribuiscono al comportamento di fumo negli esseri umani.
I recettori nicotinici sono presenti in tutto il cervello, sia sui neuroni eccitatori che inibitori, consentendo alla nicotina di modulare la funzione comportamentale in modo bidirezionale: può agire come stimolante aumentando l'ansia in alcune situazioni e diminuire l'attività e l'ansia in altre.
Alcuni fumatori riportano di fumare per migliorare l'attenzione, un effetto particolarmente notato nei soggetti con schizofrenia, contribuendo alle loro elevate percentuali di fumo.
Inoltre, molti fumatori affermano di fumare per controllare sintomi di ansia e depressione, con tassi di fumo nei soggetti con disturbi affettivi più che doppi rispetto alla popolazione generale. L'idea che alcuni individui fumino per auto-medicare sintomi psichiatrici suggerisce che una significativa quota di sigarette è consumata da persone con condizioni psichiatriche attuali.
Quanto rimane la nicotina nel sangue?
La nicotina viene metabolizzata piuttosto rapidamente nell'organismo. Dopo essere assorbita, la nicotina ha un'emivita di circa 1-2 ore, il che significa che circa la metà della nicotina assunta viene eliminata dal corpo in questo arco di tempo. Tuttavia, il metabolita principale della nicotina, la cotinina, ha un'emivita più lunga, variando da circa 16 a 20 ore.
Ciò significa che la cotinina può rimanere nel sangue e essere rilevabile per un periodo fino a diverse giornate dopo l'ultima esposizione alla nicotina.
In generale, la presenza di nicotina e dei suoi metaboliti nel sangue può variare a seconda di diversi fattori, inclusi:
- il tasso metabolico dell'individuo
- la quantità di nicotina assunta
- la frequenza d'uso del tabacco o di altri prodotti contenenti nicotina
Conseguenze ed effetti collaterali della dipendenza dal fumo
I danni causati dall’uso abituale di tabacco sono molti. Tendenzialmente includono:
- malattie respiratorie: enfisema, faringite o bronchite cronica (la classica tosse da fumo);
- emozioni e umore negativi: irritabilità, collera, depressione;
- disturbi visivi: scotomi, alterazioni del senso cromatico, emeralopia, ambliopia o amaurosi;
- disturbi gastrici: scialorrea, anoressia, fenomeni d’ipocloridria o ipercloridria, stipsi, diarrea, nausea o vomito;
- disturbi nervosi: insonnia, emicrania, eccitabilità, tremori, vertigini, nevralgie e simili;
- problemi apparato cardiovascolare: bradicardia, tachicardia, ipotensione, palpitazioni, aritmie, arteriosclerosi, ipertensione arteriosa, miodegenerazione cardiaca, sclerosi delle coronarie;
- compromissione del funzionamento delle arterie cerebrali: ictus.
Come smettere di fumare e uscire dalla dipendenza da nicotina
Se si decide di iniziare a fumare si può scegliere anche di smettere, ma capire come farlo non è sempre scontato. Prima si dà un taglio a questa abitudine, più facilmente il rischio delle conseguenze negative per la salute possono tornare al livello di chi non ha mai fumato.
Le statistiche sostengono che è un obiettivo non facile da raggiungere. Villano (2017) sottolinea che molti fumatori credono erroneamente di poter smettere facilmente, ma il 70% ricade nel vizio entro pochi mesi dal tentativo di cessazione.
Tuttavia, a disposizione di coloro che fanno questa scelta ci sono tantissimi strumenti. Inoltre, diventa più semplice smettere di fumare se si sa come farlo, soprattutto in alcuni momenti delicati della nostra vita come, per esempio, la gravidanza.
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Fonti
- AIRC - Fondazione per la ricerca sul Cancro, Smettere di Fumare si può.
- Ministero della Salute, Come smettere di fumare.
- Healthline, How to Quit Smoking Naturally — from an Eastern Perspective.
- American Psychiatric Association (APA) (2013), DSM-5. Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, tr. it. Raffaello Cortina, Milano, 2014.
- Abrams, David B., et al. "Psychosocial stress and coping in smokers who relapse or quit." Health Psychology 6.4 (1987): 289.
- Picciotto, M. R., & Kenny, P. J. (2021). Mechanisms of nicotine addiction. Cold Spring Harbor perspectives in medicine, 11(5), a039610.
- Andreasen JT, Olsen GM, Wiborg O, Redrobe JP. 2009. Antidepressant-like effects of nicotinic acetylcholine receptor antagonists, but not agonists, in the mouse forced swim and mouse tail suspension tests. J Psychopharmacology 23: 797–804. doi:10.1177/0269881108091587
- Villano, R. 2009. Smettere di fumare.