Come guarire dal binge eating grazie alla psicoterapia
Guarire dal binge eating è possibile: tutto quello che devi fare per uscirne e cos'è questo particolare disturbo dell'alimentazione.

Punti chiave
- Riconoscere il binge eating: riconoscere i propri sintomi è il primo passo per guarire dal binge eating. È importante essere consapevoli delle abbuffate e dei trigger emotivi o stressanti che scatenano questi episodi.
- Strategie efficaci: per guarire dal binge eating, è fondamentale sviluppare un rapporto sano con il cibo, evitando di associarlo a sensi di colpa. Cambiare la propria visione dell’alimentazione, evitare diete restrittive e imparare a cucinare e sperimentare nuovi piatti sono passi importanti per migliorare la propria relazione con il cibo.
- Binge eating e psicoterapia: la psicoterapia aiuta a cambiare e migliorare il rapporto con il cibo, gestire i trigger e rafforzare la consapevolezza emotiva.
Guarire dal binge eating: come iniziare
Guarire dal binge eating è possibile, ma richiede un percorso personale e complesso, con un impegno costante su se stessi per gestire le proprie emozioni e pensieri legati al cibo.
Innanzitutto, è importante riconoscere e ammettere i sintomi del binge eating. Bisogna essere consapevoli dei sintomi del binge eating e riuscire a riconoscerli.
Solitamente il binge eating si manifesta con episodi in cui una persona ingerisce una grande quantità di cibo in poco tempo, senza riuscire a fermarsi, e successivamente prova disagio, colpa o imbarazzo. Questo comportamento è spesso anticipato da un impulso difficile da controllare.
Identificare le situazioni scatenanti
I trigger sono delle situazioni stressanti o emotivamente cariche, che è essenziale imparare a gestire per superare il binge eating. Questi trigger possono essere esterni, come delusioni lavorative, o interni, come la solitudine, che scatenano il desiderio di abbuffarsi.

Come si può sviluppare un rapporto sano con il cibo?
Costruire un rapporto equilibrato con il cibo è essenziale per evitare episodi di abbuffate Per raggiungere questo obiettivo, è importante modificare la propria visione dell’alimentazione, evitando di associare il cibo al senso di colpa.
Sperimentare nuove ricette, apprendere tecniche di cucina e scoprire sapori di diverse tradizioni culinarie può aiutare a vivere il cibo come una fonte di nutrimento, anziché come un problema.
Allo stesso tempo, evitare regimi alimentari troppo restrittivi è fondamentale, poiché privarsi di determinati alimenti o digiunare può aumentare il desiderio di mangiare in modo eccessivo.
Anziché adottare diete drastiche, è più utile sviluppare abitudini alimentari sane e sostenibili nel tempo, bilanciando gli alimenti senza privazioni estreme.

Cura del Binge Eating e psicoterapia
Rivolgersi a esperti può rivelarsi un supporto fondamentale per chi soffre di binge eating. Un approccio multidisciplinare, che coinvolga non solo il terapeuta individuale ma anche la terapia di gruppo, figure medico-nutrizioniste e, se necessario, cure psichiatriche, può essere particolarmente efficace. Dopo una valutazione diagnostica iniziale, che mira a raccogliere informazioni sulla vita del paziente, i sintomi e l’eventuale presenza di disturbi della personalità, si procede con la terapia individuale.
L'obiettivo del percorso terapeutico è imparare un nuovo stile di vita in cui il cibo non è più la sola e unica fonte di gratificazione. Si rafforzano le strategie per affrontare eventuali ricadute e si fissano incontri periodici per monitorare i progressi. In alcuni casi, possono essere necessari anche colloqui con i familiari insieme a uno specialista.
L'approccio psicoterapeutico che sembra dare i migliori risultati è la terapia cognitivo-comportamentale (TCC), che mira a ridefinire il rapporto con il cibo. Seguendo questa terapia, il paziente ottiene gli strumenti per reagire in modo corretto agli stimoli negativi che spesso scatenano le abbuffate. In casi particolarmente gravi, può essere necessario un ricovero di alcune settimane o un periodo di day hospital in centri per DCA, seguito da sedute psicoterapiche periodiche per alcuni mesi. La terapia cognitivo-comportamentale può anche essere associata a un trattamento farmacologico con antidepressivi.

Test per il binge eating
Se sospetti di soffrire di questa patologia, a tua disposizione ci sono alcuni test per il binge eating. Uno di questi è la Binge Eating Scale, un questionario di sedici voci utilizzato per valutare la presenza di comportamenti di alimentazione incontrollata come il BED.
Oppure, il Three-Factor Eating Questionnaire, uno dei test più frequentemente impiegati a livello internazionale e sviluppato specificamente per lo studio del comportamento alimentare nei pazienti obesi. Esso misura su tre diverse scale:
- restrizione alimentare;
- disinibizione;
- suscettibilità alla fame.
Questi test non hanno valore diagnostico, ma possono essere utilizzati da specialisti per aiutarsi nella diagnosi.
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Bibliografia
- Fondazione Veronesi, Binge eating disorder: sintomi e segni a cui prestare attenzione.
- DSM-5. Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali. Raffaello Cortina Editore, Milano 2014
- Healthline, Binge Eating Disorder: Symptoms, Causes, and Asking for Help.