Consumo di droghe: un fenomeno preoccupante

Il consumo di droghe è un fenomeno sempre più diffuso e preoccupante, soprattutto tra i più giovani. Vediamo alcuni dati a riguardo in questo articolo.

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Consumo di droghe

Il consumo di droghe è un problema che non riguarda solo le generazioni più giovani; sebbene, l'utilizzo di sostanze, cominci quasi sempre in giovane età per poi progredire e peggiorare nel tempo.

Ne parleremo nel dettaglio in questo articolo, indagando cause, sintomi e soluzioni. Speriamo che, al termine della lettura, tu abbia trovato tutte le informazioni che stavi cercando.

Storia del consumo di droghe

Il consumo di droghe è un fenomeno antico quanto il mondo: già nel 10.000 a.C., abbiamo testimonianza di alcuni popoli che erano soliti mangiare piante dalle proprietà allucinogene.

Anche nell'Antica Roma e nell'Antica Grecia, non era raro utilizzare sostanze psicotrope durante i riti bacchici o dedicati ad altre divinità; si trattava di sostanze pensate per alterare i sensi e far percepire la vicinanza al dio.

Nel mondo moderno, il consumo di droghe ha perso il suo significato religioso ed è diventato un rituale ricreativo, che può avere cause di diversa natura e portare a conseguenze devastanti per la vita dell'individuo.

Consumo di droghe dati

Perché si fa uso di droghe? Le cause del fenomeno

In generale, l'utilizzo di droghe può cominciare per scopi ricreativi. Per esempio, nei ragazzi più giovani, il mondo delle droghe può essere scoperto a scuola o durante le uscite serali.

Risulta quindi necessario, per i genitori, tenere d'occhio i propri figli e i primi campanelli d'allarme. Comportamenti sintomatici dell'utilizzo di droghe possono essere:

  • sonnolenza;
  • irritabilità;
  • sbalzi d'umore;
  • difficoltà di memoria;
  • annebbiamento mentale.

Altri comportamenti inusuali possono comprendere:

  • richieste continue di denaro;
  • cambiamenti improvvisi nelle compagnie;
  • cambiamento di personalità repentino.

Negli ambienti scolastici, non è raro che i più giovani comincino a fare uso di cannabis per uso ricreativo. La motivazione alla base dell'utilizzo di cannabis è di sovente la volontà di far parte di un gruppo. La cannabis può però causare nel lungo periodo psicosi, attacchi di panico e altro ancora.

Inoltre, stando alle statistiche, la cannabis tende a essere il punto di passaggio tra l'utilizzo di droghe per uso ricreativo e la tossicodipendenza vera e propria. In altre parole, chi usa cannabis, è più propenso a provare anche la cocaina, l'oppio e le altre sostanze stupefacenti.

Queste droghe, possono causare dinamiche di dipendenza molto profonde, a loro volta causa di psicosi, schizofrenia, tentativi di suicidio, atti criminali e molto altro ancora.

Per esempio, l'abuso di cocaina o altre sostanze psicotrope può portare allo sviluppo di psicosi, di comportamenti violenti, di aggressività. La dipendenza può inoltre causare sintomi fisici come crisi d'astinenza, gesti criminali e sconsiderati, aggressione e omicidio.

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Dati sul consumo di droghe tra i giovani in Italia

In Italia, come emerge dalla Relazione annuale al parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia, si conferma il trend in crescita del consumo di sostanze psicoattive tra i giovani, ad eccezione della cannabis che ha visto una flessione nella prevalenza dei consumi rispetto al 2022.

Sono invece aumentati gli studenti tra i 15 e i 19 anni che riferiscono di aver usato almeno una volta nel corso dell’anno 

  • cocaina (dall’1,8% al 2,2%);
  • stimolanti (dal 2,1% al 2,9%);
  • allucinogeni (dall’1,6% al 2%);
  • Nuove Sostanze Psicoattive (dal 5,8% al 6,4%), di cui fanno parte catinoni, arilcicloesilammine, cannabinoidi sintetici e benzodiazepine.

La cannabis rimane comunque la sostanza più utilizzata. 550.000 ragazzi tra i 15 e i 19 anni affermano di averne fatto uso almeno una volta nell'anno e 70.000 ragazzi riferiscono di farne un uso quotidiano. 

Consumo di droghe tra i giovani

Dipendenza da droghe

L'effetto del consumo di droghe può variare da sostanza a sostanza. La cannabis, ad esempio, può dare sonnolenza, arrossamento degli occhi, fame incontrollata, problemi di memoria, difficoltà di concentrazione.

Al contrario, la cocaina può portare ad alta aggressività, senso di potere. Gli oppiacei funzionano come dei tranquillanti: hanno quindi un effetto rilassante che può essere facilmente individuato da un occhio esperto.

Ma come funziona nel dettaglio la dipendenza da droghe?

Possiamo dire che esistono due tipi di dipendenza:

  • dipendenza fisica;
  • dipendenza psicologica.

La prima, è una forma di dipendenza che dipende dal circuito della serotonina e in generale dalle aree del cervello preposte alla soddisfazione e al piacere. Quando si utilizza droga, il cervello tende infatti a produrre una grande quantità di molecole adibite al piacere.

Quando poi l'utilizzo viene interrotto, il piacere si abbassa, e l'individuo torna a percepire il desiderio di utilizzare la sostanza stupefacente. Siamo davanti alla dipendenza fisica: una dipendenza che dipende dalla struttura dell'organismo stesso e dell'effetto della droga sul sistema nervoso.

Esiste però anche una dipendenza psicologica, che indica la tendenza a pensare costantemente ad una sostanza, sia in presenza che in assenza della dipendenza fisica. Questa dipendenza può presentarsi anche nel caso della cannabis e senza che si dia una dipendenza fisica vera e propria.

Ipotesi terapeutiche

Per trattare la dipendenza da droghe, è spesso necessario iniziare un percorso di riabilitazione che possa fronteggiare la dinamica di dipendenza. In parallelo, bisogna affiancare un percorso di sostegno psicologico, che vada a indagare le cause dell'abuso di sostanze.

Spesso, si tratta di esperienze traumatiche irrisolte, che hanno a che fare con il vissuto profondo dell'individuo che sviluppa tossicodipendenza. Il percorso di cura può essere lungo e tortuoso, perché la dipendenza può causare difficoltà ad allontanarsi dalla sostanza anche se la volontà di smettere è ben presente nel paziente.

Ricordiamo che esistono dei centri specializzati per la disintossicazione. I genitori dovrebbero inoltre tenere d'occhio i propri figli per prevenire l'abuso di sostanze e le problematiche future.

 

Fonti:

  • Rigliano, P. (2004). Piaceri drogati: psicologia del consumo di droghe. Feltrinelli Editore.
  • Dionigi, A., & Pavarin, R. M. (2010). Sballo: nuove tipologie di consumo di droga nei giovani. Edizioni Erickson.
  • Smorti, M., Benvenuti, P., & Pazzagli, A. (2010). Fattori di rischio e protezione nel consumo di alcolici e di sostanze negli adolescenti. Psicologia clinica dello sviluppo, 14(1), 55-78.
  • Relazione annuale al parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze 2024, https://www.governo.it/sites/governo.it/files/relazione-al-parlamento_2024.pdf 
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Dott.ssa Martina MiglioreDirettore della Formazione e dello Sviluppo
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Romana trapiantata in Umbria. Laureata in psicologia e specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Ex-ricercatrice in Psicobiologia e psicofarmacologia. Visione pratica e creativa del mondo, amo le sfide e trovare soluzioni innovative. Appassionata di giochi di ruolo e cultura pop, li integro attivamente nelle mie terapie. Confermo da anni che parlare attraverso ciò che amiamo rende più semplice affrontare le sfide della vita.
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