Comportamentismo: cos'è e principi fondamentali

Il comportamentismo di Watson, con la sua enfasi sull'osservazione del comportamento osservabile e la negazione dell'introspezione, ha segnato una svolta nella psicologia, ponendo le basi per la psicologia comportamentale moderna.

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Comportamentismo di watson

Il comportamentismo si concentra sull'osservazione e analisi del comportamento umano, riconoscendo il comportamento in quanto manifestazione visibile e misurabile dell'attività mentale.

Cosa si intende per comportamentismo?

Il comportamentismo, noto anche come behaviorismo, è un approccio psicologico sviluppato tra l’inizio e la metà del Novecento. Si basa sull’idea che il comportamento dell’individuo sia l’unica unità di analisi scientifica in psicologia, essendo l’unica dimensione psicologica osservabile.

Secondo il comportamentismo, il comportamento umano può essere compreso e spiegato attraverso il principio dell'apprendimento: le persone assimilano nuove conoscenze e abilità attraverso il condizionamento e l'associazione tra stimoli e risposte. Questo approccio differisce dalle altre teorie psicologiche che si concentrano sui processi interni della mente, ponendo invece l'accento sull'osservazione empirica e misurabile del comportamento osservabile.

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Principi fondamentali della teoria

Il comportamentismo di Watson si basa su concetti chiave che riflettono come impariamo e rispondiamo agli stimoli dell'ambiente.

  • La frequenza e la recenza: ci dicono che quanto più spesso o recentemente sperimentiamo qualcosa, tanto più probabile è che ci comporteremo in modo simile in futuro. Ad esempio, se riceviamo una ricompensa ogni volta che facciamo qualcosa, è probabile che ripetiamo quel comportamento più spesso.
  • Il principio del condizionamento: spiega che gli organismi hanno risposte automatiche a certe situazioni. Immaginiamo di essere stati morsi da un cane da bambini. Questo evento potrebbe causare una forte reazione emotiva ogni volta che vediamo un cane, anche se non è pericoloso. Il morso del cane è lo stimolo incondizionato che ha innescato la nostra risposta automatica di paura. Associamo il cane al pericolo e reagiamo con paura come risultato del condizionamento causato dall'esperienza passata.

principi fondamentali del comportamentismo

Origini del comportamentismo

John Watson ha rivoluzionato la psicologia ponendo enfasi sul comportamento osservabile e misurabile dell'uomo, anziché sui processi interni della mente.

L'esperimento noto come il "piccolo Albert", condotto nel 1920, è emblematico di come Watson abbia dimostrato l'apprendimento del comportamento attraverso l'associazione di stimoli. Esponendo il bambino Albert a un topo bianco (stimolo neutro) e associandolo a un forte rumore (stimolo incondizionato), ha provocato una paura condizionata nei confronti dei topi. Sebbene controverso per gli standard etici moderni, questo studio ha evidenziato il potere del condizionamento classico nel modellare il comportamento.

Ma Watson non si è fermato alla ricerca accademica. Ha applicato i principi comportamentisti in ambiti pratici come la pubblicità e l'educazione, sottolineando l'importanza dei rinforzi e delle punizioni nel modellare il comportamento. La sua influenza si riverbera ancora oggi nella psicologia contemporanea e nelle applicazioni pratiche del comportamentismo, rappresentando un capitolo significativo nella storia di questa disciplina.

Maggiori esponenti del comportamentismo

Tra i protagonisti del comportamentismo spiccano le figure di John B. Watson, B.F. Skinner, Ivan Pavlov ed Edward Tolman. Ognuno di questi teorici ha apportato contributi significativi che hanno plasmato e sviluppato la teoria e la pratica del comportamentismo, offrendo una visione complementare delle dinamiche del comportamento umano.

B.F. Skinner: il condizionamento operante

Skinner ha ampliato la prospettiva di Watson con la teoria del condizionamento operante, sottolineando il ruolo dei rinforzi positivi e negativi nel modellare il comportamento. Immaginiamo di dover addestrare un cane a sedersi su comando e dargli una ricompensa (rinforzo positivo) ogni volta che il cane si siede correttamente. Questo rinforzo positivo aumenta la probabilità che il cane ripeta il comportamento desiderato. D'altra parte, se il cane non si siede quando gli viene comandato, potremmo ignorarlo o rimuovere la ricompensa (rinforzo negativo), diminuendo così la probabilità che si comporti in quel modo in futuro. In questo modo, attraverso rinforzi positivi e negativi, il cane impara progressivamente a eseguire il comportamento desiderato.

Ivan Pavlov e il condizionamento classico

Riprendiamo l'esempio del cane, ma in questo caso pensiamo al momento in cui inizia a salivare ogni volta che vede il cibo. Questa è una risposta naturale del cane al cibo, giusto? Bene, Ivan Pavlov, un fisiologo russo, ha fatto un esperimento che ha svelato qualcosa di molto interessante su come funziona questa reazione. Pavlov ha cominciato a suonare una campana ogni volta che portava il cibo ai cani. Dopo un po', ha notato qualcosa di straordinario: anche quando non c'era cibo in vista, il semplice suono della campana faceva sì che i cani iniziassero a salivare.

Questo ha dimostrato che i cani avevano imparato ad associare il suono della campana con il cibo e a reagire allo stesso modo. Questo fenomeno è stato chiamato condizionamento classico. In sostanza, l'esperimento di Pavlov ha mostrato come gli animali possano imparare ad associare un nuovo stimolo, come il suono di una campana, con una risposta, come la salivazione, attraverso l'esperienza. Pertanto questa scoperta ha contribuito a comprendere meglio come gli organismi imparino e rispondano agli stimoli dell'ambiente.

Comportamentismo di pavlov

 

Edward Tolman: la molarità del comportamento

Edward Tolman, sebbene non propriamente un comportamentista classico, ha introdotto elementi cognitivi nella prospettiva comportamentista. La sua teoria dell'apprendimento ha evidenziato l'importanza degli scopi e degli obiettivi nel modellare il comportamento umano, suggerendo che il significato e lo scopo delle azioni influenzino il modo in cui vengono apprese e svolte.

Consideriamo uno studio condotto da Tolman su topi in labirinti. Mentre i comportamentisti classici si sarebbero concentrati semplicemente sul comportamento osservabile dei topi nel labirinto, Tolman ha introdotto il concetto di "molarità del comportamento", ossia l'idea che i topi non si limitassero a risolvere il labirinto meccanicamente, ma fossero influenzati dalle loro aspettative e dai loro scopi. Tolman ha dimostrato che i topi sembravano avere una mappa mentale del labirinto e tendevano a raggiungere il loro obiettivo più velocemente quando erano motivati da una ricompensa.

Punti fondamentali del comportamentismo

Per riassumere, riportiamo nella tabella seguente quali sono i punti fondamentali del comportamentismo.

Punti FondamentaliDescrizione
Teoria del condizionamentoIl comportamento è appreso attraverso l'associazione tra stimoli e risposte.
Ruolo degli stimoli esterniGli stimoli esterni giocano un ruolo chiave nel determinare il comportamento umano.
Importanza dell'ambienteL'ambiente circostante è considerato un fattore predominante nel modellare e condizionare il comportamento umano.
Osservazione e sperimentazioneL'osservazione e la sperimentazione sono metodi essenziali per comprendere e studiare il comportamento umano in modo scientifico.

Differenza tra comportamentismo e cognitivismo

Mentre il comportamentismo si concentra sul comportamento esterno e sull'apprendimento attraverso l'esperienza diretta, il cognitivismo si concentra sui processi mentali interni e sulla comprensione di come la mente elabora le informazioni.

Il cognitivismo è una corrente di pensiero nell'ambito della psicologia che si focalizza sull'analisi dei processi mentali interni, come la percezione, il pensiero, la memoria e il linguaggio, per comprendere il comportamento umano.

Questo approccio considera la mente umana come una "scatola nera" da esaminare, concentrandosi su ciò che accade all'interno della mente per influenzare il modo in cui le persone interpretano e interagiscono con il mondo che le circonda. Ad esempio, gli psicologi cognitivisti studiano come le persone elaborano le informazioni sensoriali provenienti dall'ambiente, come interpretano le esperienze, come memorizzano e recuperano informazioni, e come utilizzano il linguaggio per comunicare e pensare.

Uno dei teorici più influenti del cognitivismo è Jean Piaget, il cui lavoro si concentra sullo sviluppo cognitivo nei bambini. Secondo la sua teoria, i bambini attraversano una serie di stadi di sviluppo cognitivo, caratterizzati da modelli distinti di pensiero e comprensione del mondo.

Applicazioni del comportamentismo

Il comportamentismo ha trovato una vasta gamma di applicazioni pratiche in diversi campi. Ecco alcune delle principali aree in cui il comportamentismo è stato applicato con successo:

  • terapia cognitivo-comportamentale: la terapia comportamentale si concentra sulla modifica del comportamento indesiderato attraverso tecniche come il condizionamento operante e il controllo degli stimoli;
  • educazione: l'uso di rinforzi positivi e strategie di modifica del comportamento è ampiamente applicato in aule di tutto il mondo per incoraggiare il comportamento desiderato e gestire comportamenti problematici;
  • organizzazioni e management: il rinforzo positivo è spesso utilizzato come strategia per motivare i dipendenti e migliorare le prestazioni sul posto di lavoro;
  • pubblicità e marketing: nel mondo del business, le aziende cercano di associare il loro marchio a esperienze positive o desiderabili per i consumatori, al fine di influenzare le loro scelte di acquisto;
  • modifica del comportamento applicata (ABA): il comportamentismo viene utilizzato per aiutare le persone con disturbi dello spettro autistico (ASD) a sviluppare abilità sociali, comunicative e comportamentali.

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Fonti

  • Watson, J. B., Meazzini, P., Corao, A., & Di Pietro, M. (1983). Il comportamentismo. Giunti Barbèra.
  • Bonaiuti, G. (2013). Comportamentismo. In Ambienti di apprendimento per la formazione continua. Materiali di lavoro del progetto FSE “Modelli organizzativi e didattici per il LLL” (pp. 419-428). Guaraldi.
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Domenico De DonatisPsichiatra e Direttore Sanitario
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Domenico De Donatis è un medico psichiatra con esperienza nella cura dei disturbi psichiatrici. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Parma, ha poi ottenuto la specializzazione in Psichiatria all'Università Alma Mater Studiorum di Bologna. Registrato presso l'Ordine dei Medici e Chirurghi di Pescara con il n° 4336, si impegna a fornire trattamenti mirati per migliorare la salute mentale dei suoi pazienti.
Dott.ssa Martina MiglioreDirettore della Formazione e dello Sviluppo
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Romana trapiantata in Umbria. Laureata in psicologia e specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Ex-ricercatrice in Psicobiologia e psicofarmacologia. Visione pratica e creativa del mondo, amo le sfide e trovare soluzioni innovative. Appassionata di giochi di ruolo e cultura pop, li integro attivamente nelle mie terapie. Confermo da anni che parlare attraverso ciò che amiamo rende più semplice affrontare le sfide della vita.
Federico RussoPsicologo, Psicoterapeuta, Neuropsicologo
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Psicologo e psicoterapeuta con 8 anni di Esperienza. Iscrizione all’Ordine degli Psicologi - Regione Puglia, n° 5048. Laurea in Psicologia clinica e della salute, Università degli Studi di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia presso l'Istituto S. Chiara. Crede che la parte migliore del suo lavoro sia il risultato: l’attenuazione dei sintomi, la risoluzione di una difficoltà, il miglioramento della vita delle persone.
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