Come sopravvivere ai parenti a Natale?

Le cene con i parenti possono metterci a dura prova, ma esistono strategie funzionali per affrontare questo periodo dell'anno.

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Il Natale è una delle festività più attese dell'anno, ma spesso porta con sé una serie di situazioni complesse che coinvolgono i parenti

Mentre molte persone adorano riunirsi con la famiglia per celebrare l'amore e la condivisione, è inevitabile che emergano situazioni potenzialmente stressanti

Pensa a quelle domande scomode, imbarazzanti e mirate che vorresti evitare a tutti i costi, fatte dai parenti forse con innocenza o forse con malizia con lo scopo di metterci in difficoltà. 

Quante volte abbiamo desiderato scappare da quella tavolata piena di “perché” e “quando” per evitare queste odiose domande? 

 In questo articolo, ti forniremo delle linee guida che speriamo possano aiutarti in questo periodo di riavvicinamento con la famiglia. 

Domande scomode dei parenti a Natale

Sono domande che ti colgono di sorpresa, spesso durante il pasto natalizio, che possono lasciarti impietrito, incapace di rispondere.

Ecco (alcune) delle fatidiche domande scomode: 

  • quando ti sposi?
  • Il fidanzatino/la fidanzatina dov’è?
  • Hai messo su qualche chilo vero?
  • Quanto guadagni quindi ora?
  • Hai una faccia orribile, sei sotto stress?
  • Ma fai ancora quell'attività lavorativa lì? 

Oppure c’è zia Rosa, che con una domanda ne fa 5: “Sei ingrassata tesoro? Ti vedo proprio male, sei pallidissima. Lo sai che tuo cugino Mario si sposa? Tu sei ancora single vero? E il lavoro? Sei ancora sfruttata da quel tuo capo?”

A cui si aggiungono la conversazione telefonica di tua madre e le "deliziose" relazioni di tua sorella che ti vengono riproposte durante le festività natalizie, creando un'atmosfera di tensione sotto il falso sorriso.

È una situazione tanto comica quanto imbarazzante e dolorosa, quando i parenti sono ben consapevoli dei tuoi problemi e se ne compiacciono in modo palese. Ti ricordano costantemente ciò che non hai raggiunto, come volessero sottolineare i tuoi fallimenti, dicendoti che il tempo sta scadendo e che la giovinezza è un bene prezioso che sta sfumando. Tutto questo accade con un sorriso dipinto in volto, mentre ti passano una fetta di pandoro e ti trattano con una cortesia e una cordialità straordinarie.

E così, ogni Natale, ti prepari con sessioni frenetiche di yoga, tenti di metterti a dieta all'ultimo minuto e indossi abiti che nascondono i piccoli difetti. 

Magari ti concedi persino qualche Spritz in un tentativo disperato di sconfiggere la pressione familiare e di sopravvivere agli sguardi critici della zia di turno.

Domande scomode a Natale

Perché NON fare queste domande?

La domanda sulla data del matrimonio o sulle relazioni in generale, può essere una delle più fastidiose per coloro che sono single o non desiderano discutere dei loro piani matrimoniali.  Molti parenti potrebbero porre questa domanda con buone intenzioni, pensando che sia un argomento di conversazione innocuo, ma per molti rappresenta un momento di pressione indesiderata. 

Forse, potrebbe essere meglio risparmiare queste domande per un contesto più appropriato e privato.

Analogamente, le conversazioni sul reddito e sul lavoro in generale possono essere particolarmente imbarazzanti e invasive.  Le disparità economiche all'interno della famiglia possono portare a sentimenti di inadeguatezza o invidia

Il Natale dovrebbe essere un momento di condivisione, amore e soprattutto un momento di vacanza e pausa dal lavoro, non una competizione per dimostrare chi guadagna di più. 

Insomma a Natale si mangia, si beve e si scherza: non si parla di lavoro.

Anche commenti sul peso o sull’aspetto fisico possono essere estremamente offensivi e dannosi. Queste domande non solo possono causare imbarazzo, ma possono anche contribuire a problemi di autostima e a un senso di insicurezza

Immaginate che un componente della vostra famiglia soffra di un disturbo alimentare, come anoressia o bulimia, come dovrebbe rimanerci dopo una domanda o un commento sul proprio aspetto fisico? 

È importante ricordare che il valore di una persona va ben oltre il loro aspetto fisico, e il Natale è il momento perfetto per celebrare amore e accettazione.

Sopravvivere alle domande dei parenti a Natale

  1. Accetta le scelte che hai fatto

Prima di tutto, è fondamentale imparare ad accettare con serenità le scelte che abbiamo fatto nella vita. Alcune cose sono nelle nostre mani per essere cambiate, mentre altre non lo sono

Forse non abbiamo raggiunto gli obiettivi che ci eravamo prefissati, ma ciò non significa che siamo inadeguati. La chiave sta nel comprendere che quanto più siamo insoddisfatti di noi stessi, tanto più saremo sensibili alle domande scomode che gli altri ci rivolgono.

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Un passo importante è imparare a trasformare questa scomodità in una opportunità di crescita personale. Possiamo farlo ponendoci domande come: "In che modo questa situazione è fonte di sofferenza per me? Cosa sto facendo per migliorare questa parte della mia vita"?

Fondamentale è il dialogo compassionevole con noi stessi. Dobbiamo imparare a comprendere e accettare il nostro percorso, riconoscendo che ognuno di noi ha il proprio ritmo e le proprie sfide: non dobbiamo giudicarci duramente, ma piuttosto incoraggiarci a fare progressi nella direzione che desideriamo, senza pressioni e con un atteggiamento amorevole verso noi stessi.

  1. Risposte circolari, ironiche e assertive

Ci sono diverse strategie che possiamo adottare, iniziando con risposte circolari.  Se zia Rosa ti chiede perché sei ancora single, rispondi “perché non sono fidanzata”. 

L'uso dell'ironia può essere efficace in queste situazioni. Potremmo rispondere con un tocco di umorismo, affermando ad esempio: "Sono ancora single, ma non preoccuparti, ho il pandoro a tenermi compagnia!" Questo può far ridere e spezzare il ghiaccio.

Un approccio assertivo è un'altra alternativa valida. Potremmo rispondere in modo deciso e diretto, dichiarando, ad esempio: "La mia vita sentimentale è un argomento complesso, e preferirei non discuterne in questo momento." Questo dimostra sicurezza e mette fine alle domande indesiderate.

La cosa più importante da fare è concentrarsi su se stessi, prendersi cura del proprio benessere e non lasciarsi coinvolgere in conversazioni imbarazzanti. Ognuno di noi è il protagonista della propria vita e ha il diritto di viverla secondo i propri desideri e tempi, senza dover dare spiegazioni agli altri.

Delle volte, deviare o evitare queste domande può risultare estremamente difficile, in questi casi puoi provare a utilizzare l’effetto sorpresa, ovvero risposte che puntano a sorprendere e cambiare il corso della conversazione. 

  1. Il dramma eterno

Assumi un atteggiamento da diva melodrammatica. 

Quando ti fanno una domanda imbarazzante, rispondi esagerando l'emozione, come se fosse la cosa più tragica del mondo. Racconta una storia triste a caso e interrompila improvvisamente perché ti fa scendere una lacrima. 

Questa reazione sorprendente spesso fa desistere i parenti e li porta a cambiare argomento.

  1. Esagera l’entusiasmo

Indipendentemente dalla domanda, rispondi con un entusiasmo travolgente. Inventa progetti futuri con tanto di dettagli e particolari e descrivi tutto con fervore. Parla ad alta voce e in modo rapido, impedendo agli altri di intervenire. 

Non permettere loro di ricalibrare la conversazione: fermati solo quando noti che i tuoi commensali sono sopraffatti e senza parole. Sorridi sempre.

  1. Il fuori contesto

Diventa il maestro dell'assurdità

Rispondi alle domande con racconti fuori luogo, fatti a caso e termini tecnici senza senso. Usa una voce monotona e sguardo perso

Non cercare mai il contatto visivo e mantieniti nel vago e nell'incomprensibile. Presto, i tuoi parenti capiranno che è meglio cambiare argomento.

  1. Effetto boomerang

Quando ti fanno una domanda imbarazzante, rispondi ponendo immediatamente una domanda a chi te l'ha fatta. 

La tua domanda dovrebbe essere ancora più invadente, fuori luogo e imbarazzante. Fai tutto ciò con l'innocenza di un bambino che ha appena visto Babbo Natale. 

Questo stratagemma potrebbe farli desistere dalla loro linea di interrogatorio.

Infine, prenditi cura della tua salute mentale

Questi pranzi, cene e momenti di riavvicinamento con i parenti possono essere davvero pesanti e minare la tua stabilità, forse già in bilico. Non confrontarti con gli altri. Magari tua sorella o tua cugina hanno raggiunto un traguardo prima di te: si sono sposate o hanno un lavoro che le soddisfa. 

Non compararti con loro: tu hai il tuo percorso, i tuoi tempi e le tue modalità. Presto arriverai dove vuoi. 

L’importanza di un supporto psicologico

Se credi che tutto ciò sia troppo, che hai raggiunto il limite di domande, di sopportazione alle battute e ai pettegolezzi, puoi pensare di chiedere un supporto psicologico.

In queste situazioni, è fondamentale riconoscere che il tuo benessere mentale è una priorità assoluta.

Cercare aiuto da un professionista della salute mentale, è un passo saggio

La terapia online è diventata sempre più accessibile negli ultimi anni ed è un'opzione conveniente per coloro che desiderano affrontare le proprie sfide emotive e psicologiche senza dover uscire di casa.  Magari puoi pensare di aiutarti facendo psicoterapia con Serenis: il servizio è completamente online, con centinaia di psicoterapeuti e psicoterapeute (cioè hanno la specializzazione) con in media circa 10 anni di esperienza.

Indipendentemente dalla modalità scelta, la terapia rappresenta un'opportunità per esaminare i tuoi pensieri, sentimenti e comportamenti, e acquisire nuove prospettive su come affrontare le sfide che incontri. 

Ricorda che chiedere aiuto non è un segno di debolezza, ma un atto di coraggio e autoconsapevolezza. La tua salute mentale è preziosa, e prenderti cura di te stesso è una scelta importante e dignitosa. 

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Domenico De DonatisPsichiatra e Direttore Sanitario
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Domenico De Donatis è un medico psichiatra con esperienza nella cura dei disturbi psichiatrici. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Parma, ha poi ottenuto la specializzazione in Psichiatria all'Università Alma Mater Studiorum di Bologna. Registrato presso l'Ordine dei Medici e Chirurghi di Pescara con il n° 4336, si impegna a fornire trattamenti mirati per migliorare la salute mentale dei suoi pazienti.
Dott.ssa Martina MiglioreDirettore della Formazione e dello Sviluppo
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Romana trapiantata in Umbria. Laureata in psicologia e specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Ex-ricercatrice in Psicobiologia e psicofarmacologia. Visione pratica e creativa del mondo, amo le sfide e trovare soluzioni innovative. Appassionata di giochi di ruolo e cultura pop, li integro attivamente nelle mie terapie. Confermo da anni che parlare attraverso ciò che amiamo rende più semplice affrontare le sfide della vita.
Federico RussoPsicologo, Psicoterapeuta, Neuropsicologo
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Psicologo e psicoterapeuta con 8 anni di Esperienza. Iscrizione all’Ordine degli Psicologi - Regione Puglia, n° 5048. Laurea in Psicologia clinica e della salute, Università degli Studi di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia presso l'Istituto S. Chiara. Crede che la parte migliore del suo lavoro sia il risultato: l’attenuazione dei sintomi, la risoluzione di una difficoltà, il miglioramento della vita delle persone.
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