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Come i genitori distruggono i figli adulti: impatto psicologico dei conflitti

I legami familiari possono essere conflittuali, sereni o paritetici, influenzando il nostro sviluppo emotivo e psicologico.

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Genitori distruggono figli adulti

Il rapporto genitori e figli adulti può rivelarsi, in alcune circostanze, pieno di insidie. Alcuni comportamenti dei genitori distruggono emotivamente i figli, anche se diventati ormai adulti. I figli esposti a comportamenti disfunzionali sviluppano meccanismi di sopravvivenza che sopprimono i loro sentimenti e identità. Crescendo, possono sentirsi insoddisfatti e disconnessi da se stessi, lottando per liberarsi dai condizionamenti familiari e riscoprire la propria identità autentica.

Le discussioni in famiglia sono del tutto normali e anche in giovane età, ma quando i problemi - che potremmo definire "classici" - si trasformano in veri e propri conflitti durante l'età adulta, è il caso di non sottovalutarli e intervenire, al fine di proteggere la propria sanità mentale e recuperare questa importante relazione.

Rapporto genitori figli adulti

Una famiglia funzionale è quella in cui, sin da bambini, siamo amati e sostenuti in ogni tappa del nostro sviluppo, in modo da riuscire a conquistare la nostra indipendenza. Un aspetto da non sottovalutare, perché ciò che apprendiamo quando siamo piccoli ha ripercussioni sulla nostra futura vita di coppia e di tutti i giorni.

All'interno di una famiglia è molto importante che ci sia il riconoscimento di ruoli e funzioni, perché permette di stabilire dei confini chiari. Se questi vengono a mancare, infatti, possono generarsi dei meccanismi tossici e che si protraggono fino all'età adulta: è in questo senso che i genitori distruggono i figli adulti, quando le dinamiche tossiche si protraggono nel tempo.

Conflitto genitori figli adulti: quali sono le cause e i motivi dei rapporti disfunzionali?

Il conflitto tra genitori e figli adulti non è un evento così raro. Le cause possono essere di varia natura, ma tra le più comuni c'è la triangolazione familiare, quella situazione che si verifica quando due o più membri della famiglia "si alleano" a sfavore di un membro della stessa famiglia.

Un altro dei motivi che genera conflitti è dettato dalla sindrome del nido vuoto e dalla difficoltà di vedere che un figlio intraprende la sua strada, lasciando la famiglia d’origine. In queste situazioni a prevalere sono diverse condizioni, come la paura di mamma e papà di rimanere soli, il non avere le risorse economiche necessarie per affrontare una vita lontano dalla casa dove si è cresciuti, ma anche un’insufficiente indipendenza emotiva.

Genitori svalutanti: come si riconoscono?

I genitori svalutanti sono quelli che non riescono a riconoscere i propri figli come individui autonomi e li vedono come prolungamenti narcisistici di sé stessi. Tendono a proiettare sui figli i propri bisogni infantili irrisolti, imponendo aspettative elevate che spesso non corrispondono ai reali bisogni dei bambini. Questi genitori possono essere esigenti, perfezionisti, permissivi, iperprotettivi o autoritari. Spesso passano dall'idealizzazione alla svalutazione, esprimendosi con critiche e paragoni che fanno sentire i figli inadeguati e non apprezzati per la loro individualità, ricorrendo spesso alla violenza psicologica in famiglia.

Genitori che offendono i figli adulti

I genitori che offendono i figli adulti possono essere definiti svalutanti. In genere sono genitori che cercano di vivere, attraverso i propri figli, alcuni aspetti dei loro bisogni che, nel corso degli anni, non hanno elaborato: ai figli "chiedono", a volte inconsapevolmente, di colmare i vuoti dei loro stessi genitori.

In questi casi le figure genitoriali sono esigenti e perfezioniste e, soprattutto, sono sempre state iperprotettive, tanto da protrarre questo atteggiamento anche in età adulta. Allo stesso tempo, possono essere autoritari, giudicanti e critiche perché vivono i propri figli, anche se ormai sono "grandi e vaccinati", come un loro prolungamento narcisistico.

Alcune frasi dei genitori svalutanti

  • "Dopo tutto quello che abbiamo fatto per te."
  • "Avresti potuto fare di più."
  • "Quando io avevo la tua età..."

Genitori manipolatori dei figli adulti e impatto psicologico della famiglia disfunzionale

Le manipolazioni affettive esistono in molte relazioni, compresa quella tra genitori e figli adulti. Come riporta un articolo pubblicato da Betancourt Ocampo e collaboratori, si tratta di genitori che cercano di controllare i propri figli e modellarli alle loro preferenze, anche se ormai sono adulti. Tutto ciò si traduce in isolamento sociale, tanto che questi figli hanno diverse difficoltà a relazionarsi con gli altri.

Ma non solo, perché queste persone, che già sono cresciute con una bassa autostima, essendo vittime di manipolazione, ne hanno sempre meno, e fanno i conti ogni giorno con tantissime insicurezze. I genitori distruggono i figli, quando, da adulti, questi rischiano di sentirsi disconnessi dalle loro emozioni, a tal punto che risulta difficile capire cosa si vuole e ciò di cui si ha bisogno, comune anche tra le conseguenze dei figli dei tossicodipendenti.

Il motivo di tutto questo è molto semplice: i genitori manipolatori sono narcisisti, e in quanto tali manipolano gli altri in funzione dell’appagamento delle loro necessità. I figli, dal canto loro, diventano adulti con il bisogno di compiacere il genitore narcisista, e come è possibile immaginare non è assolutamente una situazione funzionale. In più, crescendo i rapporti tra le due parti si complicano, perché non si accetta più di sottostare alle dinamiche di potere della famiglia.

Figli adulti che disprezzano i genitori

Ci sono situazioni in cui sono i figli adulti che disprezzano i genitori, e i motivi di questa rabbia possono essere di varia natura. In genere, capita in quelle circostanze in cui ci si è sentiti sempre la pecora nera della famiglia, oppure quando si viene etichettati come il figlio adulto “difficile”.

Alla base di un conflitto tra genitori e figli, che genera un distacco pieno di disprezzo, ci può essere anche la mancata condivisione degli stili di vita e delle scelte personali. Il disprezzo verso le figure genitoriali in età adulta è spesso scatenato anche dal fatto che siamo stati cresciuti da una madre o un padre (ma anche entrambi) narcisista. Tutto ciò può tradursi in conseguenze dolorose per tutti i componenti della famiglia, anche quelli non direttamente coinvolti nel conflitto.

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Genitori che non lasciano liberi i figli adulti

Sylvie Galland, una psicoterapeuta, ha pubblicato un libro che riporta delle interessanti testimonianze di genitori e figli adulti in cui emerge che, man mano che i figli crescono, i genitori devono essere in grado di non ricoprire più quel un ruolo che li ha definiti per anni. Non è assolutamente facile perché si tratta di un passaggio che necessita di una profonda consapevolezza.

Holly Schiffrin ha invece condotto uno studio sull’ansia dei figli correlata al ruolo di quelli che lei definisce “genitori elicottero”: persone che analizzano morbosamente ogni passo dei figli, senza lasciarli liberi di sbagliare e di prendere le proprie decisioni. Ciò che è emerso è che un eccessivo coinvolgimento dei genitori dà vita a una generazione di adulti deboli, incapaci di affrontare le difficoltà della vita.

Quando a mentire sono i figli adulti

Alla base di qualsiasi tipologia di relazione ci deve essere una comunicazione efficace. Il problema è che spesso si parla impulsivamente, senza pensare, e che in molte circostanze il genitore dà consigli o giudizi non richiesti. Questo può generare delle barriere che possono persino arrivare a rovinare il legame con i propri figli che si trovano costretti, per il loro benessere mentale, a mentire. I genitori distruggono i figli adulti quando questi avvertono la sensazione che il genitore gli stia mancando di rispetto o che non lo stia comprendendo come vorrebbe.

Sono un genitore: come posso migliorare il rapporto con mio figlio?

Per evitare che il proprio figlio dica bugie occorre:

  • pensare prima di parlare: scegliere le giuste parole e soprattutto cercare di ascoltare prima esprimere la propria opinione;
  • non credere di essere ancora così centrali nella loro vita: quando i figli diventano adulti le cose cambiano;
  • evitare di dare consigli che appaiano come ordini: le preoccupazioni vanno espresse con un certo tatto, in modo da non allontanare i propri figli;
  • non farsi prendere dall’ansia: alle volte basta solo sperare che tutto vada bene;
  • scusarsi se si è detto qualcosa di spiacevole: dire che siamo dispiaciuti di un errore è una grande dimostrazione d'amore;
  • non dare mai per scontato che i figli sappiano quanto li si ami e li si ammiri: meglio che lo sappiano sempre, anche se sono adulti, perché anche in quel momento ne hanno bisogno.

Figli che non parlano più con la madre e il padre

Il rapporto tra genitori e figli può anche trasformarsi in una relazione apparentemente giunta al termine perché questi ultimi decidono di non parlare più con loro. Quando questo accade, ci sono spesso problemi complessi, come maltrattamenti e divergenze di carattere etico e morale. I conflitti possono essere innescati dalla percezione di indifferenza o disprezzo da parte dei figli. Alcuni genitori possono reagire con rabbia o svalutazione verso i figli adulti, spesso a causa di una cattiva gestione delle emozioni o di una comunicazione inefficace. L'ansia per i figli può far diventare i genitori iperprotettivi o invadenti, portando a tensioni e, in alcuni casi, a una rottura dei rapporti.

Ad ogni modo non sempre è così, tanto che in alcune circostanze i genitori non riescono a comprenderne il motivo. Alcuni figli diventano indifferenti verso i genitori, infatti, senza validi motivi scelgono di voltare completamente pagina prendendo le distanze e lasciandosi alle spalle un silenzio doloroso.

La verità è che è molto difficile sia essere genitori che figli, ma quel che è certo è che la distanza che si viene a creare è dovuta a un complesso legame che unisce le due parti in causa o a possibili disturbi di personalità.

Secondo uno studio pubblicato su The Journals of Gerontology, le cause che portano i figli a chiudere i rapporti con i propri genitori sono di varia natura e difficili da prevedere, dato che a entrare in gioco può essere la combinazione di più elementi:

  • entrambi i genitori (o uno solo) non hanno esercitato in modo funzionale il proprio ruolo di educatori;
  • i traumi infantili subiti rendono davvero complessa una riconciliazione;
  • c'è una netta distinzione tra i valori dei figli e quelli dei genitori.

La psicologia online di Serenis se soffri a causa dei tuoi genitori

Il conflitto tra genitori e figli può rivelarsi anche un momento che favorisce una crescita in quanto permette di comprendere più a fondo noi stessi e coloro con cui ci confrontiamo. Un percorso terapeutico può aiutarci a riconoscere le cause e darci le capacità di dialogo necessarie per superare il conflitto. Il consiglio più importante che puoi seguire è quello di rivolgerti a Serenis: siamo un centro medico specializzato in cui collaborano centinai di psicoterapeuti online con esperienza decennale sul rapporto tra genitori e figli.

Bibliografia

  • Betancourt Ocampo, D., & Andrade Palos, P. Control parental y problemas emocionales y de conducta en adolescentes/parental control and emotional and behavioral problems in adolescents. Revista Colombiana de Psicología.
  • Galland Sylvie, Quando i figli crescono e i genitori invecchiano. Feltrinelli.
  • The Glob and Mail, Why helicopter kids aren’t happy.
  • Deane, G., Spitze, G., Ward, R. A., & Zhuo, Y. (2016). Close to you? How parent–adult child contact is influenced by family patterns. Journals of Gerontology Series B: Psychological Sciences and Social Sciences, 71(2), 344-357.
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DDDDomenico De Donatis
Domenico De Donatis
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Domenico De Donatis è un medico psichiatra con esperienza nella cura dei disturbi psichiatrici. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Parma, ha poi ottenuto la specializzazione in Psichiatria all'Università Alma Mater Studiorum di Bologna. Registrato presso l'Ordine dei Medici e Chirurghi di Pescara con il n° 4336, si impegna a fornire trattamenti mirati per migliorare la salute mentale dei suoi pazienti.

FRFederico Russo
Federico Russo
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Psicologo e psicoterapeuta con 8 anni di Esperienza. Iscrizione all’Ordine degli Psicologi - Regione Puglia, n° 5048.

Laurea in Psicologia clinica e della salute, Università degli Studi di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia presso l'Istituto S. Chiara.

Crede che la parte migliore del suo lavoro sia il risultato: l’attenuazione dei sintomi, la risoluzione di una difficoltà, il miglioramento della vita delle persone.