Contattare uno psicologo: cosa fare e come funziona
Stai pensando di andare da uno psicologo, ma hai dei timori e non sai come fare? Ecco tutte le informazioni utili per superare le barriere e affrontare il primo colloquio con serenità.

Anche se oggi sembra tutto a portata di click, per molte persone contattare uno psicologo resta una sfida. Molti attraversano momenti di difficoltà emotiva, ma solo alcuni riescono a superare le proprie resistenze per chiedere un colloquio con un professionista. Questa difficoltà può avere radici diverse: c'è chi dubita dell'utilità della terapia, chi teme il giudizio degli altri, e chi risente dello stigma sociale che circonda ancora la salute mentale.
Fare il passo decisivo per telefonare o scrivere a uno psicologo significa riconoscere il valore del proprio benessere e prendersi cura di sé in modo consapevole.
Come avviene il primo contatto con uno psicologo?
Oggi esistono diverse opzioni per stabilire questa connessione iniziale:
- Contatto telefonico: permette uno scambio immediato di informazioni e la possibilità di percepire il tono del professionista. È un modo diretto e veloce per iniziare.
- Email: scrivere una mail consente di organizzare i propri pensieri con calma e presentare la propria situazione senza fretta.
- Piattaforme di psicologia online: questi servizi propongono spesso un breve questionario iniziale che aiuta a identificare il professionista più adatto alle tue esigenze.
- Social media professionali: molti psicologi gestiscono pagine su LinkedIn o Instagram, dove puoi conoscere il loro approccio e inviare messaggi privati.
- Messaggi: alcune strutture utilizzano SMS o app di messaggistica, ideali per chi preferisce la comunicazione scritta ma desidera risposte rapide.
Come scrivere un messaggio allo psicologo? Il testo iniziale deve essere breve ma chiaro. Accenna al motivo della tua richiesta (senza entrare nei dettagli), indica la tua disponibilità e chiedi informazioni pratiche su costi e durata degli incontri. Se ti stai chiedendo cosa dire allo psicologo la prima volta, non preoccuparti: durante l'incontro avrai tutto il tempo necessario per esprimerti e il professionista ti guiderà con domande mirate.
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Quanto dura il primo contatto con lo psicologo?
La durata del contatto iniziale varia in base al mezzo scelto. Una telefonata occupa generalmente 10-15 minuti: sufficienti per esporre l'essenziale e ricevere le prime indicazioni. Con email o messaggi la risposta arriva solitamente entro uno o due giorni. I centri più organizzati rispondono spesso in giornata, mentre i liberi professionisti potrebbero aver bisogno di qualche ora in più. In questa fase introduttiva è possibile presentarsi brevemente, verificare la disponibilità dello psicologo, fissare un incontro, comprendere come raggiungere lo studio o collegarsi online, e conoscere i costi. Sono informazioni pratiche ma fondamentali per iniziare con serenità.
La visita dallo psicologo dura in media 45-50 minuti, un intervallo pensato per permettere di aprire il proprio mondo interiore senza fretta. Il professionista ascolta con attenzione e guida con alcune domande, creando uno spazio di dialogo in cui ci si può esprimere liberamente.
Andare per la prima volta dallo psicologo può generare un po' di ansia, ed è normale. Ma proprio questi contatti preliminari servono a sciogliere le tensioni e a gettare le basi di un rapporto di fiducia che rende il colloquio vero e proprio più semplice di quanto si possa immaginare.

Quando bisogna andare dallo psicologo?
Non è sempre facile capire quando è il caso di iniziare un percorso per la propria salute mentale. Le difficoltà psicologiche vengono spesso sottovalutate o considerate temporanee anche quando persistono nel tempo. Esistono segnali chiari che indicano la necessità di un supporto qualificato. Questi indicatori meritano attenzione e possono guidarti nella decisione di contattare uno psicologo:
- Cambiamenti persistenti dell'umore: tristezza, ansia o irritabilità che durano da settimane e interferiscono con la vita quotidiana.
- Difficoltà nelle relazioni: conflitti ricorrenti con familiari, amici o partner che generano sofferenza.
- Problemi con il sonno: insonnia persistente o eccessiva sonnolenza.
- Variazioni dell'appetito o di peso: cambiamenti significativi non legati a cause fisiche.
- Difficoltà di concentrazione: problemi a mantenere l’attenzione sul lavoro o nello studio.
- Pensieri intrusivi o ricorrenti: preoccupazioni che tornano continuamente e creano disagio.
- Eventi di vita stressanti: lutti, separazioni, cambiamenti lavorativi o altre situazioni difficili.
- Comportamenti problematici: aumento del consumo di sostanze o comportamenti compulsivi.
La terapia non è riservata solo a chi vive situazioni estreme, e non esiste un livello minimo di disagio per iniziarla. Chiunque può trarre benefici da un percorso psicologico, indipendentemente dalla gravità della propria situazione.
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Paura di contattare lo psicologo: i motivi più comuni
I dubbi più frequenti che emergono in questa fase possono riguardare:
- Timore del giudizio: molte persone temono di essere viste come "deboli" o "problematiche". In realtà, gli psicologi creano uno spazio sicuro dove esprimersi senza valutazioni.
- Paura delle emozioni: affrontare sentimenti difficili spaventa e molti temono di essere sopraffatti. La verità è che la terapia procede con gradualità e nessuno viene forzato ad affrontare ciò per cui non è pronto.
- Stigma sociale: in certi ambienti, cercare aiuto psicologico appare come un segno di fragilità. Al contrario, rivolgersi a un professionista dimostra forza e consapevolezza.
- Dubbi sull'efficacia della terapia: alcune persone si chiedono se lo psicologo aiuta veramente. Le evidenze scientifiche dimostrano che il supporto psicologico è efficace per molte problematiche.
- Preoccupazioni economiche: il costo delle sedute appare un ostacolo insormontabile. In verità, esistono opzioni accessibili come servizi pubblici e tariffe ridotte.
- Timore di dipendenza: si teme di non riuscire più a fare a meno dello psicologo. L'obiettivo della terapia è proprio l'opposto: sviluppare autonomia e strumenti per gestire le difficoltà da soli.

Quanto costa un primo colloquio con lo psicologo?
Il costo di un primo colloquio con uno psicologo varia in base a diversi fattori. Nel settore privato, una seduta iniziale costa tra i 50 e i 100 euro, con differenze legate alla città, all'esperienza e alla specializzazione del professionista. Esistono alternative più economiche:
- Il Servizio Sanitario Nazionale offre consulenze attraverso i Centri di Salute Mentale, spesso a costo ridotto o gratuito, anche se potrebbero esserci liste di attesa lunghe.
- Alcune università mettono a disposizione servizi di counseling gratuiti o a basso costo.
- Alcune associazioni offrono supporto psicologico a tariffe agevolate
- Su Serenis il primo colloquio è gratuito.
Alcuni psicologi applicano tariffe differenziate in base al reddito. Alcune assicurazioni e aziende includono servizi di supporto psicologico nei loro piani. Prima di iniziare, è consigliabile informarsi non solo sul costo della singola seduta, ma anche sulla frequenza e durata del percorso consigliato.
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Fonti
- Dibdin, E. (2021, September 30). What to expect at your first psychotherapy appointment. Psych Central. https://psychcentral.com/lib/your-first-psychotherapy-session
- Herzberg, B. (2024, June 6). Let’s address what scares you before going to therapy. Psychology Today. https://www.psychologytoday.com/intl/blog/the-psychology-of-relationships-and-emotional-intelligence/202406/6-common-fears-about
- Nicholls, K. (2015, September 15). Six fears that keep people from therapy. Counselling Directory. https://www.counselling-directory.org.uk/articles/fears-stop-people-therapy