Come aiutare una persona con disturbi alimentari?

Vediamo come aiutare una persona che soffre di un disturbo del comportamento alimentare. Cosa dire e cosa non dire per offrirle supporto.

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Aiuto e supporto per chi soffre di DCA

Quando una persona soffre di un disturbo alimentare come anoressia nervosabulimiabinge eating possiamo sentire il bisogno di aiutarla a guarire. Il primo passo per capire come aiutare una persona con disturbi alimentari è quello di informarci sulle caratteristiche di questo disturbo andando a leggere riviste scientifiche ed articoli che descrivono i sintomi e le condizioni mentali di chi ne soffre. Offrire aiuto e supporto per chi soffre di DCA può voler dire cercare di capire come possono sentirsi le persone che vivono questo disturbo e richiedere l’aiuto professionale di un esperto in grado di suggerire i comportamenti corretti da mettere in atto o da evitare. Un aspetto fondamentale da tenere in considerazione è che il modo migliore per aiutare una persona con disturbi alimentari è quello di incoraggiarla a farsi aiutare da professionisti qualificati per il trattamento specifico di questa complessa condizione. I disturbi alimentari rappresentano infatti una delle patologie psichiatriche più rischiose per la salute di chi ne soffre. Spesso i DCA hanno alla base problemi emotivi profondi e radicati che devono essere indagati per arrivare ad una guarigione completa.

Come aiutare una persona con disturbi alimentari?

Quando si cerca di aiutare una persona con disturbi alimentari è essenziale adottare un approccio delicato. In primo luogo è fondamentale informarsi sui DCA in modo approfondito per capire meglio le difficoltà che la persona sta affrontando. Un buon punto di partenza è la comprensione che i disturbi alimentari non riguardano solo il rapporto con il cibo ma sono spesso legati a emozioni profonde come la paura, la vergogna, l'ansia o la necessità di controllo. Secondo le indicazioni fornite dal National Health Service (NHS) del Regno Unito per aiutare una persona con disturbi alimentari è utile:

  • creare un clima di supporto: le persone che soffrono di un disturbo alimentare potrebbero avere un minor desiderio di partecipare alla vita sociale. E’ importante continuare ad invitarle, parlare con loro e non lasciarle soli. Un coinvolgimento discreto e non invadente potrebbe essere utile per stimolare nuovamente il piacere di stare in compagnia, farle sentire apprezzate e desiderate;
  • cercare di rafforzare l'autostima: esprimendo con sincerità apprezzamento per la loro presenza nella vostra vita, affermando il piacere di stare con loro e di condividere del tempo insieme si può accrescere la fiducia che hanno in loro stessi;
  • dedicare il proprio tempo: è molto importante trascorrere insieme del tempo in serenità senza esprimere giudizi o fornire consigli. E’ utile offrire uno spazio sicuro in cui la persona possa comunicare liberamente le proprie emozioni senza paura di essere giudicata. Questo atteggiamento è particolarmente importante nelle situazioni in cui la persona sembra rifiutare la vicinanza e il supporto;
  • ascoltare in modo attivo: spesso il modo migliore per stare accanto ad una persona con DCA è quello di ascoltare in modo attivo evitando di dare consigli non richiesti. In queste situazioni non bisogna fingere di conoscere sempre le risposte o cercare di trovare soluzioni ma è molto più efficace essere se stessi facendo percepire che siamo lì per lei o per lui. Spesso il semplice fatto di sentirsi ascoltati può essere un grande sollievo;
  • incoraggiare la persona a rivolgersi ai professionisti: spesso purtroppo le persone con DCA tendono a sottostimare il proprio problema e potrebbero arrivare a chiedere aiuto quando ormai è troppo tardi. Se si vuole aiutare concretamente una persona con disturbi alimentari bisogna stimolare in lei la consapevolezza del problema e cercare l’intervento specialistico di professionisti esperti. Il ruolo di un amico o di un familiare può essere quello di accompagnare la persona da uno psicologo o presso un centro specializzato per i disturbi alimentari.

In questi ultimi anni sono stati sviluppati strumenti che possono rivelarsi di grande utilità per chi soffre di DCA. Il mindful eating ad esempio è una pratica che incoraggia la consapevolezza durante i pasti aiutando a ristabilire un rapporto sano con il cibo e imparando a prestare attenzione ai segnali corporei di fame e sazietà.

Come comportarsi con una persona che si rifiuta di mangiare?

Il rifiuto di mangiare può essere il sintomo di un disturbo alimentare come l'anoressia ma potrebbe anche essere la manifestazione di altre condizioni mediche. E' importante dunque stabilire per prima cosa quali sono le cause dell'inappetenza. Vediamo come fare con una ragazza che non vuole mangiare a causa di un DCA:

  • rimanere calmi e pazienti: è importante non esprimere rabbia o frustrazione di fronte con una persona che si rifiuta di mangiare per evitare di generare una resistenza al cibo ancora maggiore. Si può cercare di comprendere con tatto e delicatezza quali sono le ragioni dietro il rifiuto di mangiare ad esempio chiedendo se c'è qualcosa che la preoccupa;
  • offrire supporto senza fare pressioni: si può proporre di condividere il momento del pasto offrendo la propria compagnia senza mai obbligare a mangiare. In alcuni casi la presenza di una persona di fiducia può alleviare l'ansia legata al cibo;
  • evitare commenti sul peso, sul cibo o sull'aspetto fisico: bisogna ricordarsi che il rapporto con l'immagine corporea è l'aspetto più critico in chi soffre di un DCA per cui è fondamentale concentrarsi su ciò che la persona sta vivendo interiormente piuttosto che sui suoi sintomi;
  • incoraggiare la richiesta d'aiuto: quando una persona rifiuta il cibo in modo persistente ha bisogno dell'intervento di un professionista della salute mentale. E' quindi importante incoraggiarla a chiedere aiuto ad uno specialista.

Perché mio figlio mangia troppo?

Assumere grandi quantità di cibo può diventare un problema serio per la salute fisica e mentale. Possono esserci numerose cause alla base di un'alimentazione incontrollata o eccessiva. Può trattarsi del sintomo di un disturbo dell'alimentazione come il binge eating oppure può essere un comportamento legato ad uno stile di vita poco sano.

  • aspetti emotivi e psicologici: spesso assumere cibo è una risposta a situazioni emotive difficili come frustrazione, rabbia o noia. Talvolta un bambino o un adolescente potrebbe trovare nel cibo una consolazione per le sue preoccupazioni o un bisogno di ricevere maggiore attenzione da parte dei genitori. In questi casi non serve intervenire controllando le porzioni o vietando l'accesso al cibo ma è necessario cercare di affrontare le cause sottostanti alle abbuffate;
  • aspetti ambientali e sociali: uno stile di vita sedentario o un contesto familiare che incoraggia l'assunzione di cibo possono essere cause di un comportamento errato nei confronti dell'alimentazione. In questo caso è importante promuovere l'attività fisica e insegnare a riconoscere i segnali di fame e sazietà per sviluppare un rapporto più sano con il cibo.

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Cosa non dire a una persona con disturbi alimentari

Le parole hanno un grande potere specialmente quando si tratta di una persona con disturbi alimentari. Ecco cosa è meglio evitare di dire:

  • "Ma perché non mangi?": questa domanda può far sentire la persona incompresa e giudicata;
  • "Sei già magra": commenti sull'aspetto fisico possono alimentare l'ansia e le preoccupazioni della persona riguardo alla propria immagine corporea;
  • "Dovresti mangiare di più": questa frase minimizza le difficoltà che la persona sta affrontando e può farla sentire sola e non compresa. I disturbi alimentari non si risolvono semplicemente con la forza di volontà.

Come assistere una figlia con problemi legati all'alimentazione

Per sapere come aiutare una figlia con disturbi alimentari è importante per prima cosa informarsi sulle caratteristiche di questa condizione. E' fondamentale cercare di capire cosa sta vivendo per sintonizzarsi emotivamente sul suo disagio. La comprensione empatica è infatti alla base di una comunicazione aperta e sincera:

  • esprimere la propria comprensione e supporto: è molto importante far sentire la propria vicinanza emotiva ad esempio con frasi come "Sono qui per te" o "Mi interessa sapere come ti senti";
  • non giudicare e non criticare: è necessario creare un ambiente in cui la figlia si senta al sicuro nel condividere i suoi pensieri e le sue emozioni senza il timore di essere giudicata;
  • evitare di parlare del cibo o del peso: quello che conta è l'interesse che si mostra per i suoi vissuti interiori e per le sue emozioni;
  • non minimizzare il problema: sviluppare una sana consapevolezza del disturbo in modo da sollecitare la possibilità di rivolgersi ad un professionista;
  • non isolarsi: parlare del problema con persone vicine alla famiglia e rivolgersi ad un terapeuta specializzato in disturbi alimentari può essere utile per avere un supporto e non trovarsi a gestire tutto da soli.

L'importanza del supporto psicologico

Affrontare un disturbo alimentare richiede un approccio multidisciplinare che spesso include l’intervento di medici, nutrizionisti e psicologi. Il supporto psicologico è la chiave fondamentale per aiutare la persona a esplorare le cause emotive del disturbo, sviluppare strategie di coping e costruire un rapporto più sano con il cibo e il proprio corpo. Serenis può essere una risorsa preziosa per chi soffre di disturbi alimentari offrendo l’opportunità di accedere a terapeuti specializzati nel trattamento dei DCA.

 

FONTI:

  • Website, N. (2023b, August 25). How to help someone with an eating disorder. nhs.uk.
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Dott.ssa Martina MiglioreDirettore della Formazione e dello Sviluppo
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Romana trapiantata in Umbria. Laureata in psicologia e specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Ex-ricercatrice in Psicobiologia e psicofarmacologia. Visione pratica e creativa del mondo, amo le sfide e trovare soluzioni innovative. Appassionata di giochi di ruolo e cultura pop, li integro attivamente nelle mie terapie. Confermo da anni che parlare attraverso ciò che amiamo rende più semplice affrontare le sfide della vita.
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