Razzismo: cos'è e conseguenze

La discriminazione razziale si verifica quando una persona o un gruppo viene trattato in modo ingiusto o svantaggiato a causa della loro razza, etnia o origine nazionale. Questa forma di discriminazione può manifestarsi in molteplici contesti, inclusi quelli sociali, lavorativi, educativi e istituzionali.

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conseguenze discriminazione razziale

Il razzismo è una piaga sociale che affligge le società in tutto il mondo, minando la nostra capacità di vivere in armonia e prosperità. Questo fenomeno, basato sulla discriminazione e sul pregiudizio delle differenze tra gruppi etnici, ha radici profonde nella storia umana ma continua a persistere anche oggi. 

Discriminazione razziale

Il razzismo è una forma di discriminazione basata sulla convinzione che alcuni individui o gruppi umani siano intrinsecamente superiori o inferiori ad altri sulla base delle loro caratteristiche razziali, etniche, nazionali o culturali (Blank, Dabady, Citro, 2004)

Questa convinzione si traduce spesso in comportamenti discriminatori, pregiudizi e pratiche ingiuste che possono influenzare diversi aspetti della vita delle persone, come l'accesso a opportunità educative, lavorative e sociali.

Il razzismo può manifestarsi in varie forme, sia aperte che nascoste, dirette o indirette. Alcune delle forme più comuni di razzismo sono:

  • discriminazione personale: si tratta di azioni dirette contro un individuo o un gruppo sulla base della loro razza o etnia. Questo può includere insultare, minacciare o attaccare fisicamente qualcuno a causa del suo background etnico;
  • pregiudizi: si riferisce a giudizi negativi o stereotipi basati sulla razza o etnia di una persona, anche in assenza di informazioni o esperienze personali. Questi pregiudizi possono avvenire anche per sessismo e possono influenzare le decisioni quotidiane, come l'assunzione di personale o l'erogazione di servizi;
  • discriminazione istituzionale: riguarda le pratiche e le politiche di istituzioni o organizzazioni che possono sistematicamente favorire o penalizzare determinati gruppi in base alla loro razza. Ad esempio, le leggi discriminatorie, le politiche di assunzione ingiuste o i sistemi giudiziari parziali possono essere forme di discriminazione istituzionale.
  • microaggressioni: sono commenti, azioni o atteggiamenti sottili e spesso involontari che comunicano disprezzo o discriminazione nei confronti di un gruppo etnico. Possono sembrare innocenti o banali, ma possono avere un impatto significativo sul benessere psicologico delle persone colpite;
  • disuguaglianze socio-economiche: il razzismo può contribuire alla creazione e al mantenimento di disuguaglianze economiche e sociali. Questo può succedere anche con la discriminazione di genere sul lavoro. Gruppi etnici possono essere svantaggiati nell'accesso all'istruzione, al lavoro, ai servizi sanitari e ad altre risorse.
razzismo definizione

Le origini del razzismo

Le origini del razzismo risalgono a diverse epoche storiche e contesti culturali.

È importante notare che il concetto di "razza" in sé è stato costruito socialmente e non ha basi scientifiche solide. Le teorie razziali sono state utilizzate per giustificare e perpetuare pratiche discriminatorie e ingiustizie. 

Di seguito sono descritti alcuni dei contesti storici che hanno contribuito alla formazione delle ideologie razziali.

  1. Colonialismo

Durante l'era coloniale, le potenze europee hanno intrapreso esplorazioni e conquiste in tutto il mondo. Questo periodo ha visto la nascita di idee gerarchiche basate su concetti di superiorità e inferiorità tra diverse popolazioni. 

La giustificazione dell'oppressione e dello sfruttamento delle popolazioni indigene spesso si basava su idee razziali.

  1. Schiavitù

Nel contesto della tratta atlantica degli schiavi, che ha coinvolto il trasporto forzato di milioni di africani in America, le ideologie razziali sono state utilizzate per giustificare la schiavitù. 

La creazione di una gerarchia razziale ha servito a legittimare l'oppressione di intere comunità.

  1. Teorie scientifiche errate

Nel XVIII e XIX secolo, alcune teorie scientifiche errate hanno cercato di giustificare gerarchie razziali sulla base di caratteristiche fisiche e biologiche. 

Tuttavia, queste teorie sono state ampiamente smentite dalla comunità scientifica moderna.

  1. Nazionalismo etnico

Nel corso della storia, il nazionalismo etnico ha portato a conflitti basati su differenze etniche. 

Questi conflitti hanno spesso contribuito a rafforzare idee di superiorità o inferiorità basate sulla razza.

  1. Divisori politici

In alcune società, leader politici hanno utilizzato il razzismo come strumento per dividere le persone e consolidare il potere. 

Alimentare la paura e l'odio nei confronti di gruppi etnici specifici può servire a giustificare politiche discriminatorie.

È importante sottolineare che queste ideologie razziali sono state costruzioni sociali, spesso utilizzate per giustificare ingiustizie e mantenere il potere.

Reazioni delle vittime al razzismo

Il razzismo può manifestarsi in diverse forme, sia a livello individuale che istituzionale. Inoltre le manifestazioni possono variare da comportamenti aperti e espliciti a forme più sottili e sistemiche.  Secondo gli esperti, le reazioni della persona vittima di razzismo possono essere cognitive, emotive o comportamentali (Jones, 2000).

Alcune persone potrebbero attribuire internamente l'esperienza razzista, provando sensi di colpa o negazione, mentre altre potrebbero attribuire esternamente l'esperienza, riconoscendo il comportamento come responsabilità esterna.

Le risposte emotive possono essere rivolte verso l'interno, manifestandosi attraverso sentimenti di vergogna o tristezza, o verso l'esterno, con sentimenti di empowerment o rabbia.

Le risposte comportamentali possono essere adattive, come l'evitare situazioni di razzismo, o maladattive, come l'iper-vigilanza o la negazione.

Tipo di reazioneDescrizione
Reazioni cognitive- Attribuzione interna: interiorizzazione dell'esperienza razzista, auto-colpevolizzazione o negazione.
- Attribuzione esterna: considerazione dell'esperienza come esterna, immaginando risposte adattive o dispositive.
Reazioni emotive- Rivolte verso l'interno: sentimenti come vergogna o tristezza, spesso legati a percezioni di inferiorità o auto-colpevolezza.
- Rivolte verso l'esterno: sentimenti di empowerment o rabbia, con una forte volontà di difendersi o reagire all'ingiustizia.
Reazioni comportamentali- Adattive: comportamenti mirati ad affrontare o evitare situazioni di razzismo, con l'obiettivo di proteggere la salute mentale e fisica.
- Maladattive: comportamenti dannosi come l'iper-vigilanza costante o la negazione dell'esperienza di razzismo, che aumentano lo stress e l'ansia.

Conseguenze psicologiche del razzismo sulle vittime

Le vittime di razzismo possono sperimentare una serie di impatti negativi che influenzano diversi aspetti della loro vita. Tali impatti possono manifestarsi a livello individuale, sociale ed economico, contribuendo a disuguaglianze e a una diminuzione della qualità della vita. 

Ecco alcuni degli impatti principali sulle vittime di razzismo.

  1. Stress psicologico

Le persone che subiscono discriminazione basata sulla razza spesso vivono con livelli elevati di stress psicologico. 

La costante paura di essere oggetto di pregiudizi o discriminazione può avere conseguenze negative sulla salute mentale.

  1. Depressione e ansia

Il razzismo può contribuire allo sviluppo di disturbi mentali, come depressione e ansia

Le vittime possono sentirsi isolate, impotenti e costantemente sotto pressione, contribuendo a una diminuzione del benessere psicologico.

  1. Disparità educativa

Il razzismo può influenzare l'accesso all'istruzione e alle opportunità educative

Le vittime possono trovarsi di fronte a discriminazioni nelle scuole e nell'accesso a risorse educative, limitando così il loro potenziale di apprendimento e di crescita professionale.

  1. Disparità economiche

Le vittime di razzismo possono sperimentare disparità economiche significative. 

La discriminazione nell'ambito lavorativo può limitare le opportunità di carriera, riducendo il reddito e contribuendo alla creazione di disuguaglianze socio-economiche.

  1. Isolamento sociale

La discriminazione può portare all'isolamento sociale, con le vittime che evitano situazioni in cui potrebbero essere oggetto di discriminazione. 

Ciò può influire negativamente sulla qualità delle relazioni personali e sulla partecipazione alla vita sociale.

  1. Auto-stigmatizzazione

Le vittime di razzismo possono interiorizzare gli stereotipi negativi che circondano il loro gruppo etnico, portando a una ridotta autostima e a una percezione distorta di sé stessi.

  1. Ciclo intergenerazionale

Gli impatti del razzismo possono estendersi alle generazioni successive

Le famiglie che affrontano discriminazioni possono trasmettere esperienze di oppressione, stress e limitazioni di opportunità alle generazioni successive.

Vittime di razzismo e psicoterapia

Se pensi di essere stato vittima di razzismo, se hai vissuto esperienze discriminatorie o se conosci qualcuno che ha affrontato tali situazioni, è fondamentale riconoscere l'impatto profondo che queste esperienze possono avere sulla salute mentale. La psicoterapia si rivela spesso un prezioso strumento per affrontare e superare le conseguenze psicologiche del razzismo. Serenis può aiutarti attraverso la psicoterapia online, offrendoti uno spazio sicuro e confidenziale per elaborare le tue esperienze. I terapeuti specializzati nella gestione del trauma e delle questioni legate alla discriminazione possono aiutare a:

  • elaborare le proprie emozioni;
  • sviluppare strategie di coping efficaci;
  • rafforzare l’autostima;
  • superare il trauma.

Creare consapevolezza sull'importanza di cercare supporto psicologico e rendere accessibili tali risorse sono passi cruciali verso la costruzione di comunità più resilienti e inclusive.

psicoterapia per vittime di razzismo

Contrastare il razzismo

Il contrasto al razzismo richiede un impegno diffuso a livello individuale, comunitario e istituzionale. 

Affrontare questa sfida significa affrontare le radici profonde del razzismo, promuovere la consapevolezza e adottare misure concrete per creare società più inclusive e giuste.

Educazione e consapevolezza

Implementare programmi educativi che promuovano la comprensione delle diverse culture, storie e esperienze. 

Questo può avvenire nelle scuole, nei luoghi di lavoro e nella società in generale.

Inoltre, organizzare campagne di sensibilizzazione contro il razzismo attraverso i media, gli eventi comunitari e le piattaforme online aiuta a portare consapevolezza, e la consapevolezza è il primo passo per superare i pregiudizi e creare un ambiente inclusivo.

Promuovere l’inclusività

Adottare politiche anti-discriminatorie nei luoghi di lavoro, nelle istituzioni educative e nelle organizzazioni è il primo passo. Queste politiche dovrebbero vietare la discriminazione basata sulla razza, etnia, religione, genere e altre caratteristiche personali.

Creare politiche di assunzione che favoriscano la diversità richiede un esame critico dei processi di reclutamento. 

L'introduzione di criteri di selezione basati sul merito e la diversità può garantire che le opportunità siano accessibili a tutti.

Fornire un ambiente inclusivo significa non solo adottare politiche, ma anche coltivare una cultura aziendale o comunitaria che celebri le differenze. Ciò può includere l'organizzazione di eventi che valorizzano la diversità e la creazione di spazi sicuri per il dialogo aperto.

Combattere la disuguaglianza strutturale

Uno degli aspetti principali per affrontare la disuguaglianza strutturale è esaminare e rivedere le leggi esistenti e le politiche che possono perpetuarla. Questo potrebbe includere una revisione delle leggi discriminatorie, dell'apparato giudiziario e delle normative che possono favorire un trattamento diseguale. 

L'obiettivo dovrebbe essere l'eliminazione di barriere legali che ostacolano l'uguaglianza di opportunità. 

Ad esempio, si potrebbe lavorare su leggi che riguardano l'accesso all'istruzione, al lavoro e ad altri servizi pubblici per garantire che siano equamente accessibili a tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro origine etnica, socio-economica o altro.

Un'altra strategia potrebbe essere quella di promuovere la partecipazione economica attraverso politiche di inclusione, come la promozione di programmi di affittanza accessibili, l'accesso al credito per comunità svantaggiate e l'implementazione di misure per combattere la discriminazione economica.

Responsabilità individuale

La responsabilità individuale nel contrastare il razzismo è un passo fondamentale verso la creazione di comunità più inclusive e giuste.

Questo implica un impegno personale a esaminare criticamente le proprie convinzioni, pregiudizi e privilegi, e ad adottare azioni concrete per contribuire al cambiamento sociale. Vediamo più approfonditamente come questo processo può essere argomentato:

Incentivare l'auto-riflessione significa esaminare consapevolmente i propri pregiudizi e stereotipi culturali. Spesso, questi possono essere radicati in esperienze personali, insegnamenti culturali o influenze sociali. 

La consapevolezza di tali pregiudizi è il primo passo per affrontarli. 

Riconoscere e comprendere i propri privilegi è un aspetto critico della responsabilità individuale. Questi privilegi possono derivare da fattori come la razza, il genere, l'orientamento sessuale o il livello socio-economico. 

La consapevolezza di questi privilegi permette di comprendere meglio le disparità esistenti e di lavorare verso una maggiore equità. 

Ciò può comportare, ad esempio, una maggiore attenzione alle voci marginalizzate e un sostegno attivo per iniziative di giustizia sociale.

Fonti:

  • Memmi, Albert. Racism. U of Minnesota Press, 2000.
  • Paradies, Yin. "Racism." Social determinants of Indigenous health. Routledge, 2020. 65-86.
  • Gillborn, David. "Racism and Antiracism in Real Schoolsa." (1995).
  • Williams, David R., Jourdyn A. Lawrence, and Brigette A. Davis. "Racism and health: evidence and needed research." Annual review of public health 40 (2019): 105-125.
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Domenico De DonatisPsichiatra e Direttore Sanitario
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Domenico De Donatis è un medico psichiatra con esperienza nella cura dei disturbi psichiatrici. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Parma, ha poi ottenuto la specializzazione in Psichiatria all'Università Alma Mater Studiorum di Bologna. Registrato presso l'Ordine dei Medici e Chirurghi di Pescara con il n° 4336, si impegna a fornire trattamenti mirati per migliorare la salute mentale dei suoi pazienti.
Dott.ssa Martina MiglioreDirettore della Formazione e dello Sviluppo
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Romana trapiantata in Umbria. Laureata in psicologia e specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Ex-ricercatrice in Psicobiologia e psicofarmacologia. Visione pratica e creativa del mondo, amo le sfide e trovare soluzioni innovative. Appassionata di giochi di ruolo e cultura pop, li integro attivamente nelle mie terapie. Confermo da anni che parlare attraverso ciò che amiamo rende più semplice affrontare le sfide della vita.
Federico RussoPsicologo, Psicoterapeuta, Neuropsicologo
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Psicologo e psicoterapeuta con 8 anni di Esperienza. Iscrizione all’Ordine degli Psicologi - Regione Puglia, n° 5048. Laurea in Psicologia clinica e della salute, Università degli Studi di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia presso l'Istituto S. Chiara. Crede che la parte migliore del suo lavoro sia il risultato: l’attenuazione dei sintomi, la risoluzione di una difficoltà, il miglioramento della vita delle persone.
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