Chiudere i rapporti con un fratello perché succede?

Interrompere i legami tra fratelli diventa inevitabile quando tensioni irrisolte, competizione o negatività rendono il rapporto insostenibile e dannoso.

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Chiudere i rapporti con un fratello

La famiglia è una delle cose più importanti del mondo, ma purtroppo non è esente da conflitti. In particolare oggi vogliamo concentrarci sulla relazione tra fratelli, che affonda le radici nell'infanzia ma che a volte, durante l'età adulta, crea un sacco di problemi. Un articolo dedicato a chi ha intenzione di chiudere i rapporti con un fratello, ma anche a chi già lo ha fatto o a chi desidera fare pace.

Conflitti tra fratelli adulti: cause comuni

Purtroppo il voler chiudere i rapporti con un fratello non è una situazione rara. Tra fratelli adulti - ma anche sorelle - i conflitti sono comuni e per motivi di varia natura.

Tra le cause più frequenti ci sono in genere situazioni che ci portiamo dietro da quando eravamo bambini e che sono rimaste irrisolte. Senza una soluzione, quindi, ma non dimenticate, perché magari riaffiorano in uno specifico momento della vita adulta per colpa di situazioni specifiche, e che magari avevamo già vissuto durante l'infanzia.

In sostanza, tra le cause più comuni del voler chiudere il rapporto con un fratello c'è il ruolo dei genitori e il loro modo di gestire il rapporto con i figli. Altri motivi frequenti sono la gestione di un’eredità, la modalità con cui si decide di affrontare la malattia di un genitore e la non condivisione di determinate scelte di vita personali.

Infine, uno studio dell’Università di Oxford ha evidenziato che un'altra delle cause della fine dei rapporti tra due membri di una famiglia può essere la differenza di età: minore è quest'ultima, maggiore è la probabilità che si creino tensione tra fratelli.

Quando un fratello ti delude: gestire le aspettative

Cosa dobbiamo fare, quindi, se ci ritroviamo di fronte a un fratello che ci ha deluso? La realtà dei fatti è che è una situazione che crea dolore, amarezza e rancore, tutti sentimenti che ci fanno male.

La soluzione migliore, quindi, sarebbe evitare che il rapporto si sgretoli del tutto imparando a gestire le nostre stesse aspettative. Farlo non è di certo facile, ma potremmo provare a metterci nei suoi panni invece di concentrarci sui sentimenti di rancore.

Possiamo anche evitare di rinfacciare fatti avvenuti nel passato e vedere questo momento di conflitto come l'occasione per parlare con chiarezza.

Infine dobbiamo accettare di dover scendere a compromessi, perché se ci guardiamo dentro scopriamo che una relazione familiare è fatta anche di tanti momenti positivi.

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Lite tra fratelli: quando la competizione diventa tossica

Ci sono situazioni in cui, purtroppo, una lite tra fratelli fa emergere una cruda realtà: c'è una competizione tossica tra i due. Parliamo di quei rapporti che ci fanno percepire disagio e sofferenza, ma che contemporaneamente non riusciamo a chiudere.

I motivi di questa condizione sono da trovare nel fatto che le discussioni che avvengono ci tolgono energia, ci impediscono di essere noi stessi e, in alcuni casi, arrivano persino a ossessionarci.

Rapporto fratello-sorella nella psicologia

Dal punto di vista psicologico, il rapporto tra fratello e sorella è fatto di rivalità e complicità. In un articolo di Bank e Kanh si può leggere che il legame emozionale tra fratelli può differenziarsi su due livelli generali:

  • Alto accesso: la vicinanza in età promuove l'accesso ad eventi di vita comuni. L'esempio più lampante di questo tipo di rapporto è quello rappresentato dai gemelli, ma non è da escludere anche nel caso di assenza o debole influenza dei genitori;
  • Basso accesso: emerge tra i fratelli tra cui c'è in genere una differenza di età di almeno 8-10 anni. Essendo membri di generazioni differenti, il tempo e le esperienze di vita condivise sono in genere poche e in più sono persone che hanno vissuto sotto la tutela degli stessi genitori ma in fasi genitoriali differenti.

Chiudere i rapporti con un fratello: come i conflitti influenzano il rapporto a lungo termine

Quando ci troviamo nella situazione di dover chiudere i rapporti con un fratello, il più delle volte ci sono conflitti che in realtà ci portiamo dietro da anni. Situazioni che inevitabilmente vanno ad influenzare il rapporto a lungo termine.

È come se si riaprissero delle ferite, magari quando ci siamo di fronte a decisioni comuni da prendere durante l’età adulta. Ci sono situazioni in cui la scelta di chiudere i ponti può rivelarsi sana, sopratutto nei casi in cui il rapporto ha il carattere dell’abuso, della violenza e del maltrattamento.

Altri, invece, in cui il taglio del legame lascia grande amarezza e un senso di vuoto.

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Chiudere rapporti con un fratello: quando la relazione diventa tossica

Chiudere i rapporti con un fratello si rivela necessario quando la relazione con lui diventa tossica. Come tutti i rapporti tossici, anche quelli con i fratelli e le sorelle sono dannosi per entrambi le parti in gioco.

Alla base di queste relazioni, infatti, c'è spesso l'invidia, la gelosia, il vittimismo, manipolazione e simili. Questo non vuol dire che non si dovrebbe mai litigare con un fratello, ma che se quanto detto sopra avviene abbastanza frequentemente forse è il caso di darci un taglio, almeno per un periodo di tempo.

Fratello che ti rovina la vita: riconoscere i segnali

Ci sono delle situazioni in cui il comportamento dei fratelli si rivela estremamente nocivo per la nostra esistenza. Non ci sono dei "sintomi" specifici, ma alcuni segnali che possono metterci in guardia (non è necessario che compaiano tutti):

  • Relazione basata sull'abuso: può essere di tipo mentale, fisico, verbale, emotivo e persino sessuale;
  • Presenza che fa venire ansia: soprattutto se quest'ultima diventa incontrollabile;
  • Rivalità che non è più un gioco: da adulti si dovrebbe imparare a non stare più in competizione con un fratello;
  • Per noi sono sintomo di qualcosa di spiacevole: quando un rapporto evidenza una maggioranza di eventi negativi rispetto a quelli positivi;
  • Si intromette nei rapporti: lo scopo principale è rovinarli.

Impatto emotivo e psicologico di un fratello tossico

Purtroppo non si possono escludere conseguenze se si decide di chiudere i rapporti con un fratello tossico. Anzi, sono più probabili in quei casi in cui la relazione non fa miglioramenti.

Crescere con un fratello di questo tipo può far comparire disturbi della personalità o altri disturbi psicologici come:

  • Bassa autostima;
  • Sentimento di inferiorità;
  • Non sentirsi degni di affetto;
  • Non riuscire a risolvere i conflitti;
  • Evitare l'affetto o sviluppare dipendenza emotiva.

Uno studio condotto alla McGill University ha rivelato che i traumi infantili modificano lo sviluppo del cervello e i percorsi neuronali. Il problema è che quando questa parte del cervello è danneggiata, può rivelarsi piuttosto difficile regolare le proprie emozioni, rendendo più facile cadere nell'ansia e nella depressione.

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Esempi di comportamenti dannosi in famiglia

fratelli tossici contribuiscono a dare vita a dinamiche familiari negative o distruttive. Tra gli esempi di comportamenti dannosi possiamo trovare quelli abusivi e manipolativi, soprattutto nel colpevolizzare e fare minacce o ricatti emotivi.

Un altro esempio è la competizione eccessiva, ovvero quando i fratelli cercano insistentemente di dimostrare di essere superiori a noi.

Poi ancora l'invidia e il risentimento e la mancanza di empatia, quindi quando non si preoccupano delle necessità e dei sentimenti degli altri.

Infine l'eventuale presenza di disturbi mentali o comportamentali che influenzano negativamente il rapporto con gli altri membri della famiglia.

Chiudere i rapporti con un fratello legalmente

Dal punto di vista giuridico è possibile chiudere i rapporti con un fratello legalmente, tanto che si può arrivare a disconoscere lo stesso. Tuttavia, è un discorso tanto complesso quanto delicato e che richiede una profonda considerazione e valutazione dei vari aspetti.

Di mezzo ci sono implicazioni emotive e psicologiche per tutti i membri della famiglia. Inoltre, è un processo legale non di certo facile, per questo è fondamentale consultare un avvocato specializzato in diritto di famiglia, in modo che per primi si possa avere una completa comprensione delle procedure legali e delle conseguenze che ne possono derivare.

È veramente molto importante riflettere attentamente sulla richiesta di disconoscere un fratello e considerare tutte le implicazioni a lungo termine di questa scelta.

Strategie per chiudere i rapporti in modo sano

Per provare a chiudere in rapporti in modo sano con un fratello bisogna avere molta pazienza perché non è facile. Tuttavia, esistono delle piccole strategie che possono essere messe in atto per gestire in maniera migliore la situazione:

  • Impostare dei limiti: in modo da far sì che vengano rispettate le proprie esigenze;
  • Supporto di un terapeuta: la terapia familiare o individuale può aiutare a identificare le dinamiche dannose e capire come fare per affrontarle;
  • Mantenere la calma: meglio evitare di reagire impulsivamente alle provocazioni o ai comportamenti negativi;
  • Cercare un sostegno esterno: può essere utile per gestire lo stress e a trovare soluzioni.
  • Distanza fisica ed emotiva: in alcune circostanze aiuta a proteggere il proprio benessere.

Comunicazione efficace e limiti nella separazione

Per chiudere i rapporti con un fratello nella maniera meno conflittuale possibile è importante anche comunicare in modo efficace e impostare i propri limiti. Ciò vuol dire che risulta un'ottima strategia esporre in maniera chiara, sincera e decisa il proprio punto di vista dopo aver ascoltato attentamente quello dell'altro.

Qualsiasi tecnica basata su questo principio prevede il rispetto di chi abbiamo di fronte, pur tenendo ben a mente le proprie idee. Per comunicare efficacemente la prima cosa da fare è ascoltare, ma non con lo scopo di avere la risposta giusta, ma per capire effettivamente cosa ci stanno dicendo.

Ci dobbiamo perciò immedesimare nell'altro, nelle sue esperienze e nel vissuto. Quando arriva il nostro momento di esprimerci dobbiamo farlo sia con le parole che con il corpo, in maniera ferma ma pacata ed evitando di provocare una discussione accesa.

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Supporto psicologico durante il processo

Se il desiderio è quello di chiudere i rapporti con un fratello nella maniera più opportuna o di provare a recuperare questa relazione, a disposizione c'è la terapia psicologica che aiuta ad apprendere una serie di strategie utili a entrambi gli scopi.

Essa, infatti, può darci gli strumenti per andare oltre al rancore, accogliere l’altro con empatia o semplicemente allontanarci senza vivere troppi traumi.

La psicologia online di Serenis

In ambito terapeutico esistono diversi approcci che si possono rivelare fondamentali per sanare un rapporto tra fratelli o sorelle o per allontanarsi senza vivere troppe conseguenze spiacevoli. Al contempo, esistono anche terapie che aiutano ad affrontare i vari traumi che ci portiamo dall'infanzia.

Per questo motivo, il consiglio è quello di rivolgersi a Serenis, un centro medico specializzato dove puoi fissare un primo colloquio gratuito con uno degli esperti in psicologia e psicoterapia che collaborano con noi.

Le sedute vengono svolte online e per accedere alla prima in maniera completamente gratuita occorre completare il questionario. Gli appuntamenti successivi hanno un costo di 49 € l'uno.

Bibliografia

  • Lutz, P. E., Tanti, A., Gasecka, A., Barnett-Burns, S., Kim, J. J., Zhou, Y., … & Turecki, G. (2017). Association of a history of child abuse with impaired myelination in the anterior cingulate cortex: convergent epigenetic, transcriptional, and morphological evidence. American Journal of Psychiatry, 174(12), 1185-1194.
  • Bank, S., & Kahn, M. D. (1975). Sisterhood‐brotherhood is powerful: Sibling sub‐systems and family therapy. Family process, 14(3), 311-337.
  • Salmon, C., & Shackelford, T. K. (Eds.). (2011). The Oxford handbook of evolutionary family psychology. Oxford Library of Psychology.
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Federico RussoPsicologo, Psicoterapeuta, Neuropsicologo
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Psicologo e psicoterapeuta con 8 anni di Esperienza. Iscrizione all’Ordine degli Psicologi - Regione Puglia, n° 5048. Laurea in Psicologia clinica e della salute, Università degli Studi di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia presso l'Istituto S. Chiara. Crede che la parte migliore del suo lavoro sia il risultato: l’attenuazione dei sintomi, la risoluzione di una difficoltà, il miglioramento della vita delle persone.
Dott.ssa Martina MiglioreDirettore della Formazione e dello Sviluppo
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Romana trapiantata in Umbria. Laureata in psicologia e specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Ex-ricercatrice in Psicobiologia e psicofarmacologia. Visione pratica e creativa del mondo, amo le sfide e trovare soluzioni innovative. Appassionata di giochi di ruolo e cultura pop, li integro attivamente nelle mie terapie. Confermo da anni che parlare attraverso ciò che amiamo rende più semplice affrontare le sfide della vita.
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