Catcalling: significato e come difendersi

È importante combattere il catcalling promuovendo il rispetto e la consapevolezza dei confini personali e lavorando per creare ambienti pubblici più sicuri e rispettosi per tutti.

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Catcalling

È importante combattere il catcalling promuovendo il rispetto e la consapevolezza dei confini personali e lavorando per creare ambienti pubblici più sicuri e rispettosi per tutti.

Il catcalling è l'espressione verbale e gestuale di apprezzamento di natura sessuale rivolto in modo esplicito, volgare e talvolta minaccioso, a una persona, solitamente una donna, incontrata per strada o in un luogo pubblico.

Ma quando questo comportamento sconfina nella molestia? Quali sono le conseguenze psicologiche per la vittima? Come si deve reagire quando lo si subisce? Scopriamolo insieme in questo articolo.

Che cos’è il catcalling? Definizioni ed esempi

L’accademia della Crusca definisce il catcalling come una “molestia sessuale, prevalentemente verbale, che avviene in strada".

Stop Street Harassment, un'organizzazione senza scopo di lucro dedicata a documentare e porre fine alle molestie di genere in strada, definisce le molestie di strada come “commenti, gesti e azioni indesiderati rivolti a un estraneo in un luogo pubblico senza il suo consenso e diretti a lui a causa del suo sesso, genere, espressione di genere o orientamento sessuale, reale o percepito.

Le molestie di strada comprendono fischi, occhiate, insulti sessisti, omofobi o transfobici, richieste insistenti di nome, numero o destinazione di una persona dopo che questa ha detto di no, nomi, commenti e richieste a sfondo sessuale, pedinamenti, flashing, masturbazione pubblica, palpeggiamenti, aggressioni sessuali e stupri.”

Alcuni esempi di frasi che vengono associate al catcalling sono: 

  • "Che bella che sei, vieni qui e fammi vedere quel sorriso!"
  • "Bella, dammi il tuo numero?"
  • "Ehi, piccola! Vuoi un po' di compagnia stasera?"
  • "Ciao bella! Hai un minuto per me?"

Questi sono solo alcuni esempi di commenti non richiesti e spesso inappropriati che le persone possono ricevere per strada, che possono far sentire la vittima a disagio, imbarazzata o persino minacciata.

Catcalling: significato 

Il termine "pappagallismo", equivalente all'inglese catcalling, descrive il comportamento di uomini che importunano in modo volgare e insistente le donne per strada. Questo fenomeno è definito dalla Treccani come il comportamento dei "pappagalli della strada", che si caratterizzano per osservazioni inappropriate e fastidiose rivolte alle donne che incontrano.

Diffusione del catcalling in Italia

Un recente studio condotto da un gruppo statunitense anti-molestie, Right to be, in collaborazione con la Cornell University, ha rivelato cifre allarmanti riguardo al fenomeno del catcalling in Italia. Tra i 22 Paesi analizzati, l'Italia spicca per la sua alta incidenza di molestie da strada.

In particolare, il 79% delle donne italiane ha riportato di aver subito una molestia prima dei 17 anni, mentre il 57% ha dichiarato di averle sperimentate prima dei 15 anni. Addirittura, il 9% ha segnalato di aver subito tali molestie già intorno ai 10 anni d'età.

I dati evidenziano anche un senso diffuso di insicurezza nelle donne: il 69% ha affermato di non essersi sentita al sicuro per strada a causa del timore di essere seguita da uomini o da gruppi di uomini.

Questi risultati pongono l'attenzione sull'urgente necessità di affrontare il problema del catcalling in Italia e di adottare misure concrete per garantire la sicurezza e il rispetto delle donne nello spazio pubblico.

Molestie di strada

Che differenza c’è tra un complimento e una molestia?

Il cat calling è un comportamento che si distingue dai complimenti in quanto spesso è accompagnato da linguaggio volgare o esplicitamente sessuale, causando disagio, imbarazzo e paura nelle vittime. Tuttavia, non tutti i commenti ricevuti per strada possono essere considerati cat calling o molestia, poiché dipende da vari fattori situazionali.

È fondamentale considerare la relazione esistente tra il cat caller e la vittima: se non si conoscono e non condividono alcun contesto, è improbabile che il commento sia innocente. 

Inoltre, l'intenzione della vittima è un elemento distintivo: durante un primo appuntamento, ad esempio, i commenti sull'aspetto possono essere considerati parte delle dinamiche relazionali. In generale, un consenso implicito è necessario per non considerare l'apprezzamento come molestia.

Il cat calling riflette una disparità di potere e può essere considerato una forma velata di violenza di genere, in quanto la vittima viene vista come oggetto sessuale senza alcuna relazione o contesto condiviso.

Il catcalling è considerato un complimento?

Nel suo studio pubblicato su Research Gate, McDonald (2022) esamina criticamente l'argomento secondo cui i catcall potrebbero essere considerati come semplici complimenti innocui.

Anche se alcuni potrebbero essere interpretati come tali, ciò non li rende moralmente accettabili. McDonald ha evidenziato che molti catcall che potrebbero sembrare complimenti contengono linguaggio che oggettivizza e denigra la persona oggetto del commento, portando a una visione più critica e complessa del fenomeno.

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Aspetti legali: il catcalling è un reato?

In Italia, fino a poco tempo fa non esisteva una legislazione specifica che punisse il catcalling. Questo vuoto normativo ha contribuito a minimizzare tali comportamenti, portando a un aumento degli episodi negli ultimi anni.

Ancora oggi non esiste una norma ad hoc, ma queste molestie potrebbero rientrare in quelle regolate dall’art. 660 c.p. che recita:

“Chiunque, in un luogo pubblico o aperto al pubblico, ovvero col mezzo del telefono, per petulanza o per altro biasimevole motivo, reca a taluno molestia o disturbo è punito con l'arresto fino a sei mesi o con l'ammenda fino a euro 516”.

Catcalling e altri fenomeni

Altri termini che potresti sentire quando si parla di catcalling sono quelli che fanno riferimento a fenomeni come lo stalking, il love bombing e il breadcrumbing. Vediamo cosa sono e come si verificano nel dettaglio. 

In casi più gravi potrebbe configurarsi anche il reato di stalking, caratterizzato da un comportamento ossessivo e invasivo rivolto alla vittima.

Il love bombing consiste nel sovraccaricare il partner di attenzioni e affetto eccessivo all'inizio della relazione, cercando di ottenere rapidamente il controllo emotivo. Questo può far sentire la vittima amata all'inizio, ma diventa presto opprimente.

Il breadcrumbing, invece, implica dare sporadiche e superficiali attenzioni per mantenere l'interesse della vittima senza impegnarsi realmente in una relazione significativa. Questo crea insicurezza e desiderio di conferme che vengono date in modo inconsistente.

Come si manifesta il catcalling?

Il catcalling, ovvero il fenomeno delle molestie di strada, può assumere svariate forme, non necessariamente verbali. Può trattarsi di:

  • una battuta
  • un apprezzamento imbarazzante, sull’aspetto di una donna o sul modo in cui è vestita
  • uno schiamazzo
  • un fischio di apprezzamento
  • apprezzamenti sessisti
  • un applauso
  • qualsiasi altro tipo di rumore

A volte è addirittura accompagnato da un inseguimento. 

In ogni caso, si tratta di una mancanza di rispetto ed è un fenomeno che viene sottovalutato ma rientra sempre e a pieno titolo nella categoria delle molestie

Invece nelle relazioni un fenomeno molto diffuso è il ghosting, ovvero quando una persona sparisce all'improvviso. Non solo avviene nelle relazioni romantiche, ma anche nel caso in cui un amico si allontana improvvisamente da noi.

Conseguenze psicologiche del catcalling

Motivazioni dietro al catcalling

Uno studio di Walton e Pedersen del 2021 ha indagato le principali motivazioni che hanno spinto gli intervistati a praticare una forma di molestia o cat calling nei confronti di donne viste in pubblico, per le strade o sui mezzi di trasporto ad esempio.

Vediamo i risultati:

  • il 72% degli intervistati ha dichiarato di aver fatto catcalling avendo propvato un'attrazione sessuale positiva nei confronti della vittima;
  • il 62% l'ha fatto pensando di "flirtare" con l'altra persona;
  • un 47% ha dichiarato di averlo fatto per il senso di gratificazione provato in seguito;
  • un 18% dichiara che la spinta a farlo viene dall'anonimato e dalla sensazione di potere;
  • il 15% degli intervistati giustifica il cat calling motivandolo con le dinamiche del gruppo;
  • il 4%, infine, ha dichiarato di essere stato spinto dalla misoginia.

Conseguenze psicologiche del catcalling sulle vittime

Queste molestie causano disagio e paura, spingendo molte donne a modificare il loro comportamento e la loro routine quotidiana per evitare situazioni potenzialmente pericolose. Le conseguenze psicologiche includono un aumento della diffidenza verso gli estranei e una riduzione dell'autostima, oltre a limitazioni nella libertà d'azione delle donne.

A livello emotivo, nelle vittime di molestie si possono innescare differenti reazioni, date anche dal contesto specifico e dalle propensioni personali di ciascuna. 

Nell’immediato la reazione più istintiva può essere imbarazzorabbia, ma non è insolito che a queste seguano una qualche forma di nervosismo, paura o addirittura angoscia, che può anche protrarsi nel tempo fino al punto da giustificare un cambiamento comportamentale.

In queste situazioni si parla di vittimizzazione secondaria, in cui la vittima prova una sorta di senso di colpa per quanto accaduto, assumendosi in parte la responsabilità del catcalling. Si tratta di un fenomeno plasmato dalla società, che tende tutt’oggi a identificare le persone che subiscono molestie di strada come istigatrici e provocatrici, per il modo in cui vestono o per l’atteggiamento che hanno. Il famoso "Se l’è cercata, vestendosi in quel modo" non è, però, una giustificazione ammissibile per questi comportamenti che sono completa responsabilità di chi li mette in atto.

Questa dinamica può essere considerata una forma di gaslighting, in cui le vittime vengono portate a dubitare della propria percezione e a sentirsi in colpa per esperienze di molestia che non hanno provocato.

Come difendersi in caso di catcalling?

Per difendersi dal plagio mentale del catcalling, è consigliabile adottare diverse strategie.

La prima consiste nel fare finta di nulla e continuare la propria strada senza reagire al commento. Se il molestatore insiste, è importante mostrare determinazione e fermare l'azione con un tono sicuro e deciso. In casi più persistenti o minacciosi, è possibile ricorrere alla presenza di altre persone o fare una chiamata telefonica per chiedere aiuto o far intuire al molestatore di essere sotto controllo.

È essenziale non sottovalutare gli effetti psicologici negativi del catcalling, che possono causare ansia, paura e autodenigrazione, e non accettare di condizionare la propria vita a causa di tali comportamenti.

Se lo desideri, parlane con chi ti sta intorno: purtroppo molte persone si sono ritrovate almeno una volta in questa situazione e confrontarti con chi ha vissuto la tua stessa esperienza o un evento simile a quello accaduto a te può aiutarti ad affrontarlo.

Non sempre però questo è sufficiente, quindi se stai vivendo un disagio più grave per questa ragione o se ti è capitato in passato e hai bisogno di parlarne puoi pensare di rivolgerti a uno psicoterapeuta online attraverso un servizio come Serenis: siamo un centro medico autorizzato dove puoi trovare più di 1500 psicoterapeuti specializzati.

Cosa rispondere a chi fa catcalling?

Rispondere al cat calling dipende dalla situazione e dalle preferenze personali della persona coinvolta. Tuttavia, ecco alcune possibili risposte che potrebbero essere adottate:

  • mostrare determinazione e rispondere con fermezza e sicurezza, dicendo chiaramente di non apprezzare il commento e di desiderare che venga smesso;
  • utilizzare l'umore per sminuire il commento, ad esempio rispondendo con una battuta sarcastica o ironica;
  • coinvolgere altre persone presenti nell'area o cercare aiuto dalle autorità se ci si sente minacciati o in pericolo;
  • se possibile, documentare l'incidente e segnalarlo alle autorità competenti.

 

Fonti

  • McDonald, L. (2022). Cat‐Calls, Compliments and Coercion. Pacific Philosophical Quarterly103(1), 208-230.
  • Definitions | Stop Street Harassment. (2015, March 3). Stop Street Harassment. https://stopstreetharassment.org/resources/definitions/
  • catcalling - Parole nuove - Accademia della Crusca. (n.d.). https://accademiadellacrusca.it/it/parole-nuove/catcalling/18489
  • Art. 660 codice penale - Molestia o disturbo alle persone. (n.d.). Brocardi.it. https://www.brocardi.it/codice-penale/libro-terzo/titolo-i/capo-i/sezione-i/art660.html
  • Walton, K. A., & Pedersen, C. L. (2021). Motivations behind catcalling: exploring men’s engagement in street harassment behaviour. Psychology and Sexuality, 13(3), 689–703. https://doi.org/10.1080/19419899.2021.1909648
  • Street Harassment Statistics | The ILR School. (2015, April 17). The ILR School. https://www.ilr.cornell.edu/news/faculty/street-harassment-statistics 
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Domenico De DonatisPsichiatra e Direttore Sanitario
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Domenico De Donatis è un medico psichiatra con esperienza nella cura dei disturbi psichiatrici. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Parma, ha poi ottenuto la specializzazione in Psichiatria all'Università Alma Mater Studiorum di Bologna. Registrato presso l'Ordine dei Medici e Chirurghi di Pescara con il n° 4336, si impegna a fornire trattamenti mirati per migliorare la salute mentale dei suoi pazienti.
Dott.ssa Martina MiglioreDirettore della Formazione e dello Sviluppo
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Romana trapiantata in Umbria. Laureata in psicologia e specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Ex-ricercatrice in Psicobiologia e psicofarmacologia. Visione pratica e creativa del mondo, amo le sfide e trovare soluzioni innovative. Appassionata di giochi di ruolo e cultura pop, li integro attivamente nelle mie terapie. Confermo da anni che parlare attraverso ciò che amiamo rende più semplice affrontare le sfide della vita.
Federico RussoPsicologo, Psicoterapeuta, Neuropsicologo
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Psicologo e psicoterapeuta con 8 anni di Esperienza. Iscrizione all’Ordine degli Psicologi - Regione Puglia, n° 5048. Laurea in Psicologia clinica e della salute, Università degli Studi di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia presso l'Istituto S. Chiara. Crede che la parte migliore del suo lavoro sia il risultato: l’attenuazione dei sintomi, la risoluzione di una difficoltà, il miglioramento della vita delle persone.
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