Come uscire dalla bulimia?
Scopri in questo articolo quali sono i metodi più efficaci per uscire dalla bulimia e alcuni consigli che puoi mettere in pratica.
Come uscire dalla bulimia?
Uscire dalla bulimia non implica soltanto la forza di volontà ma anche la necessità di ristrutturare la nostra identità e quelli che sono i nostri modelli relazionali. Dietro ogni abbuffata si nasconde una risposta a un'ansia profonda, spesso causata da un vuoto interiore e dalla mancanza di autostima.
Le cause della bulimia non sono esclusivamente legate a traumi del passato. Sebbene gli eventi traumatici possano giocare un ruolo importante, i fattori scatenanti sono spesso l’attuale percezione che abbiamo di noi stessi e le relazioni presenti nella nostra vita. Sotto questo punto di vista, la bulimia è un disturbo che racconta il modo in cui ci vediamo e la maniera in cui interagiamo con il mondo che ci circonda.
Ogni persona ha una storia unica che necessita di un’attenzione specifica e di un trattamento mirato capace di uscire dai confini della dipendenza da cibo per abbracciare il disagio psicologico sottostante e ben celato dalla bulimia.
La prima cosa che dobbiamo comprendere è che la bulimia è una condizione da cui è possibile guarire, anche dopo anni di sofferenza. Il primo passo? Chiedere aiuto perché questo disturbo si impossessa della nostra vita e non è possibile affrontarla da soli. La guarigione richiede un percorso lungo, dove pazienza e determinazione sono essenziali.
Il sostegno di cui abbiamo bisogno deve essere fornito su più livelli, attraverso un approccio multidisciplinare basato su tre pilastri principali:
- supporto emotivo: condividere le proprie emozioni e difficoltà è fondamentale per il percorso di guarigione. Abbiamo bisogno del sostegno della nostra famiglia, degli amici e del partner.
- follow-up terapeutico: le basi del nostro recupero partono proprio da qui ovvero dal supporto offerto da un professionista della salute mentale. Esistono diversi approcci psicoterapeutici che possono aiutarci a elaborare il disagio nascosto nei confini della bulimia: la terapia cognitivo-comportamentale, la psicoanalisi e la terapia familiare. I terapeuti lavorano sia sui sintomi quotidiani della bulimia che sulle sue cause profonde, affrontando entrambi gli aspetti.
- follow-up medico: durante il percorso terapeutico è essenziale monitorare la nostra salute fisica e reimparare a seguire un'alimentazione sana ed equilibrata nella vita quotidiana.
Questo è il viaggio che ci accompagnerà verso il recupero del nostro equilibrio fisico e psicologico. Esiste però qualcosa che possiamo fare anche noi, nel nostro piccolo, giorno dopo giorno.
Consigli pratici per uscire dalla bulimia
1. Non limitare il cibo
I comportamenti alimentari restrittivi possono allontanarti dalla tua percezione di fame e dai segnali del tuo corpo perché, quando cerchi di esercitare un controllo eccessivo, ti trovi a combattere la fame mentre il desiderio di mangiare cresce. La soluzione? Parlane con il nutrizionista e con il tuo terapeuta e, nel frattempo, ascolta il tuo corpo seguendo queste semplici passaggi:
- pianifica i pasti: organizza i tuoi pasti in modo regolare durante la giornata.
- ascolta la tua fame: durante i pasti, concediti il cibo che desideri senza porti limiti. L'obiettivo è riconnetterti con il tuo corpo e le sue esigenze. Aumenta in maniera graduale le porzioni dei tuoi pasti. Pratica il mindful eating.
- Diversifica l'alimentazione: una volta trovato il tuo ritmo, inizia a variare i cibi che consumi. Includi carboidrati, grassi e proteine in ogni pasto per garantire un'alimentazione equilibrata.
- Impara a riconoscere la fame e la sazietà: osserva le tue sensazioni fisiche prima, durante e dopo i pasti. Impara a distinguere la vera fame dalla voglia di mangiare per noia o altre emozioni.
2. Abbraccia le tue emozioni
Quando ci sentiamo sopraffatti da stress, rabbia, ansia o solitudine, l'impulso a mangiare in modo compulsivo può sembrare l'unica via d'uscita, il cibo diventa un modo per anestetizzare queste sensazioni dolorose.
Per rompere questo circolo, è fondamentale imparare a riconoscere e gestire le proprie emozioni; invece di cercare di sopprimerle, è importante accoglierle con gentilezza.
Avere una strategia pronta per gestire i momenti di difficoltà può aiutarti a superarli con maggiore efficacia: chiama un amico o un familiare, prova a distrarti con un'attività piacevole o vai in un luogo sicuro dove non hai la possibilità di abbuffarti o mettere in atto comportamenti compensatori.
3. Alza le tue difese e respira
Quando siamo stressati, ansiosi o impauriti, l'amigdala e l'ippocampo entrano in uno stato di allerta e la corteccia prefrontale si disconnette, lasciando spazio alle emozioni.
Questo è proprio ciò che ci succede durante un’abbuffata: siamo indifesi, la nostra corteccia prefrontale è come se fosse "scollegata" perché non risponde più al resto del cervello, soprattutto alla parte legata alla ragione. Se non riusciamo a riconnetterci con il nostro corpo, soccombiamo alla fase iperfagica e ai successivi comportamenti compensatori.
Esistono però delle tecniche che ci permettono di difenderci. La pratica regolare della respirazione, e in particolare della mindfulness, oltre a ridurre l'ansia e lo stress, ci permette di sviluppare una maggiore consapevolezza delle nostre emozioni, consentendoci di gestirle in modo più sano ed efficace.
4. Utilizza la tecnica della coerenza cardiaca
La coerenza cardiaca è una tecnica nata negli Stati Uniti negli anni '90 che ti permette di ritrovare un profondo senso di calma e benessere.
La coerenza cardiaca è uno stato fisiologico in cui il battito cardiaco si sincronizza armoniosamente con il ritmo respiratorio, creando un equilibrio tra il sistema nervoso simpatico e parasimpatico. Questo stato è associato a una maggiore variabilità della frequenza cardiaca (HRV) e riflette un funzionamento ottimale del corpo e della mente.
Prova a raggiungere la tua coerenza cardiaca in questo modo:
- crea il tuo spazio: trova un luogo tranquillo dove non sarai disturbato. Siediti comodamente, chiudi gli occhi e rilassa tutto il corpo.
- ascolta il tuo cuore: sposta l'attenzione dal rumore dei pensieri al ritmo del tuo cuore. Senti come batte, delicatamente e costantemente.
- respira a ritmo: inizia a respirare in modo lento e profondo, inspirando ed espirando con la stessa durata. Immagina che ogni respiro sia un'onda di calma che percorre il tuo corpo.
- coltiva emozioni positive: mentre respiri, richiama alla mente ricordi piacevoli o sentimenti positivi come gratitudine, amore o gioia. Lascia che queste emozioni si diffondano in tutto il tuo essere.
Dedica almeno 5-10 minuti al giorno a questa pratica. Con il tempo, noterai come la tua mente diventa più calma e il tuo corpo più rilassato.
5. Butta la bilancia
Se soffri di un DCA, la bilancia rischia di diventare il barometro della tua vita quotidiana perché il numero che appare sul display può influenzare sia il tuo umore che la percezione che hai di te stesso.
Liberarsi della bilancia è uno dei passi più importanti per il recupero del tuo benessere perché allontanarti da questo oggetto significa sottrarre ai numeri il potere di condizionare le tue emozioni e le tue azioni. In pratica, ti aiuti a spostare il focus da quanto pesa il tuo corpo a come si sente.
6. Sii paziente
Il percorso verso il recupero completo può richiedere anni e può rivelarsi complesso e difficile. Sappi che è del tutto normale imbattersi in ostacoli, scivoloni e ricadute: fanno parte del tuo viaggio e non devi vergognarti o sentirti in colpa per gli alti e bassi che si presentano lungo il tuo cammino. Abbi fiducia in te stesso, nella tua rete di supporto e nei professionisti che seguono.
Il recupero dai disturbi alimentari raramente segue un andamento perfetto e lineare. Parlane con il tuo terapeuta e non nascondergli nessuna difficoltà o perplessità: il professionista che hai scelto è lì per aiutarti e non per giudicarti.
Inizia il tuo percorso di guarigione dalla bulimia con Serenis. Il nostro team di specialisti è dedicato a creare un piano di trattamento su misura per te. Contattaci per scoprire come possiamo aiutarti.
Fonti:
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