Dipendenza da benzodiazepine

La dipendenza da benzodiazepine può insorgere con l’uso continuativo, causando adattamento del corpo, necessità di dosi crescenti e sintomi di astinenza come agitazione, insonnia e ansia al termine dell’assunzione.

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Cosa sono le benzodiazepine (BDZ)

Le benzodiazepine sono un gruppo di farmaci molto utilizzati contro ansia e depressione. Servono anche a rilassare i muscoli, indurre l’ipnosi, curare l’insonnia grave e combattere le convulsioni. Sono medicine molto efficaci e veloci nella risposta, ma portano facilmente a fenomeni di assuefazione, craving (desiderio di assunzione immediato e non motivato) e dipendenza. Inoltre, se si interrompe la cura improvvisamente, senza scalare il dosaggio con gradualità, si rischia di andare in crisi di astinenza. 
 

Dipendenza da benzodiazepine

Le benzodiazepine danno dipendenza se usate male, come sostituto di psicoterapia e terapia antidepressiva, ad esempio. Se abbiamo già problemi di dipendenza da sostanze psicotrope siamo più esposti al rischio di un uso non adeguato del farmaco e di sviluppare una dipendenza da benzodiazepine. Le droghe infatti interferiscono con l’assorbimento delle benzodiazepine, richiedendo dosi più alte per ottenere effetti anche minimi e aggravando i sintomi delle crisi di astinenza.

L’intossicazione da benzodiazepine causa danni reversibili e danni permanenti. Chi abusa di benzodiazepine ha difficoltà a provare piacere in tutte le situazioni della vita. Le benzodiazepine assunte a lungo interferiscono con il circuito del cervello che gestisce la gratificazione. La dipendenza da benzodiazepine causa problemi cognitivi come difficoltà di attenzione, memoria e comprensione. Chi abusa di questi farmaci aumenta il rischio di sviluppare la malattia di Alzheimer.

Se siamo dipendenti dalle benzodiazepine, dobbiamo agire subito. Rivolgiamoci al medico di fiducia. Lui ci indirizzerà verso la soluzione migliore.

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A cosa servono le benzodiazepine?

I farmaci contenenti benzodiazepine vengono in aiuto in casi molto gravi di ansia e insonnia, o per le conseguenze psicosomatiche di stati ansiosi, come l’irrigidimento dei muscoli del corpo o le convulsioni. Sono farmaci esclusivamente sintomatici, non curano le cause dei disturbi, ma solo i loro effetti. Se l'ansia diventa invalidante o la rigidità muscolare è tale da rendere impossibile gestire gli impegni della vita quotidiana, il paziente ha la possibilità di avere un supporto per poter intervenire con gradualità sulle cause del problema, col supporto di specialisti adeguati.

Le benzodiazepine vanno assunte sotto stretto controllo del medico, perché portano dipendenza molto facilmente e possono causare danni permanenti al corpo. Infiammazione di reni e fegato, ulcere allo stomaco, allucinazioni, deficit cognitivi, sono solo alcuni dei problemi che l’abuso di benzodiazepine può dare.

Benzodiazepine: quali sono

I farmaci a base di benzodiazepine sono molti. Le benzodiazepine più usate in Italia sono:

• Lormetazepam

• Lorazepam

• Alprazolam

• Triazolam

• Zolpidem

• Delorazepam

• Diazepam

Tra i nomi commerciali più noti ci sono Xanax, Tavor, Minians e Lexotan. La differenza tra uno e l’altro consiste soprattutto nei tempi che il farmaco impiega per essere eliminato dall’organismo (emivita). Questa caratteristica influisce sui tempi di intervallo tra una dose e l’altra e anche sulla spesa da sostenere. Le benzodiazepine infatti di solito non sono farmaci mutuabili.

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Cosa si intende per abuso di benzodiazepine

Purtroppo spesso le benzodiazepine vengono assunte in autonomia per affrontare situazioni di ansia o stress, senza rispettare dosi e tempi di somministrazione. I pazienti continuano a prenderli da soli per tempi più lunghi pensando di poter continuare a goderne gli effetti benefici. 

Le benzodiazepine vengono usate anche per procurarsi sbornie farmacologiche da chi ha già problemi di dipendenza da eroina, cocaina o alcol. Chi soffre di dipendenza da sostanze psicotrope tende ad assumere altissime dosi tutte insieme. Questo causa un intossicazione da benzodiazepine con danni anche permanenti.

Conseguenze dell’abuso di benzodiazepine

Le benzodiazepine hanno un effetto immediato, ma la loro efficacia diminuisce nel tempo. Più vengono assunte, più va aumentata la loro dose per ottenere la stessa efficacia. L’organismo sviluppa subito un’alta tolleranza al principio attivo. Dopo tre o quattro settimane di uso la loro efficacia è nulla. 

In caso di mancata assunzione del farmaco, possono scatenarsi vere e proprie crisi di astinenza. I sintomi delle crisi di astinenza sono simili a quelli che le benzodiazepine curano quali: 

  • ansia
  • tachicardia
  • rigidità muscoloscheletrica
  • insonnia

Nei casi di astinenza più grave, l'astinenza può anche portare a delle crisi convulsive.

Danni permanenti da abuso di benzodiazepine

Chi usa benzodiazepine per lunghi periodi va incontro a danni cerebrali permanenti. Si riscontrano:

• difficoltà di concentrazione e attenzione

• difficoltà nella risoluzione dei problemi

• difficoltà di memoria

• ansia

• depressione

• tendenza alla violenza

• sviluppo di istinti suicidi

Questi effetti, già gravi di per sé, rendono spesso ingestibile la vita professionale e relazionale. Si aggravano perciò le cause che hanno portato inizialmente ad assumere le benzodiazepine. 

Un supporto psicoterapeutico e farmacologico può aiutare a gestire questi effetti da abuso di benzodiazepine. 

Ricerche recenti hanno trovato un forte aumento della probabilità di sviluppare forme severe della malattia di Alzheimer. Inoltre tra i tossicodipendenti si è riscontrato un forte aumento di morte per overdose in chi usava anche benzodiazepine.

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Xanax: dopo quanto tempo diventa dipendenza?

L’uso di Xanax (alprazolam), un farmaco ansiolitico appartenente proprio alla classe delle benzodiazepine, può portare a dipendenza se assunto per periodi prolungati o in dosi superiori a quelle prescritte. La dipendenza può svilupparsi più rapidamente in alcune persone, soprattutto se l’assunzione è quotidiana o se ci sono predisposizioni individuali, come una storia di abuso di sostanze.

Generalmente, la dipendenza può iniziare a manifestarsi dopo alcune settimane di utilizzo continuo, ma anche un uso più breve può comportare rischi. Alcuni segnali di dipendenza includono l’assunzione del farmaco in modo compulsivo, l’aumento della dose senza consultare il medico, e sintomi di astinenza quando il farmaco non è disponibile.

Dipendenza da xanax

È importante che l’uso di Xanax sia monitorato da un medico, che può consigliare una strategia di trattamento e riduzione graduale per evitare la dipendenza. 

Come curare la dipendenza da benzodiazepine

Se benzodiazepine e dipendenza sono diventate un problema per noi, è fondamentale farci aiutare da esperti. Ci sono diverse strade da percorrere per la disintossicazione. Nei casi meno severi i medici ci accompagneranno per scalare gradualmente la quantità di benzodiazepine assunte. Di solito questa procedura si fa con un ricovero ospedaliero, per tenere sotto controllo i sintomi da astinenza. Nei casi più gravi di intossicazione da benzodiazepine, ci sono danni fisici e psicologici riconosciuti. In questi casi, bisogna accompagnare la riduzione graduale delle benzodiazepine con un farmaco che ne contrasti gli effetti. Il farmaco antagonista delle benzodiazepine più efficace è il flumazenil.

Benzodiazepine, dipendenza e psicoterapia

Uno dei motivi per cui spesso si diventa dipendenti dalle benzodiazepine è che trascuriamo le cause di ansia e depressione. 

Il modo corretto di curare questi problemi non è anestetizzare il problema, ma affrontarlo attraverso l'aiuto di professionisti della salute mentale come psicoterapeuti e psichiatri.

Noi di Serenis ci occupiamo di fornire supporto psicoterapeutico e psichiatrico online anche per le dipendenze, a cui puoi accedere compilando il nostro questionario

Fonti

Lugoboni F., Faccini M., Casari R., Morbioli L., Resentera C., (2015). La dipendenza da alte dosi di benzodiazepine: un fenomeno trascurato. Rivista S.I.M.G. (Società Italiana dei Medici di Medicina Generale e delle Cure Primarie), n.6/5.

Arora N., Dhi- man P., Kumar S., Singh G., Monga V., (2020). Recent advances in synthesis and medicinal chemistry of benzodiazepines. Review Bioorganic Chemistry, Epub, Feb 17.

Cosci F., Mansueto G., Faccini M., Casari R., (2016). Socio-demographic and clinical characteristics of benzodiazepine long-term users: Results from a tertiary care center. Compr Psychiatry, 69: 211-5.

Soyka M., München B., (2019). Treatment of benzodiazepine dependence. Fortschr Neurol Psychiatr. Apr;87(4):259-270.

• Conti F. a cura di, (2020) Fisiologia medica. Edi. Ermes, Milano.

• Marcus A. Bachhuber, MD, MSHP, et al., (2016). Increasing Benzodiazepine Prescriptions and Overdose Mortality in the United States, 1996–2013, American Journal of Public Health, February 18.

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Dott.ssa Martina MiglioreDirettore della Formazione e dello Sviluppo
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Romana trapiantata in Umbria. Laureata in psicologia e specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Ex-ricercatrice in Psicobiologia e psicofarmacologia. Visione pratica e creativa del mondo, amo le sfide e trovare soluzioni innovative. Appassionata di giochi di ruolo e cultura pop, li integro attivamente nelle mie terapie. Confermo da anni che parlare attraverso ciò che amiamo rende più semplice affrontare le sfide della vita.
Federico RussoPsicologo, Psicoterapeuta, Neuropsicologo
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Psicologo e psicoterapeuta con 8 anni di Esperienza. Iscrizione all’Ordine degli Psicologi - Regione Puglia, n° 5048. Laurea in Psicologia clinica e della salute, Università degli Studi di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia presso l'Istituto S. Chiara. Crede che la parte migliore del suo lavoro sia il risultato: l’attenuazione dei sintomi, la risoluzione di una difficoltà, il miglioramento della vita delle persone.
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