Attacchi di panico notturni: cosa sono e come affrontarli

Parliamo di attacchi di panico notturni. Scopri perché possono verificarsi durante il sonno e cosa puoi fare per affrontarli. Leggi per un sonno più tranquillo e una mente serena.

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Ti è mai capitato di svegliarti nel cuore della notte? Non è mai piacevole quando viene interrotto il sonno, ma è decisamente più spiacevole svegliarsi avendo i sintomi di un attacco di panico.

In questo articolo parleremo proprio degli attacchi di panico notturni.

Cosa sono gli attacchi di panico notturni?

L'attacco di panico è una manifestazione di paura molto intensa, la massima agitazione che si può provare e può verificarsi senza una causa apparente. Di solito, l'attacco di panico raggiunge il suo picco di intensità in pochi minuti, ma può durare anche più a lungo, fino a 20 minuti.

Un attacco di panico notturno è definito così semplicemente perché si presenta durante la notte mentre si sta dormendo.

Differenze con pavor nocturnus e apnea notturna

L’attacco di panico non è l’unico problema che può presentarsi quando si dorme. Per esempio esistono i “pavor nocturnus” e la apnea notturna. Facciamo chiarezza per evitare di confonderci.

Il “pavor nocturnus” o disturbo da terrore notturno si verifica quando ci si risveglia dal sonno con affanno (tachipnea), battito del cuore accelerato (tachicardia), urlando e sudando.

L’apnea notturna invece, riguarda il respiro, che si arresta ripetutamente durante la notte causando il risveglio della persona. Può essere pericolosa perché riduce notevolmente la quantità di ossigeno nel cervello.

È facile quindi distinguere queste tre condizioni, che seppure si ripresentano solo nel sonno, sono completamente diverse.

 

Perché l'ansia viene di notte? Le cause degli attacchi di panico notturni

Gli attacchi di panico notturni sono spesso una conseguenza di ciò che avviene durante la giornata, e alla base di essi può essere presente un disturbo d’ansia, che crea “ansia notturna”.

Soffrire di attacchi di panico significa anche vivere in uno stato di allerta costante: le persone che soffrono di attacchi di panico, notturni o meno che siano, tendono a produrre più adrenalina e cortisolo, che mantengono questo stato sempre attivo, spesso accompagnato dalla paura stessa di rimanere vittima di un imminente attacco di panico. Si chiama “ansia anticipatoria”.

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Chi soffre di attacchi di panico notturni può sperimentare di svegliarsi si soprassalto senza respiro e con tachicardia.

Non sono ancora state individuate delle cause ben precise, ma possiamo dire che ci sono dei fattori che potrebbero influenzare l’insorgenza degli attacchi di panico:

  • eventi traumatici trascurati, come un incidente o un divorzio;
  • presenza del disturbo in altri membri della famiglia;
  • disturbi d’ansia o disturbi tiroidei.

 

Sintomi e caratteristiche degli attacchi di panico notturni

I sintomi degli attacchi di panico notturni sono gli stessi degli attacchi di panico diurni. Ecco quali sono e come riconoscerli:

  • dolore o fastidio al petto a livello del cuore;
  • instabilità e sensazione di svenimento;
  • non sentirsi più nel proprio corpo (depersonalizzazione) o non avvertire più la realtà come reale (derealizzazione);
  • battito del cuore accelerato (tachicardia) e irregolare (cardiopalma);
  • eccessiva sudorazione;
  • sensazione di non riuscire a respirare (asfissia);
  • difficoltà nel respirare (dispnea);
  • sensazione di nausea;
  • brividi;
  • tremori notturni;
  • vampate di calore, anche se fa freddo;
  • paralisi dei muscoli;
  • paura di non avere il controllo delle cose;
  • paura di morire da un momento all’altro, senza una reale minaccia imminente.

 

Cosa fare in caso di attacco di panico notturno? I rimedi

Non esiste la bacchetta magica - purtroppo - ma gli attacchi di panico possono essere gestiti, sia a breve che a lungo termine.

Se resti vittima di un attacco di panico notturno puoi provare con:

  • Respirazione diaframmatica: respirare profondamente usando il diaframma può aiutare a calmare i nervi e ridurre i sintomi fisici dell'ansia. Si può fare seduti o sdraiati, con una mano sul petto e una sull'addome. Inalare lentamente dal naso, facendo in modo che la mano sull'addome si sollevi, poi espirare lentamente dalla bocca, facendo in modo che la mano sull'addome si abbassi.
  • Rilassamento muscolare progressivo: questa tecnica consiste nel contrarre e rilassare i muscoli del corpo in modo graduale. Si parte dai piedi e si sale fino alla testa. Si contraggono i muscoli per 5-10 secondi, per poi rilassarli per 10-15 secondi. Questo può indurre uno stato di maggiore serenità sia nel corpo, sia nella mente.
  • La sequenza di respirazione 7-11: si inspira e si conta fino a 7. Poi si espira e si conta fino a 11. Si ripete la sequenza più volte.

In caso di attacco di panico immediato, puoi adottare ulteriori rimedi utili a gestire l'episodio di panico.

Curare gli attacchi di panico notturni con la psicoterapia

Gli attacchi di panico notturni possono essere affrontati tramite la psicoterapia. Non è una cura immediata, ma è un investimento a lungo termine per migliorare la qualità della propria vita, e superare gli attacchi di panico notturni.

Seppure esistano dei farmaci che possono aiutare, sarebbe efficace indagare sulle cause della dispnea. La psicoterapia può essere utile da questo punto di vista, perché è un percorso che porta all’esplorazione del sé.

Per decidere di intraprendere un percorso di psicoterapia bisogna sapersi muovere tra i vari orientamenti che esistono. Poco prima ne abbiamo citati alcuni, ma adesso vediamoli un po’ più nello specifico:

  • cognitivo-comportamentale: si concentra (appunto) sui comportamenti. Prevede protocolli ed esercizi pratici, anche da svolgere a casa, grazie ai quali è possibile iniziare a fare le cose in maniera diversa;
  • psicodinamica: durante le sedute ci si focalizza sull’inconscio, sui sogni e sul passato, attraverso conversazioni molto introspettive, quasi dei “pensieri ad alta voce”, per individuare le forze che influenzano il nostro stato d’animo;
  • sistemico-relazionale: tiene conto di come ci si relaziona, utilizzando diversi strumenti, come il genogramma e le domande circolari, che servono a risolvere i legami disfunzionali e a farci stare meglio come individui;
  • cognitivo-interpersonale: considera l’insieme delle relazioni e della comunicazione con i propri simili come il fondamento  dell’identità e dello sviluppo della persona.

 

La psicoterapia online di Serenis

In questo blog troverai tantissimi altri articoli che parlano di salute mentale.

Questo in particolare parla di attacchi di panico notturni.

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La vita presenta sfide uniche per tutti, non importa chi tu sia o cosa abbia affrontato. Il tuo passato non ti definisce, né deve determinare il resto della tua vita. Tutto inizia con il desiderio di vivere una vita migliore.

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Domenico De DonatisPsichiatra e Direttore Sanitario
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Domenico De Donatis è un medico psichiatra con esperienza nella cura dei disturbi psichiatrici. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Parma, ha poi ottenuto la specializzazione in Psichiatria all'Università Alma Mater Studiorum di Bologna. Registrato presso l'Ordine dei Medici e Chirurghi di Pescara con il n° 4336, si impegna a fornire trattamenti mirati per migliorare la salute mentale dei suoi pazienti.
Dott.ssa Martina MiglioreDirettore della Formazione e dello Sviluppo
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Romana trapiantata in Umbria. Laureata in psicologia e specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Ex-ricercatrice in Psicobiologia e psicofarmacologia. Visione pratica e creativa del mondo, amo le sfide e trovare soluzioni innovative. Appassionata di giochi di ruolo e cultura pop, li integro attivamente nelle mie terapie. Confermo da anni che parlare attraverso ciò che amiamo rende più semplice affrontare le sfide della vita.
Federico RussoPsicologo, Psicoterapeuta, Neuropsicologo
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Psicologo e psicoterapeuta con 8 anni di Esperienza. Iscrizione all’Ordine degli Psicologi - Regione Puglia, n° 5048. Laurea in Psicologia clinica e della salute, Università degli Studi di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia presso l'Istituto S. Chiara. Crede che la parte migliore del suo lavoro sia il risultato: l’attenuazione dei sintomi, la risoluzione di una difficoltà, il miglioramento della vita delle persone.
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