Attacchi di panico: cosa sono, quali sono i sintomi e come gestirli

Esplora la realtà degli attacchi di panico: cosa sono e come affrontarli. Scopri le strategie efficaci per gestire e prevenire questi momenti di forte ansia. Leggi l'articolo per un'analisi completa e consigli pratici sulla gestione degli attacchi di panico.

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attacchi di panico

Gli attacchi di panico sono episodi di ansia intensa che colpiscono improvvisamente, spesso senza una causa apparente.

Attacchi di panico: cosa sono?

Gli attacchi di panico, o crisi di panico, sono episodi improvvisi di ansia intensa e paura che possono manifestarsi rapidamente, raggiungendo il loro picco entro 10 minuti. Solitamente durano circa 10-15 minuti, ma la durata e l'intensità possono variare da persona a persona. 

Questi attacchi possono verificarsi senza un reale pericolo o una motivazione concreta che sia coscientemente riconosciuta, oppure possono essere scatenati da un evento stressante o spaventoso. Gli attacchi di panico possono essere classificati come situazionali, quando sono indotti da specifiche condizioni ambientali, o spontanei, quando insorgono inaspettatamente senza una causa evidente.

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Attacco di panico e disturbo di panico sono la stessa cosa?

Molti usano i termini "attacco di panico" e "disturbo di panico" in maniera indistinta, ma in realtà c'è una differenza importante tra i due:

  • un attacco di panico è un episodio isolato e improvviso di paura intensa, ansia o disagio accompagnato da sintomi fisici e cognitivi;
  • il disturbo di panico, introdotto dal DSM5 all’interno dei disturbi d’ansia, riguarda una condizione in cui gli episodi si verificano frequentemente e in modo imprevedibile, spesso accompagnati dalla preoccupazione per eventi futuri e da comportamenti evitanti finalizzati alla prevenzione.

Per poter fare la diagnosi del disturbo di panico devono essere soddisfatti i seguenti criteri:

  • attacchi di panico inaspettati e ricorrenti;
  • almeno uno degli attacchi di panico è stato seguito da un mese (o più) da uno (o più) dei seguenti sintomi: preoccupazione persistente di avere altri attacchi, preoccupazione a proposito delle implicazioni dell’attacco o delle sue conseguenze (es.perdere il controllo, attacco cardiaco, impazzire), significativa alterazione del comportamento correlata agli attacchi.

Tra i criteri di esclusione è importante segnalare gli effetti di sostanze, di un’altra condizione medica o di altre patologie psichiatriche (fobia sociale, fobia specifica).

Differenza tra attacco di panico e attacco d’ansia

Se gli attacchi di panico sono caratterizzati da una paura intensa e improvvisa, gli attacchi d'ansia sono più lievi e possono essere presenti con maggiore costanza nella vita di un individuo. Quando i sintomi si manifestano in maniera lieve e persistente possono essere segni di un disturbo d’ansia generalizzato.

Gli attacchi d'ansia possono includere sintomi come:

  • sudorazione
  • respiro affannoso
  • battito cardiaco accelerato
  • tensione muscolare
  • preoccupazione eccessiva

Tuttavia, tali sintomi non raggiungono lo stesso livello di intensità degli attacchi di panico.

Attacchi di panico notturni

Gli attacchi di panico notturni si verificano durante il sonno e possono essere ancora più spaventosi e destabilizzanti perché la persona non è cosciente di ciò che sta accadendo. I sintomi che provoca un attacco di panico notturno possono includere sudorazione, battito cardiaco accelerato, difficoltà respiratorie e sensazione di soffocamento.

Sebbene gli attacchi di panico notturni siano meno comuni degli attacchi di panico diurni, possono diventare comunque debilitanti e influire sulla qualità del sonno e sulla vita quotidiana della persona.

Attacchi di panico in gravidanza

L'esperienza degli attacchi di panico durante la gravidanza è un tema complesso e può variare considerevolmente da donna a donna. Alcune donne possono sperimentare un aumento dell'ansia o degli attacchi di panico durante la gravidanza, mentre altre possono non notare cambiamenti significativi o, in alcuni casi, possono sperimentare un miglioramento.

Ci sono diversi fattori che possono influenzare la presenza di attacchi di panico durante la gravidanza:

  • fluttuazioni ormonali
  • preoccupazione e stress
  • storie di disturbi d'ansia

Se sei una donna incinta e stai affrontando attacchi di panico o ansia, ti consigliamo di consultare un professionista della salute mentale o un operatore sanitario: per te e il tuo bambino.

Attacchi di panico: i sintomi

Come si fa a riconoscere un attacco di panico? Come si manifestano gli attacchi di panico? Ci sono almeno 13 sintomi di un attacco di panico che possono permettere di riconoscerlo, e si dividono in:

  • segnali fisici
  • segnali cognitivi
  • segnali comportamentali

I sintomi fisici degli attacchi di panico

I segnali fisici per riconoscere un attacco di panico sono:

  • palpitazioni o battito cardiaco accelerato
  • sudorazione
  • sensazione di soffocamento o dispnea
  • sensazione di asfissia
  • tremori
  • dolore al petto
  • nausea
  • vertigini
  • capogiri

I sintomi cognitivi di un attacco di panico

I segnali cognitivi per riconoscere un attacco di panico sono:

Attacchi di panico: i sintomi

  • sensazione di stordimento o di distacco

I sintomi comportamentali di un attacco di panico

I segnali comportamentali per riconoscere un attacco di panico sono:

  • desiderio di fuggire dalla situazione in cui ci si trova
  • tendenza ad evitarla e ad evitare elementi che la rievochino

È essenziale identificare i comportamenti di evitamento. L’evitamento che il soggetto ansioso mette in atto è utilizzato come un metodo per abbassare momentaneamente i sintomi di ansia. Il non esporsi alla situazione permette al paziente di allontanarsi dalla situazione ansiogena o dalla possibilità di esporsi a quella situazione. Esempi di evitamento possono essere : evitare l’attività fisica, oppure evitare di restare soli o evitare situazioni in cui c’è troppa gente.

Insieme agli evitamenti possono essere messi in atto dei comportamenti protettivi come ad esempio uscire parlando al telefono, guidare solo con una persona cara etc.

Quanto dura un attacco di panico? 

L'attacco di panico in genere ha una durata di circa 10-15 minuti: il tempo necessario perché il corpo produca e riassorba gli ormoni dello stress, responsabili dei sintomi fisici spiacevoli come la tachicardia o il tremore.

L'ansia acuta, invece, tende a precedere e/o seguire un attacco di panico. Chi sperimenta un attacco di panico, quindi, crede spesso che duri tantissimo: in realtà dura pochi minuti, ma la paura che possa verificarsi di nuovo non permette alle persone di rendersi conto della diversa intensità tra i due, e di conseguenza neanche di potersi "rilassare".

Lo stato di tensione dovuto alla paura che ritorni, quindi, può portare a una nuova manifestazione di panico, inconsciamente autoindotta dalle proprie aspettative.

Attacchi di panico: le cause

Le crisi di panico possono verificarsi in particolare in due casi specifici: nei momenti di forte stress o quando vi è un forte coinvolgimento sul lato emotivo. Questi possono, a loro volta, essere causati da diversi fattori, tra cui problemi lavorativi, relazionali o familiari. 

In alcuni casi, gli attacchi di panico possono anche essere causati da una predisposizione genetica o da un disordine neurochimico del cervello, come un'eccessiva produzione di adrenalina o un basso livello di serotonina.

Il caldo può essere un altro fattore che genera ansia e attacchi di panico. Anche tra tiroide e attacchi di panico esiste una forte correlazione.

Gli attacchi di panico sono pericolosi?

No, gli attacchi di panico non sono pericolosi, nonostante possano terrorizzare chi li vive. Un attacco di panico non causa danni fisici, ma può avere delle conseguenze che incidono in modo negativo sulla qualità della vita della persona, interferendo con le attività quotidiane, le relazioni interpersonali e il benessere psicologico in generale. 

Quanti attacchi di panico si possono avere in un giorno?

Il numero di attacchi di panico che una persona può sperimentare in un giorno può variare notevolmente da individuo a individuo. Alcune persone possono avere solo un attacco di panico isolato, mentre altre possono sperimentarne diversi nello stesso giorno. Altri potrebbero non avere attacchi di panico per lunghi periodi.

Quanti attacchi di panico si possono avere in un giorno?

La frequenza degli attacchi di panico può essere influenzata da diversi fattori, tra cui:

  • la gravità del disturbo d'ansia
  • il livello di stress
  • la presenza di fattori scatenanti specifici
  • la risposta individuale ai trattamenti

In alcuni casi, gli attacchi di panico possono verificarsi in rapida successione, creando una sensazione di persistente ansia e disagio per la persona coinvolta.

Come ci si sente dopo un attacco di panico?

Dopo un attacco di panico è possibile sentire una forte sensazione di spossatezza. Molte persone si sentono spossate proprio perché un attacco di panico richiede un grande dispendio di energia sia fisica sia mentale, portando ad ansia e tensione muscolare.

In alcuni casi si possono raggiungere anche situazioni di forte ansia o depressione, soprattutto nei casi di numerosi attacchi di panico che hanno interferito con la vita quotidiana.

Come ci si sente dopo un attacco di panico?

Chi soffre di questi disturbi inizia a "tagliare via” esperienze dalla propria vita: inizia a non svolgere più attività che sono state piacevoli fino a poco tempo prima, fino ad autorelegarsi all'interno di una zona di comfort estremamente limitata, ed è qui che spesso emergono i vissuti depressivi.

Nel caso in cui questi sintomi persistano, è bene rivolgersi a un professionista della salute mentale che possa offrire l’aiuto più adeguato.

Attacchi di panico: cosa fare subito

Come gestire un attacco di panico? Per gestire un attacco di panico è necessario innanzitutto saperlo riconoscere e poi riuscire a monitorarlo

Esistono delle strategie di auto-aiuto che consentono di calmare un attacco di panico:

  • comprendere i sintomi per evitare la confusione con altri tipi di problemi
  • mettere in pratica esercizi di respirazione, training autogeno o pratiche di mindfulness per normalizzare il battito cardiaco e abbassare lo stato d’ansia
  • tenere sotto controllo la frequenza di apparizione degli attacchi di panico.

Se ti interessa approfondire, puoi leggere attacchi di panico: cosa fare subito.

Come curare gli attacchi di panico?

Per trattare e curare gli attacchi di panico si può fare ricorso alla psicoterapia

Inoltre, si può agire sulle cause degli attacchi di panico, spesso legati all'ansia. Vedi come combattere e gestire l'ansia ed i disturbi collegati.

Farmaci per attacchi di panico

Il trattamento farmacologico per gli attacchi di panico di solito coinvolge l'uso di farmaci ansiolitici o antidepressivi, a seconda della gravità dei sintomi e delle necessità individuali del paziente. È importante notare che la scelta del farmaco e la determinazione della dose dovrebbero essere fatte da un professionista della salute mentale, come uno psichiatra, in base a una valutazione accurata del caso. Lo psicologo non può determinare la dose farmacologica da assumere, infatti la terapia farmacologica può essere stabilità dallo psichiatra è condivisa con lo psicologo clinico e con lo psicoterapeuta in modo da effettuare un intervento condiviso e integrato.

Ecco alcuni dei farmaci comunemente prescritti per trattare gli attacchi di panico:

  • benzodiazepine - come il diazepam (Valium), lorazepam (Ativan) o alprazolam (Xanax);
  • inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) - antidepressivi come la sertralina (Zoloft), la fluoxetina (Prozac) e la paroxetina (Paxil);
  • inibitori selettivi della ricaptazione della noradrenalina (SNRI) - come la venlafaxina (Effexor) possono essere utilizzati per trattare gli attacchi di panico e altri disturbi d'ansia. Gli SNRI agiscono su più neurotrasmettitori, incluso il sistema serotoninergico e noradrenergico.

È importante che le persone discutano con il proprio medico di eventuali preoccupazioni o effetti collaterali legati all'uso di farmaci e che non interrompano mai improvvisamente il trattamento senza la supervisione del professionista della salute.

La psicoterapia per trattare gli attacchi di panico

Come scegliere l’orientamento adatto a trattare gli attacchi di panico? Ricordiamo intanto che l’orientamento terapeutico più indicato è sempre quello con cui il paziente si trova meglio.

L’approccio cognitivo-comportamentale

Tra i vari orientamenti che possono essere utilizzati troviamo in particolare quello cognitivo-comportamentale (CBT) attraverso la tecnica di esposizione graduata

Come curare gli attacchi di panico?

L’orientamento cognitivo-comportamentale può aiutare a ristrutturare i pensieri negativi, sostituendoli con pensieri più realistici e positivi. La tecnica di esposizione aiuta ad affrontare le paure in maniera graduale, in modo da renderle sempre meno intense e responsabili di un eventuale attacco di panico.

La CBT è considerata come il trattamento migliore basato sull’evidenza per il trattamento dei disturbi di ansia.

R., una paziente di 37 anni, si presenta con attacchi di panico improvvisi durante un periodo stressante. Dopo vari accertamenti medici, decide di iniziare un percorso di psicoterapia cognitivo-comportamentale. Fissiamo obiettivi a breve, medio e lungo termine e utilizziamo tecniche di rilassamento muscolare progressivo e strategie cognitive per aiutarla a riconoscere e correggere interpretazioni errate delle situazioni stressanti. L'esposizione graduale agli stimoli ansiogeni aiuta a gestire l'ansia senza ricorrere all'evitamento. Grazie a questo approccio, R. riporta un significativo miglioramento della sua vita quotidiana.

L’approccio psicodinamico

Un altro approccio adatto a trattare gli attacchi di panico è quello psicodinamico, attraverso l’analisi delle fantasie inconsce. La terapia psicodinamica per gli attacchi di panico si concentra sulla comprensione e l'analisi delle fantasie inconsce, che vengono portate alla luce attraverso l'interpretazione dei sogni, la libera associazione e l'analisi delle relazioni interpersonali del paziente.

L'obiettivo è quello di aiutare il paziente a comprendere il significato simbolico delle fantasie inconsce e come queste influiscono sui sintomi dell’ansia.

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Domenico De DonatisPsichiatra e Direttore Sanitario
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Domenico De Donatis è un medico psichiatra con esperienza nella cura dei disturbi psichiatrici. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Parma, ha poi ottenuto la specializzazione in Psichiatria all'Università Alma Mater Studiorum di Bologna. Registrato presso l'Ordine dei Medici e Chirurghi di Pescara con il n° 4336, si impegna a fornire trattamenti mirati per migliorare la salute mentale dei suoi pazienti.
Dott.ssa Martina MiglioreDirettore della Formazione e dello Sviluppo
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Romana trapiantata in Umbria. Laureata in psicologia e specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Ex-ricercatrice in Psicobiologia e psicofarmacologia. Visione pratica e creativa del mondo, amo le sfide e trovare soluzioni innovative. Appassionata di giochi di ruolo e cultura pop, li integro attivamente nelle mie terapie. Confermo da anni che parlare attraverso ciò che amiamo rende più semplice affrontare le sfide della vita.
Sara NardellaPsicologa e Psicoterapeuta
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Dopo la laurea in psicologia clinica e dinamica, ho affrontato il mio percorso di specializzazione ad indirizzo cognitivo comportamentale che mi ha permesso una maggiore conoscenza delle tecniche e delle modalità di approccio delle diverse problematiche. Il mio lavoro è mirato ad ascoltare, a comprendere e ad aiutare le persone che si affidano a me a cercare di darsi la possibilità di un cambiamento. Porsi degli obiettivi per camminare insieme e rendere il proprio percorso efficace.
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