Atassia: sintomi, cause, soluzioni

L'atassia è un disturbo neurologico che compromette la coordinazione motoria, causato da danni al sistema nervoso, come lesioni cerebellari o malattie degenerative. I sintomi principali includono difficoltà nei movimenti, andatura instabile e, nei casi più gravi, coinvolgimento della voce e della muscolatura.

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Atassia

Con il termine atassia, si indica un disturbo del movimento. Il disturbo coinvolge il sistema nervoso e viene definito, dall'Associazione Italiana per la lotta alle Sindromi Atassiche, come un disordine nella coordinazione muscolare, che può avere conseguenze sul corretto funzionamento dei movimenti volontari.

Il disturbo causa perdita della coordinazione-muscolare, o per ragioni genetiche o per traumi/lesioni alle aree cerebrali che controllano il movimento. Per esempio, sappiamo che lesioni nella zona del cervelletto possono porsi come causa di atassia.

I sintomi principali del disturbo sono:

  • andatura incerta;
  • difficoltà nel movimento volontario;
  • scoordinazione;
  • tendenza a cadere;

Il disturbo non riguarda solo la sfera somatica, ma può avere conseguenze gravi sul piano psicologico ed emotivo. Questo perché l'atassia è un disturbo che tende alla progressione (cioè, a peggiorare nel tempo), rendendo necessario in alcuni casi l'intervento e il supporto costante di un caregiver.

Ne parleremo nel dettaglio all'interno dell'articolo, dove analizzeremo cause, sintomi e soluzioni della condizione. Speriamo che, al termine della lettura, tu abbia ottenuto tutte le informazioni che stavi cercando.

Atassia: uno sguardo


L'atassia è un disturbo muscolare, causato il più delle volte da problematiche situate a livello del sistema nervoso. Per esempio, sappiamo che lesioni nell'area del cervelletto, possono interferire con il corretto funzionamento del midollo spinale e dei nervi, portando a sviluppare difficoltà motorie, di portamento, di coordinazione degli arti, del tronco e delle gambe.

Il danno al cervelletto, causa a livello organico un danno sistematico: che non riguarda appunto solo il cervelletto, ma l'interconnessione tra le varie parti del sistema nervoso centrale. Se il danno al cervelletto riguarda il centro della zona, il più delle volte il soggetto sviluppa un disturbo atassico lieve, con problemi a mantenere un'andatura eretta o a camminare correttamente.

Se il danno al cervelletto è invece situato nella zona laterale, i disturbi possono essere più gravi e comprendere l'emitassia (problemi di coordinazione che riguardano solo metà del corpo).

Altri casi di atassia appaiono invece di natura genetica o ereditaria, poiché non esistono cause ambientali sufficienti a spiegare il disturbo.

Malattia degenerativa


Le malattie degenerative, sono malattie che colpiscono il sistema nervoso e che tendono a manomettere gradualmente le sue funzioni fondamentali. Nel caso dell'atassia, si assiste a progressiva perdita della coordinazione, che tende ad aggravarsi nel tempo rendendo in alcuni casi necessario il supporto e la cura costante del malato.

Per disegnare un quadro generale, possiamo dire che:

  • l'atassia riguarda all'inizio solo gli arti;
  • si espande poi alla voce;
  • può colpire infine muscolatura, vista e altri organi.


Per quel che riguarda la voce, si parla in tal caso di atassia della parola. Il danneggiamento del cervelletto, che altera il funzionamento del sistema nervoso centrale, può infatti portare a problemi nella comunicazione e nella formulazione del linguaggio verbale.

L'atassia è così un sintomo, piuttosto che un disturbo. Il nome del disturbo è invece sindrome atassica, di cui l'atassia è la conseguenza fondamentale.

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Altre informazioni sull'atassia


La sindrome atassica è una malattia piuttosto rara. Si stima che, in Italia, ne soffrano in totale solo cinquemila individui (sia di sesso maschile che femminile). Ad oggi, non esiste ancora una cura definitiva per l'atassia, che porta il più delle volte a degenerazione della coordinazione muscolare e ad altre problematiche con il passare del tempo.

Bisogna inoltre ricordare che l'atassia si accompagna, non di rado, ad altre patologie. Tra queste compaiono:

  • incontinenza;
  • difficoltà a deglutire;
  • movimenti incontrollati;
  • perdita della memoria (in rari casi);
  • complicanze cardiache.


Il danno neurologico, difatti, può interessare anche il sistema cardiovascolare, portando a disordini di natura cardiaca e broncopolmonare.

La terapia comprende ad oggi utilizzo di alcuni farmaci per il controllo dei sintomi, piuttosto che mirati alla remissione della patologia. I farmaci possono intervenire sui problemi cardiaci, su quelli muscolatori o respiratori.

Anche la fisioterapia è consigliata, accanto alla logopedia per i pazienti che sviluppano atassia della parola.

Conseguenze sul malato di atassia e sul caregiver


Le malattie degenerative sono piuttosto subdole. Tendono infatti a peggiorare nel tempo, senza fornire speranze per quel che riguarda la remissione. Proprio per questa ragione, i pazienti affetti da atassia (o altre malattie degenerative) dovrebbero disporre di un supporto psicologico costante, che possa aiutare ad affrontare i momenti critici della malattia.

Anche i caregiver, figure che spesso coincidono con la figura di un familiare, dovrebbero cominciare un percorso terapeutico per prevenire episodi di ansia, stress, tensione, attacchi di panico e nei casi più gravi burnout da caregiver.

Affrontare il senso di frustrazione, la perdita di indipendenza e i cambiamenti nelle relazioni sociali richiede spesso un intervento psicoterapeutico per sviluppare strategie di adattamento e migliorare il benessere. Insieme alla riabilitazione fisica, la psicoterapia può contribuire a potenziare la resilienza e a promuovere un approccio positivo alle difficoltà quotidiane.

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Federico RussoPsicologo, Psicoterapeuta, Neuropsicologo
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Psicologo e psicoterapeuta con 8 anni di Esperienza. Iscrizione all’Ordine degli Psicologi - Regione Puglia, n° 5048. Laurea in Psicologia clinica e della salute, Università degli Studi di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia presso l'Istituto S. Chiara. Crede che la parte migliore del suo lavoro sia il risultato: l’attenuazione dei sintomi, la risoluzione di una difficoltà, il miglioramento della vita delle persone.
Dott.ssa Martina MiglioreDirettore della Formazione e dello Sviluppo
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Romana trapiantata in Umbria. Laureata in psicologia e specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Ex-ricercatrice in Psicobiologia e psicofarmacologia. Visione pratica e creativa del mondo, amo le sfide e trovare soluzioni innovative. Appassionata di giochi di ruolo e cultura pop, li integro attivamente nelle mie terapie. Confermo da anni che parlare attraverso ciò che amiamo rende più semplice affrontare le sfide della vita.
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