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ARFID: il disturbo alimentare restrittivo

L'ARFID, o Disturbo Evitante/Restrittivo dell'Assunzione di Cibo, è un disturbo alimentare caratterizzato da un'estrema selettività o avversione per certi cibi, senza preoccupazioni legate al peso o alla forma del corpo. Questo disturbo può portare a malnutrizione e isolamento sociale, e richiede un trattamento multidisciplinare per essere gestito efficacemente.

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L'ARFID, o Disturbo Evitante/Restrittivo dell'Assunzione di Cibo, è un disturbo alimentare relativamente recente riconosciuto nel Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders (DSM-5). A differenza di altri disturbi alimentari, come l'anoressia o la bulimia, l'ARFID non è caratterizzato da un'ossessione per il peso o la forma del corpo. Invece, le persone affette da ARFID evitano o limitano significativamente l'assunzione di cibo per motivi diversi, come un'avversione per la consistenza, il colore, l'odore, il gusto di certi alimenti, o per la paura delle conseguenze negative, come soffocare o vomitare.

Che cosa si intende per ARFID?

ARFID è l'acronimo che sta per Avoidant/Restrictive Food Intake Disorder ed è un disturbo del comportamento alimentare caratterizzato dall'evitamento di alcuni alimenti e dalla mancanza di interesse per il cibo. Questo disturbo colpisce prevalentemente bambini nella prima o nella seconda infanzia e può portare a significative carenze nutrizionali, perdita di peso e problemi di crescita. 

Fino al 2013 il Manuale Diagnostico dei Disturbi Mentali diagnosticava questo disturbo esclusivamente se i sintomi erano presenti in bambini al di sotto dei 6 anni di età. Nella versione del DSM-5 invece si considera la possibilità che l'ARFID possa manifestarsi anche in adolescenza e in età adulta. Per comprendere cos'è l'ARFID bisogna fare riferimento al più ampio quadro dei disturbi alimentari che includono molte altre condizioni patologiche legate alla nutrizione. 

Proprio per contrastare il diffondersi di questi fenomeni esiste la giornata nazionale dei disturbi alimentari che viene celebrata ogni anno il 15 marzo ed è simboleggiata dal fiocchetto lilla con l'intento di sensibilizzare l'opinione pubblica su queste problematiche. L'ARFID è un disturbo alimentare che va oltre la normale selettività alimentare tipica dell'infanzia. È una condizione seria che richiede un intervento tempestivo per prevenire complicazioni a lungo termine.

Cosa si intende per selettività alimentare?

Secondo una revisione pubblicata sulla rivista Current Problems in Pediatric and Adolescent Health Care l'ARFID è un disturbo atipico rispetto ad altri disturbi del comportamento alimentare in quanto presenta come caratteristica principale quella di non riuscire a soddisfare le esigenze nutrizionali per una serie di particolari motivi (Zimmerman & Fisher, 2017). Nel 2002 gli psichiatri Watkins e Lask hanno classificato l'ARFID in base al sintomo prevalente distinguendo i seguenti sottotipi:

  • disturbo emotivo da evitamento del cibo: in questa sottocategoria rientra la condizione di evitamento del cibo a causa di un disturbo emotivo primario;
  • alimentazione selettiva: descrive bambini che mangiano una varietà di cibo molto ridotta e talvolta sono fissati sulla marca del prodotto alimentare o sul luogo in cui è stato acquistato;
  • disfagia funzionale: è una condizione che comporta la paura di deglutire, vomitare o soffocare che rende il bambino ansioso e resistente al mangiare probabilmente a causa di un'esperienza traumatica come ad esempio aver assistito ad una scena in cui qualcuno rischiava di soffocare mentre mangiava;
  • sindrome da rifiuto pervasivo: questo fenomeno è più raro e rappresenta la condizione potenzialmente più pericolosa per la sopravvivenza fisica in quanto si manifesta con un rifiuto profondo e pervasivo non soltanto di mangiare ma anche di bere, camminare, parlare o prendersi cura di sé.

La selettività alimentare in particolare si riferisce alla tendenza a evitare certi tipi di cibo o a mangiare solo una ristretta varietà di alimenti in base alla loro consistenza, colore, odore o altre caratteristiche sensoriali. Questo atteggiamento può essere comune tra i bambini ma nel caso dell'ARFID si tratta di una condizione estrema che persiste nel tempo causando problemi di salute. Riconoscere l'ARFID come una malattia è fondamentale per assicurare un adeguato trattamento e per rispondere tempestivamente alle esigenze di cura.

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Quali caratteristiche ha il disturbo evitante restrittivo?

Attualmente non esiste un test per l'ARFID ma è possibile utilizzare una combinazione di valutazioni cliniche, anamnesi dettagliata e osservazione dei comportamenti alimentari per diagnosticare questo disturbo. Il disturbo evitante restrittivo del cibo si distingue da altri disturbi alimentari come l'anoressia nervosa e la bulimia nervosa in quanto non è causato da preoccupazioni legate al peso corporeo o alla forma fisica. Il DSM-V descrive tre sintomi primari dell'ARFID:

  • apparente mancanza di interesse nel mangiare o nel cibo;
  • evitamento del cibo basato sulle caratteristiche sensoriali dell'alimento;
  • paura delle conseguenze avverse associate all'assunzione di cibo come il vomito o il soffocamento.

In un recente studio Białek-Dratwa e collaboratori (2022) hanno messo in evidenza come le persone con ARFID vivano una significativa compromissione del funzionamento personale, familiare e sociale causata dal disturbo. Può accadere spesso che la persona con disturbo restrittivo tenda ad evitare di frequentare luoghi o persone nei contesti che prevedono l'assunzione di cibo con la conseguenza di un progressivo isolamento sociale. I sintomi dell'ARFID riguardano anche:

  • perdita di peso o mancato aumento di peso in relazione all'età e alla fase di sviluppo;
  • carenze nutrizionali che possono portare a problemi di salute;
  • assumere porzioni di cibo più piccole;
  • sensazione costante di sazietà;
  • mancanza di appetito;
  • ansia durante i pasti.

Quando inizia la selettività alimentare?

La selettività alimentare può iniziare già durante l'infanzia, spesso tra i 2 e i 6 anni. I genitori possono notare che il loro bambino mangia solo pochi tipi di cibo e mostra un rifiuto rigido verso la sperimentazione di nuovi alimenti.

Cause dell'ARFID

Le cause dell'ARFID possono essere molteplici:

  • fattori biologici: problemi gastrointestinali, allergie alimentari;
  • fattori psicologici: ansia, esperienze traumatiche legate al cibo;
  • fattori ambientali: stile alimentare familiare.

Come si chiama chi pensa sempre al cibo?

La preoccupazione costante per il cibo e la dieta può manifestarsi in vari modi. Ad esempio, l'ortoressia è un'ossessione patologica per il cibo sano mentre la vigoressia si riferisce alla preoccupazione estrema per l'aumento della massa muscolare attraverso l'alimentazione e l'esercizio fisico. Il picacismo infine riguarda l'assunzione di cibo normalmente non commestibile.

Come aiutare un bambino selettivo?

Come si cura l'ARFID? Il trattamento richiede l'approccio integrato di un team di specialisti tra cui dietologo, nutrizionista, neuropsichiatra e psicologo. E' molto importante il coinvolgimento della famiglia nella gestione del caso. Gli interventi prevedono una terapia psicologica, il supporto nutrizionale e un costante monitoraggio medico. In alcune situazioni è consigliabile rivolgersi ai centri per disturbi alimentari.

L'importanza del supporto psicologico

Il supporto psicologico è fondamentale nel trattamento dell'ARFID. La terapia cognitivo-comportamentale (CBT) può essere particolarmente efficace nell'aiutare i pazienti a identificare e modificare i pensieri e i comportamenti disfunzionali legati all'alimentazione. Serenis grazie alla psicoterapia online offre programmi di trattamento personalizzati che includono terapia individuale, di gruppo e familiare con psicoterapeuti specializzati nell'affrontare i disturbi del comportamento alimentare.

Fonti:

  • Zimmerman, J., & Fisher, M. (2017). Avoidant/Restrictive food intake Disorder (ARFID). Current Problems in Pediatric and Adolescent Health Care, 47(4), 95–103;
  • Białek-Dratwa, A., Szymańska, D., Grajek, M., et al. (2022). ARFID—Strategies for Dietary Management in Children. Nutrients, 14(9), 1739.
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Psicologo e psicoterapeuta con 8 anni di Esperienza. Iscrizione all’Ordine degli Psicologi - Regione Puglia, n° 5048. Laurea in Psicologia clinica e della salute, Università degli Studi di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia presso l'Istituto S. Chiara. Crede che la parte migliore del suo lavoro sia il risultato: l’attenuazione dei sintomi, la risoluzione di una difficoltà, il miglioramento della vita delle persone.
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Romana trapiantata in Umbria. Laureata in psicologia e specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Ex-ricercatrice in Psicobiologia e psicofarmacologia. Visione pratica e creativa del mondo, amo le sfide e trovare soluzioni innovative. Appassionata di giochi di ruolo e cultura pop, li integro attivamente nelle mie terapie. Confermo da anni che parlare attraverso ciò che amiamo rende più semplice affrontare le sfide della vita.
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Domenico De Donatis
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Domenico De Donatis è un medico psichiatra con esperienza nella cura dei disturbi psichiatrici. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Parma, ha poi ottenuto la specializzazione in Psichiatria all'Università Alma Mater Studiorum di Bologna. Registrato presso l'Ordine dei Medici e Chirurghi di Pescara con il n° 4336, si impegna a fornire trattamenti mirati per migliorare la salute mentale dei suoi pazienti.