La psicoterapia integrata: un modello inclusivo di terapia
Il modello integrato in psicoterapia si basa sull'idea di combinare e adattare diversi approcci terapeutici al fine di fornire un trattamento personalizzato e flessibile, che si adatti alle esigenze specifiche del paziente.
La psicoterapia integrata è un tipo di approccio terapeutico olistico che combina e integra principi e tecniche provenienti da diverse scuole di pensiero e approcci psicoterapeutici, a seconda dei bisogni del paziente. Invece che adottare una singola teoria o metodo, la psicoterapia integrata si basa sull'idea che diversi approcci possono essere efficaci per diverse persone e situazioni.
Il terapeuta integrativo è quindi in grado di personalizzare il trattamento in base alle necessità individuali del cliente, combinando le strategie più appropriate per affrontare i problemi psicologici, emotivi e relazionali presenti.
Vediamo insieme come funziona e in cosa consiste questo tipo di approccio integrato, che viene volte considerato più come una corrente di pensiero che un vero tipo di terapia.
Cosa si intende per approccio integrato?
Secondo la Società Italiana di Psicoterapia Integrata, (S.I.P.I.), l’approccio integrato è "un tipo di psicoterapia che racchiude in sé i concetti chiave di diversi altri modelli psicoterapici". Come ad esempio:
- la psicoterapia psicoanalitica;
- la terapia cognitivo-comportamentale;
- l'approccio sistemico-relazionale;
- la psicoterapia psicodinamica;
- ed anche la psicoterapia analitico transazionale.
Secondo diversi autori oltre all’utilizzo di più tecniche e più concetti di riferimento, la chiave dell'approccio integrato è la relazione terapeutica, intesa sia come processo interiore del/della terapeuta, sia come processo condiviso attraverso la relazione con il/la paziente. Idealmente, terapeuta e paziente collaborano insieme per trovare le cause di ansia, insoddisfazione o problemi fisici del paziente.
Per esempio (Società Italiana per lo Studio dei Disturbi del Comportamento Alimentare), il modello integrato prevede, nei casi di trattamento dell’anoressia, l’accostamento di interventi non psicoterapici come la farmacoterapia con un medico psichiatra, il monitoraggio di un nutrizionista, o di un internista.
Obiettivi | fornire un trattamento integrato personalizzato e flessibile |
Tecniche | dinamiche comunicative nei diversi contesti di vita, Mindfulness, interpretazione dei sogni, ricostruzione degli eventi e delle reazioni del paziente |
Disturbi trattati | ansia, umore, PTSD, DCA, disforia di genere, dipendenze, stress |
Durata | Media di alcuni mesi fino a 3+ anni |
Costo | Variabile, da concordare con il terapeuta |
Quando si usa il modello integrato?
Il modello integrato può essere usato in tutti i tipi di terapia (individuale, di coppia, familiare o di gruppo), e in tutte le fasce di età, dall’infanzia all’età adulta. In particolare, pazienti che vogliono avere voce in capitolo sulla direzione della terapia e che vedono la relazione terapeutica come una vera partnership, possono essere più ricettive a questo approccio. La terapia integrata si può usare per diversi sintomi e casistiche, come ad esempio:
- problemi d’ansia,
- depressione,
- disturbi di personalità,
- lutti ed altri eventi traumatici,
- bassi livelli di autostima,
- disturbi da stress post-traumatico,
- disturbi affettivi e relazionali,
- problemi di sonno,
- problemi legati alla sfera sessuale
- disturbi del comportamento alimentare
- problemi di dipendenze e abuso di sostanze,
- violenza di genere
- stress lavoro correlato
- disturbi dell’umore.
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Come si svolge una seduta di psicoterapia integrata
Il modello integrato può essere usato in tre tipologie di sedute diverse: individuale, di coppia o familiare.
La durata media di ogni seduta di terapia integrata, online, è di circa 45-60 minuti, e può essere svolta anche come terapia online su piattaforme come Serenis, che ti permettono di scegliere l'approccio del terapeuta che preferisci.
Quali sono le tecniche integrate e come funziona la terapia integrata?
Le tecniche del modello integrato possono spaziare tra oltre 400 tipi di psicoterapia esistenti. Spesso la tecnica scelta dipende dalla formazione dello psicoterapeuta, e può essere cambiata in corso di terapia se quella precedente non da i risultati sperati.
Una psicoterapia integrata può includere aspetti e tecniche da: tecniche cognitivo comportamentali e dialettico comportamentali, EMDR, mindfulness, tecniche di interpretazione dei sogni, terapia dell'arte o della musica, approccio bioenergetico, approccio psico-dinamico o umanistico, yoga ed esercizi di meditazione e respirazione, terapia della gestalt e molti altri.
I livelli di analisi della terapia integrata
In una terapia ad approccio integrato, terapeuta e paziente lavorano insieme su più livelli: esplorazione, rilettura, interpretazione e apprendimento.
La durata del modello integrato
In media, la durata di un percorso di terapia integrata varia da alcuni mesi fino a tre o più anni. La durata dipende dalle singole situazioni ed è determinata da tanti fattori che vengono esplicitati nella relazione col terapeuta, sia in base a dati clinici relativi al problema portato, sia in base a ciò che emerge durante le sedute.
Come scegliere un terapeuta con approccio integrato?
Non esiste un obbligo di avere una specifica certificazione per essere uno psicoterapeuta con approccio integrato, ed ogni professionista potrebbe adottare una strategia integrata adatta al singolo paziente. Spesso il terapeuta viene da una scuola di pensiero principale con cui si identificano, ma è aperto ad usare diversi approcci o tecniche in caso siano migliori per il paziente. Come paziente potete per esempio richiedere al terapeuta durante la prima seduta, quali sono le tecniche terapeutiche per cui è formato o quali usa più spesso durante le sessioni.
Basi teoriche dell'approccio integrato
La psicoterapia integrata come teoria comincia a nascere dagli studi di vari ricercatori come Paul Wachtel, Barry E. Wolf, Marvin R. Goldfried, secondo cui non può esistere un approccio unico e corretto per studiare la complessità della mente umana. Ma vanno fatte delle premesse: sull'approccio, sul comportamento del terapeuta e su quello del paziente, affinchè questo approccio integrato possa funzionare.
La varietà non è l’integrazione
L’utilizzo di più tecniche e concetti porta molti autori a descrivere l’approccio integrato come una specie di “eclettismo teorico e tecnico”. Questa non è una reale integrazione, ma una mescolanza senza perno né architettura.
Una terapia integrata non può prescindere:
- da una teoria della mente che rispecchi la complessità dell’essere umano;
- dai contributi delle neuroscienze e della neurobiologia che hanno spiegato come le interazioni del nostro sistema nervoso con le persone e con gli ambienti di riferimento, modellino il nostro modo di essere e di provare la sofferenza;
- dall’inquadrare e comprendere il problema nei suoi diversi aspetti.
La relazione terapeutica non è solo la risposta teorico-tecnica
Come sottolineato anche da Architravo una terapia integrata, oltre a presupporre un modello integrato della mente, deve presupporre un’integrazione interna al terapeuta e dunque non può prescindere:
- da un lavoro costante del terapeuta su sé stesso, che lo porti a conoscere in profondità le pieghe, i suoni, i sapori e i ricordi delle tante parti di cui siamo fatti e delle tante forme di sofferenza che sperimentiamo vivendo;
- dalla capacità del terapeuta di non utilizzare le stesse difese, gli stessi pregiudizi, le stesse rigidità, gli stessi evitamenti dei suoi pazienti;
- dalla capacità del terapeuta di non evitare il dolore e ritrovare in sé i vissuti del paziente e rispecchiarli guidandolo nell’esplorazione di sé e attivando le sue risorse per accogliere, resistere e reagire.
- dalla capacità del terapeuta di essere realmente coinvolto.
L’integrazione matura anche nel paziente
Il terzo livello di integrazione è quello che matura nel paziente con la relazione terapeutica. Il paziente diventa, progressivamente:
- più capace di osservare e comprendere sé stesso;
- più resistente e meno spaventato dalla sofferenza;
- meno spaventato dal provare le proprie emozioni e pensare i propri pensieri o sognare i propri sogni;
- più capace di regolare le proprie emozioni, i propri pensieri e le proprie reazioni;
- più capace di stare con sé stesso e con gli altri.
Fonti
- Architravo M., L’approccio integrato in psicoterapia: origini, configurazioni attuali, prospettive formative, in Phenomena Journal, 2, 39-48, 2020;
- Bateson G., Steps to an Ecology of mind, Chandler Publishing Company, 1972;
- Bronfenbrenner U., The Ecology of Human Development. Experiments by Nature and Design, Harvard University Press, Cambridge, 1979;
- Donini L. M., Nizzoli U., Bosello O., Melchionda N., Spera G., Cuzzolaro M., Manuale per la Cura e la Prevenzione dei Disturbi dell’Alimentazione e dell’Obesità (Da & O), Sics Editore, Milano, 2017;
- Giusti E., Montanari C., Iannazzo A., Psicodiagnosi integrata. Valutazione transitiva e progressiva del processo qualitativo e degli esiti nella psicoterapia pluralistica fondata sull’evidenza obiettiva, Sovera Multimedia, Roma, 2006;
- Gold J. R., Key concepts in psychotherapy integration, Plenum Press, New York, 1996;
- Haley J., Uncommon Therapy. The Psychiatric Techniques of Milton Erickson, W. W. Norton & Co. Inc., New York, 1973;
- Haley J., Problem Solving Therapy, Harper Colophon Books, New York, 1976.
- Zarbo C, Tasca GA, Cattafi F, Compare A. Integrative psychotherapy works. Frontiers in Psychology. 2015;6:2021 Institute for Integrative Psychotherapy
- Norcross, J. Integrative therapy. American Psychological Association