Reflusso gastroesofageo e ansia: che legame esiste?

In questo articolo esploreremo insieme quali sono le cause, i sintomi e la cura per l'ansia e reflusso gastroesofageo.

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reflusso gastroesofageo: cosa fare

Quando attraversiamo periodi della vita piuttosto complessi, può capitare di sperimentare diversi malesseri. Diversi infatti sono i sintomi fisici e mentali dell'ansia e dello stress, che generano in noi una serie di disagi su cui occorre intervenire. Tra i più comuni ci sono ansia e reflusso gastroesofageo, e in questo articolo scopriremo insieme le cause, i sintomi e come occorre intervenire.

Cos'è il reflusso gastroesofageo?

Si parla di reflusso gastroesofageo come di una malattia che emerge quando i succhi gastrici entrano in contatto con la parete dell’esofago. Una condizione che comporta bruciore di stomaco e rigurgito acido. Può succedere molto spesso e, anzi, è addirittura piuttosto consueto in età lavorativa, ma se in termini di frequenza e durata accade ripetutamente, potremmo trovarci di fronte a una vera e propria malattia. Nelle situazioni in cui il disturbo diventa quotidiano, infatti, non si può assolutamente escludere anche un crollo della qualità della vita.

contrastare ansia e reflusso gastroesofageo

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Reflusso gastrico: effetto dell'ansia o causa?

L'ansia e il reflusso gastroesofageo spesso vanno di pari passo, creando un circolo vizioso in cui l'ansia può accentuare i sintomi del reflusso e viceversa. Secondo alcuni studi, lo stress esacerba i sintomi del bruciore di stomaco e influenza anche la sensibilità viscerale. Il meccanismo dell'ipersensibilità viscerale nei disturbi gastrointestinali e nel bruciore di stomaco rimane poco chiaro. 

Le cause di ansia somatizzata allo stomaco possono includere: I ricercatori hanno ipotizzato diverse spiegazioni per questa interconnessione:

  • l'ansia potrebbe causare una diminuzione della pressione dello sfintere esofageo, facilitando il riflusso di contenuti gastrici;
  • l'ansia e lo stress potrebbero innalzare il livello di tensione muscolare, specialmente nell'area addominale, con conseguente aumento della pressione sullo stomaco e spingendo, di conseguenza, il contenuto gastrico verso l'esofago;
  • l'ansia potrebbe anche stimolare una maggiore produzione di acido gastrico, che potrebbe contribuire al peggioramento dei sintomi del reflusso gastroesofageo.
  • disregolazione del sistema nervoso autonomo: l'ansia cronica può influenzare il sistema nervoso autonomo, che controlla le funzioni involontarie del corpo, compreso il movimento intestinale e la produzione di succhi gastrici;
  • ipervigilanza delle sensazioni: questa ipervigilanza può portare a un'interpretazione errata delle normali sensazioni digestive come segnali di malattia o disagio;
  • risposta di lotta o fuga: durante periodi di stress, il corpo può deviare il flusso di sangue dai sistemi non essenziali, come il sistema digestivo, per dirigere energia verso i muscoli e gli organi vitali;

Queste spiegazioni offrono uno sguardo più approfondito sulla complessa relazione tra ansia e reflusso gastroesofageo, evidenziando come entrambi possano influenzarsi reciprocamente, causando sintomi che possono danneggiare la qualità della vita. Sapevi che esiste una connessione anche tra ansia e livelli di cpk?

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Sintomi del reflusso gastroesofageo

Un articolo di IRCCS Humanitas Research Hospital specifica che i sintomi più tipici del reflusso gastroesofageo sono:

  • bruciore dietro lo sterno: parte dalle scapole e può arrivare fino al collo e persino alle orecchie;
  • rigurgito acido: come se in bocca avessimo del liquido amaro o acido;

Tali sintomi possono emergere in modo continuativo durante la giornata, ma anche in maniera randomica. Ansia e reflusso gastroesofageo hanno un'azione irritante e corrosiva che va ad alterare l’equilibrio dello stomaco. Ciò vuol dire che quest'ultimo può gonfiarsi e far provare e dolore.

Inoltre, carenza di vitamina D e ansia possono avere un impatto notevole sulla qualità del tuo sonno.

I sintomi di ansia e reflusso gastroesofageo sono diversi rispetto al solo reflusso?

Chen J e collaboratori specificano che i più frequenti sono più o meno gli stessi. In più, sullo studio da loro effettuato si può leggere che, a causa dell'ansia e dello stress, tali fastidi possono accentuarsi, portando anche a crampi, mal di testa e ad episodi di nausea e vomito.

Se durano a lungo e sono particolarmente intensi, inoltre, possono trasformarsi in gastriti da stress. Vediamo nello specifico:

SintomiAnsiaReflusso
Bruciore di stomacosisi
Difficoltà a respiraresino
Sbadigli continuisino
Palpitazionisino
Laringitenosi
Irritabilitàsino
Dolore toracicosisi
Sensazione di nauseasisi
Rigurgito acidonosi
Stress emotivosino
Dolore addominalenosi
Vomitonosi

Quanto influisce l'ansia sul reflusso?

La risposta a questa domanda è "molto". In diverse circostanze, infatti, ansia e reflusso gastroesofageo vanno di pari passo. Nel corso degli anni sono stadi condotti diversi studi su questo argomento, come quello effettuato da C Jansson e collaboratori che dimostra che la la correlazione tra ansia e reflusso gastroesofageo non solo esiste, è anche altamente significativa.

Nel dettaglio: l'analisi ha riguardato una popolazione di ben 65.000 norvegesi adulti, il 5% circa dei quali riportava gravi sintomi di reflusso gastroesofageo. I risultati sono davvero inequivocabili, perché è emerso che chi presentava sintomi di ansia e/o di depressione aveva molte più probabilità di sviluppare questo disturbo. In sostanza, c'è una forte componente psicosomatica nell’origine di questo tipo di reflusso.

Come si manifesta l'ansia allo stomaco?

Ansia e reflusso gastroesofageo hanno un'azione irritante e corrosiva che va ad alterare l’equilibrio dello stomaco. Ciò vuol dire che quest'ultimo può gonfiarsi e far provare e dolore. Altre manifestazioni di questa condizione sono un generale senso di spossatezza, bruciore di stomaco anche lontano dai pasti e localizzato alla bocca dello stomaco, difficoltà nella digestione e conseguente senso di pesantezza e mancanza di appetito. Come è possibile intuire, se tutto ciò si manifesta per una lungo periodo non è da escludere anche una perdita di peso per l'ansia e per il dolore allo stomaco.

ansia allo stomaco dolore

Rischi e complicazioni

La malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE) può portare a una serie di complicazioni, specialmente se non trattata nel lungo periodo.

ConseguenzaDescrizione
Ulcere esofageeIl continuo flusso di acido nell'esofago può danneggiare la sua mucosa, causando erosioni e ulcere dolorose. Gli inibitori della pompa protonica sono un aiuto prezioso per la guarigione di queste lesioni.
Stenosi dell’esofagoL'acido gastrico può causare cicatrici e restringimenti (stenosi) dell’esofago, rendendo la deglutizione dolorosa e difficile. Il trattamento spesso coinvolge procedure per dilatare l’esofago e ripristinarne le dimensioni normali.
Esofago di BarrettLa reflusso gastrico a lungo termine può portare a cambiamenti cellulari nell’epitelio esofageo, aumentando il rischio di sviluppare il cosiddetto esofago di Barrett, una condizione che richiede monitoraggio costante per prevenire complicazioni più serie, come il cancro dell’esofago.
Cancro dell’EsofagoIl reflusso gastrico può sfociare nel cancro dell’esofago se non gestito correttamente. È essenziale prestare attenzione a segnali come la perdita di peso, la difficoltà nella deglutizione e altri sintomi sospetti e informare tempestivamente il medico per un trattamento precoce e efficace.

Nel caso in cui il disturbo persista, è importante consultare un medico per una diagnosi e un trattamento adeguati.

Diagnosi

La diagnosi del reflusso gastroesofageo di solito viene fatta sulla base dei sintomi e della storia clinica del paziente. Tuttavia, possono essere prescritti test aggiuntivi, come la gastroscopia o la pH-metria esofagea, per confermare la diagnosi e valutare eventuali danni all'esofago.

Rimedi naturali

La prima cosa da fare per intervenire in maniera naturale su ansia e reflusso gastroesofageo è quella di equilibrare la propria alimentazione. È molto importante, infatti, seguire una dieta sana che non preveda bevande gassate, alcoliche, caffeina, cibi troppo grassi e acidi. Limita anche cioccolato, menta e alimenti speziati o piccanti. Mantieni un peso sano e pratica attività fisica.

Inoltre, sarebbe opportuno evitare di mettersi al letto (o sdraiati sul divano) subito dopo i pasti, soprattutto quando pesanti o abbondanti, e consumare un pasto leggero alla sera. Si può rivelare utile anche praticare la mindfulness, ovvero una tecnica di rilassamento da effettuare tutti i giorni.

limoni causano reflusso gastrico

Miglior farmaco per il reflusso gastroesofageo

Ansia e reflusso gastroesofageo possono richiedere anche terapie farmacologiche. Fermo restando che deve essere un medico a prescrivere determinati farmaci dopo accurate analisi, sul sito dell'Istituto Clinico Humanitas si può leggere che i farmaci più indicati sono quelli che bloccano l’acidità. Parliamo perciò di inibitori della pompa protonica, di antiacidi e di H2 antagonisti. I primi sono degli ottimi gastroprotettori che inibiscono a lungo l’acidità, mentre gli antiacidi inducono un sollievo immediato dei sintomi.

Come è possibile intuire, il problema principale è che sono medicine sintomatiche, e quindi che bloccano il sintomo ma non la causa. Ciò vuol dire che per sconfiggere veramente il reflusso gastroesofageo necessario gestire l'ansia. Se stai pensando di rivolgerti a uno psicologo online, Serenis può aiutarti: siamo un centro medico autorizzato. La psicoterapia può aiutarti a identificare e affrontare eventuali problemi che ti generano ansia, come il pensiero di non sentirti all'altezza, o abitudini di vita che possono contribuire al reflusso gastroesofageo. Affronta questi disturbi con serietà e cura, e ricorda che il supporto professionale è sempre disponibile per guidarti lungo il percorso verso il benessere.

FONTI:

  • IRCCS Humanitas Research Hospital, Reflusso gastroesofageo.
  • Jansson, C., Nordenstedt, H., Johansson, S., Wallander, M. A., Johnsen, R., Hveem, K., & Lagergren, J. (2007). Relation between gastroesophageal reflux symptoms and socioeconomic factors: a population-based study (the HUNT Study). Clinical Gastroenterology and Hepatology, 5(9), 1029-1034.
  • Chen J, Brady P. Gastroesophageal Reflux Disease: Pathophysiology, Diagnosis, and Treatment. Gastroenterol Nurs. 2019 Jan/Feb;42(1):20-28. doi: 10.1097/SGA.0000000000000359. PMID: 30688703.
  • Endoscopia Digestiva, Come ansia e stress possono influire sulla salute gastrointestinale.
  • Istituto Clinico Humanitas, Reflusso gastroesofageo e stress, quale correlazione?

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Domenico De DonatisPsichiatra e Direttore Sanitario
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Domenico De Donatis è un medico psichiatra con esperienza nella cura dei disturbi psichiatrici. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Parma, ha poi ottenuto la specializzazione in Psichiatria all'Università Alma Mater Studiorum di Bologna. Registrato presso l'Ordine dei Medici e Chirurghi di Pescara con il n° 4336, si impegna a fornire trattamenti mirati per migliorare la salute mentale dei suoi pazienti.
Dott.ssa Martina MiglioreDirettore della Formazione e dello Sviluppo
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Romana trapiantata in Umbria. Laureata in psicologia e specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Ex-ricercatrice in Psicobiologia e psicofarmacologia. Visione pratica e creativa del mondo, amo le sfide e trovare soluzioni innovative. Appassionata di giochi di ruolo e cultura pop, li integro attivamente nelle mie terapie. Confermo da anni che parlare attraverso ciò che amiamo rende più semplice affrontare le sfide della vita.
Federico RussoPsicologo, Psicoterapeuta, Neuropsicologo
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Psicologo e psicoterapeuta con 8 anni di Esperienza. Iscrizione all’Ordine degli Psicologi - Regione Puglia, n° 5048. Laurea in Psicologia clinica e della salute, Università degli Studi di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia presso l'Istituto S. Chiara. Crede che la parte migliore del suo lavoro sia il risultato: l’attenuazione dei sintomi, la risoluzione di una difficoltà, il miglioramento della vita delle persone.
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