Anoressia e bulimia: differenze e punti in comune

I disturbi alimentari sono condizioni psicologiche complesse che coinvolgono comportamenti alimentari irregolari e preoccupazioni eccessive riguardo al peso e alla forma del corpo.

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conseguenze di anoressia e bulimia

Tra i disturbi del comportamento alimentare più comuni, l'anoressia e la bulimia sono particolarmente rilevanti, interessando l'8-10% delle ragazze e lo 0,5-1% dei ragazzi (dati dell'Osservatorio ABA e ISTAT). Vediamo insieme le differenze tra anoressia e bulimia e come affrontare efficacemente questi disturbi.

Differenze tra anoressia e bulimia

Cos'è l'anoressia?

Il termine "anoressia" deriva dal greco antico ed è composto da due parole: αν, particella privativa, e ορέξις, che significa "appetito". Letteralmente, quindi, "anoressia" significa "mancanza di appetito". Tuttavia, questa traduzione è fuorviante. L'anoressia è infatti un disturbo alimentare legato a pensieri ossessivi riguardanti il cibo e l'immagine corporea. Le persone anoressiche esercitano un rigido controllo sulla propria alimentazione, imponendosi restrizioni estreme che portano a una significativa perdita di peso. Pertanto, non è tanto la mancanza di fame fisica a caratterizzare questo disturbo, quanto l'aspetto psicologico e comportamentale legato all'alimentazione.

Una persona che soffre di anoressia può sviluppare sensi di colpa dopo aver mangiato qualcosa di calorico o aver mangiato più del previsto. Spesso, questi sensi di colpa possono portarla a mettere in atto comportamenti compensatori: in questo caso la differenza tra anoressia e bulimia può essere sottile. Ma per comprendere appieno questa differenza tra i disturbi alimentari, è utile fornire anche una definizione di bulimia.

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Cos'è la bulimia?

La bulimia è un disturbo del comportamento alimentare caratterizzato dalla tendenza ad abbuffate di cibo compulsive, seguite da condotte eliminatorie come induzione del vomito, utilizzo di lassativi, digiuno o eccessiva attività fisica.

La bulimia nervosa fu descritta per la prima volta nel 1979 dallo psichiatra britannico Gerald Russell, che osservò un gruppo di 30 pazienti nella sua clinica per il trattamento dell'anoressia nervosa. Questi pazienti manifestavano impulsi irresistibili a mangiare grandi quantità di cibo e utilizzavano comportamenti compensatori per evitare di ingrassare, mantenendo così il loro peso al di sotto di una soglia autoimposta. Russell coniò il termine "bulimia" (dal greco "fame da bue") per descrivere questo comportamento di abbuffate incontrollate.

 Come riportato in un articolo su ScienceDirect, secondo Russell la differenza tra anoressia e bulimia era evidente nelle seguenti caratteristiche della bulimia:

  • i soggetti bulimici potevano essere anche normopeso o sovrappeso,
  • presentavano meno irregolarità mestruali,
  • erano più attivi sessualmente,
  • mostravano gradi più elevati di depressione.

Tuttavia Russell non ha classificato questi pazienti come affetti da un disturbo alimentare separato, ma piuttosto come una "fase cronica di anoressia nervosa". Riteneva anche che i pazienti con bulimia avessero una prognosi peggiore, fossero più resistenti al trattamento, avessero maggiori rischi di complicazioni fisiche e un rischio più alto di suicidio.

La comprensione della bulimia nervosa ha continuato a evolversi nel tempo, arrivando a essere riconosciuta come un disturbo alimentare distinto, con importanti aggiornamenti introdotti nel DSM-5.(Calendula Castillo, Eric Weiselberg 2017).

Anoressia e bulimia tra DCA più frequenti

Cause di anoressia e bulimia

Le cause di anoressia e bulimia sono complesse e multifattoriali, influenzate da una combinazione di fattori biologici, genetici, ambientali, sociali, psicologici e psichiatrici. Al centro di questi disturbi alimentari c'è una profonda ossessione per la forma fisica e il peso corporeo, accompagnata da un bisogno ossessivo di controllo.

Fattori ambientali, come pressioni sociali per corrispondere a ideali estetici irrealistici, o il sentirsi trascurati dai genitori, possono giocare un ruolo significativo nello sviluppo di questi disturbi. Molte persone che soffrono di anoressia e bulimia sperimentano anche bullismo o body shaming, fattori che possono contribuire a comportamenti alimentari autodistruttivi come restrizioni estreme, abbuffate o l'abuso di sostanze come alcol e droghe.

In aggiunta, esperienze traumatiche come violenze sessuali, instabilità familiare o abusi possono scatenare o aggravare anoressia e bulimia. Molte ragazze possono iniziare diete estreme nel tentativo di adattarsi a modelli estetici che enfatizzano eccessivamente la magrezza, una tendenza che gli esperti identificano come una delle principali cause dei disturbi alimentari tra le adolescenti.

Gli psichiatri sottolineano che l'attuale cultura della bellezza, che spesso idealizza un corpo magro, può avere effetti devastanti sui comportamenti alimentari e sulla salute mentale delle giovani donne, evidenziando la necessità di una maggiore consapevolezza e di interventi mirati per prevenire e trattare questi disturbi.

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Conseguenze di anoressia e bulimia

Gli effetti dei disturbi alimentari hanno un impatto notevole sia sotto il profilo fisico che quello psicologico.

Dal punto di vista fisico, le conseguenze dell'anoressia sono:

  • Malnutrizione: Grave carenza di nutrienti essenziali dovuta alla restrizione calorica.
  • Danni Cardiaci: Riduzione della massa muscolare, inclusa quella del cuore, che può portare a bradicardia (rallentamento del battito cardiaco) e ipotensione (bassa pressione sanguigna).
  • Osteoporosi: Aumento del rischio di fragilità ossea e fratture dovuto alla carenza di calcio e vitamina D.
  • Amenorrea: Interruzione del ciclo mestruale causata dalla drastica perdita di peso e dall'equilibrio ormonale alterato.
  • Ipotermia: Difficoltà a mantenere la temperatura corporea a causa della ridotta massa corporea.
  • Danni al Sistema Nervoso: Problemi di concentrazione, memoria e rischio di neuropatie.
  • Problemi Digestivi: Ulcere intestinali e blocco della crescita dovuti alla mancanza di nutrienti.
  • Emorragie Interne: Fragilità dei vasi sanguigni e carenza di vitamine che possono causare emorragie.

Mentre, le conseguenze della bulimia sono:

  • Danni Gastrointestinali: Lesioni all'esofago e ulcere causate dal vomito autoindotto.
  • Disidratazione: Vomito frequente e uso di lassativi che portano a una perdita eccessiva di fluidi.
  • Problemi Dentali: Danni allo smalto dei denti e alle gengive dovuti all'acido dello stomaco.
  • Squilibri Elettrolitici: Problemi cardiaci, come aritmie e insufficienza cardiaca, causati dagli squilibri di potassio, sodio e altri elettroliti.
  • Danni ai Reni e al Fegato: Uso frequente di diuretici e lassativi che compromette il funzionamento di questi organi.
  • Ghiandole Salivari Ingrossate: Ingrossamento causato dalla stimolazione continua dal vomito.
  • Danni alla Pelle: Callosità sulle nocche (segno di Russell) dovute al vomito autoindotto.

Conseguenze psicologiche

Per quanto riguarda gli aspetti psicologici, le conseguenze di anoressia e bulimia sono:

  • Depressione: Insoddisfazione e disperazione legate ai comportamenti alimentari.
  • Bassa Autostima: Percezione negativa del proprio corpo e senso di inadeguatezza.
  • Vergogna e Senso di Colpa: Vergogna per le abbuffate e i comportamenti di eliminazione, sensi di colpa per non riuscire a controllare il proprio comportamento.
  • Difficoltà Relazionali: Isolamento sociale e problemi nelle relazioni familiari e amicali.
  • Sbalzi d'Umore: Instabilità emotiva con episodi di irritabilità e tristezza.
  • Comportamenti Ossessivo-Compulsivi: Perfezionismo e controllo maniacale sulle abitudini alimentari e sull'esercizio fisico.
  • Disturbi d'Ansia: Ansia costante legata al cibo, al peso e all'immagine corporea.

Trattamento e cura di anoressia e bulimia

Un aiuto fondamentale per chi soffre di disturbi alimentari è fornito dai centri specializzati nei disturbi del comportamento alimentare (DCA). In questi centri, i pazienti possono ricevere supporto da un'équipe multidisciplinare composta da nutrizionisti, psicologi e psichiatri, dedicati al trattamento integrato di questi disturbi. L'importanza di tali strutture è evidenziata anche nelle numerose testimonianze di chi ha affrontato l'anoressia, che sottolineano quanto sia essenziale l'assistenza professionale e specializzata. Può essere necessario che il paziente recuperi peso, pertanto un medico potrebbe prescrivere una dieta per ingrassare

Inoltre, è possibile affrontare l'anoressia e la bulimia con un esperto della salute mentale. Con Serenis puoi farlo grazie a uno psicologo online specializzato in disturbi alimentari. Ricordati che il tuo benessere mentale deve essere una priorità: non rimandare il prenderti cura di te.

Bibliografia:

  • Kipman A., Gorwood P., Mouren-Siméoni M. C., Adès J. (1999), Genetic factors in anorexia nervosa, European Psychiatry, Vol. 14, Issue 4
  • Ehrensing R. H., Weitzman E. L. (1970), The Mother-Daughter Relationship in Anorexia Nervosa, Psychosomatic Medicine 32(2):p 201-208
Alcune domande che potresti avere
  • E i casi stanno aumentando. Vent'anni fa le persone che soffrivano di disturbi dell'alimentazione in Italia erano circa 300 mila, oggi sono più di tre milioni.

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Domenico De DonatisPsichiatra e Direttore Sanitario
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Domenico De Donatis è un medico psichiatra con esperienza nella cura dei disturbi psichiatrici. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Parma, ha poi ottenuto la specializzazione in Psichiatria all'Università Alma Mater Studiorum di Bologna. Registrato presso l'Ordine dei Medici e Chirurghi di Pescara con il n° 4336, si impegna a fornire trattamenti mirati per migliorare la salute mentale dei suoi pazienti.
Dott.ssa Martina MiglioreDirettore della Formazione e dello Sviluppo
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Romana trapiantata in Umbria. Laureata in psicologia e specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Ex-ricercatrice in Psicobiologia e psicofarmacologia. Visione pratica e creativa del mondo, amo le sfide e trovare soluzioni innovative. Appassionata di giochi di ruolo e cultura pop, li integro attivamente nelle mie terapie. Confermo da anni che parlare attraverso ciò che amiamo rende più semplice affrontare le sfide della vita.
Federico RussoPsicologo, Psicoterapeuta, Neuropsicologo
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Psicologo e psicoterapeuta con 8 anni di Esperienza. Iscrizione all’Ordine degli Psicologi - Regione Puglia, n° 5048. Laurea in Psicologia clinica e della salute, Università degli Studi di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia presso l'Istituto S. Chiara. Crede che la parte migliore del suo lavoro sia il risultato: l’attenuazione dei sintomi, la risoluzione di una difficoltà, il miglioramento della vita delle persone.
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