Codice Deontologico: la decisione del Consiglio di Stato
Il Consiglio di Stato ha annullato il nuovo Codice Deontologico degli psicologi, riportando in vigore il precedente. La decisione, legata a errori procedurali, ha suscitato critiche al CNOP e solleva l'urgenza di un nuovo Codice che risponda alle sfide moderne della professione.
Il 24 dicembre, il Consiglio di Stato ha annullato il referendum che aveva approvato il nuovo Codice Deontologico degli psicologi, presentato oltre un anno fa. La decisione ha avuto effetti immediati, ripristinando il precedente Codice Deontologico fino a quando non verrà avviata una nuova revisione. Il ricorso, presentato da un gruppo di psicologi contrari al nuovo Codice, ha portato alla dichiarazione di invalidità del referendum.
Il Consiglio di Stato ha contestato la validità del referendum, evidenziando un errore procedurale legato alla revisione del Codice. Nello specifico, la "premessa etica" introdotta all'inizio del nuovo Codice non era stata sottoposta a referendum, portando all'invalidazione dell'intero processo. Questo ha annullato l'applicazione del nuovo Codice, riportando in vigore quello precedente.
Con il ritorno in vigore del vecchio Codice Deontologico, tutti gli psicologi devono fare riferimento a questa versione, il che implica un ritorno alle regole in vigore prima della revisione.
Le critiche degli psicologi
Secondo il gruppo “il no che unisce”, il CNOP avrebbe tentato di minimizzare la gravità degli errori commessi nel processo di approvazione del nuovo Codice, cercando di presentare la situazione come meno problematica di quanto fosse in realtà.
Gli psicologi hanno evidenziato che il CNOP ha utilizzato una retorica che dava l'impressione di aver raggiunto una sorta di vittoria, concentrandosi sul fatto che i principi etici del Codice non sono stati messi in discussione, ma sono rimasti validi. Tuttavia, il gruppo ha sottolineato che la decisione del TAR e del Consiglio di Stato non riguardava la validità dei principi etici, ma solo l'annullamento delle procedure adottate dal CNOP, considerate erronee e irregolari.
Inoltre, gli psicologi hanno criticato il fatto che il CNOP non abbia affrontato le conseguenze pratiche del ritorno al vecchio Codice Deontologico, né abbia fornito chiarimenti riguardo ai procedimenti disciplinari in corso che erano stati avviati sulla base delle norme del nuovo Codice.
Verso un nuovo Codice Deontologico
Il nuovo Codice Deontologico degli psicologi deve essere rielaborato per rispondere alle esigenze concrete della professione, tenendo conto delle sfide contemporanee. È necessario che il Codice rifletta le realtà pratiche degli psicologi, affrontando in modo chiaro temi come la gestione delle relazioni professionali e la tutela dei diritti dei pazienti.
Un'area fondamentale su cui intervenire è la definizione di norme che integrino meglio l’etica professionale con le pratiche diagnostiche, come il DSM, garantendo un approccio più coerente e integrato tra teoria e pratica.