Alzheimer: sintomi, cause e ipotesi di cura

L'Alzheimer, noto in gergo clinico come Malattia di Alzheimer, è una malattia neurodegenerativa. Accanto alle altre forme di demenza senile, si pone come una delle cause principali di morte nel mondo.

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L'Alzheimer, noto in gergo clinico come Malattia di Alzheimer, è una malattia neurodegenerativa. Stando ai dati raccolti dall'OMS (Organizzazione mondiale della sanità), accanto alle altre forme di demenza senile, si pone come una delle cause principali di morte nel mondo.

Le malattia neurodegenerative, sono patologie che interessano il cervello e il sistema nervoso e che, portando ad un progressivo deterioramento di queste aree, comportano allo stesso tempo la perdita di alcune funzioni vitali (memoria, abilità cognitive, sfera comportamentale).

Consigliamo a chiunque si trovi a vivere questa o altre malattie, in prima o in terza persona, di richiedere un supporto psicologico specializzato, che possa aiutare a far fronte alle fasi critiche della malattia.

Cos'è l'Alzheimer

Nel dettaglio, l'Alzheimer comporta un progressivo danneggiamento delle cellule cerebrali, legate alla sfera comportamentale, linguistica e mnemonica. Al danneggiamento, seguono alcuni danni irreparabili che hanno poi conseguenze sul piano fisico, e che nel lungo periodo privano il paziente affetto da Alzheimer dell'autonomia e della capacità di compiere semplici gesti quotidiani.

La malattia fu studiata dal medico tedesco Alois Alzheimer, da cui proviene il nome, e che inaugurò la ricerca ancora oggi in corso. Non esiste una cura definitiva per l'Alzheimer, e per questa ragione la patologia può avere conseguenze spesso drammatiche sul piano psicologico ed emotivo.

Questo non solo nei confronti dei pazienti, che si trovano progressivamente privati delle funzioni cognitive, ma anche dei loro cari (spesso, i figli).

L'Alzheimer può infatti causare problemi di memoria, portando i pazienti a non riuscire più a riconoscere i propri familiari.

Malattia di Alzheimer: come funziona?

Di recente, il film "The Father"(2020) ha trattato in maniera approfondita della Malattia di Alzheimer. Una malattia particolarmente subdola, che può causare progressivo disorientamento, perdita delle capacità linguistiche, mnemoniche e cognitive.

Ma come funziona nel dettaglio l'Alzheimer?

Tutto sembra cominciare con il mancato metabolismo di una proteina, il precursore della beta amiloide (APP). Quando tale proteina non viene metabolizzata in modo corretto, nel cervello viene rilasciata una sostanza altamente tossica, la beta amiloide, che causa la morte dei neuroni e cioè delle cellule cerebrali.

A sua volta, la morte neuronale porta alla perdite delle funzioni cognitive, linguistiche e mnemoniche a cui quei neuroni erano deposti. Ecco perché l'Alzheimer funziona in senso progressivo: con il passare del tempo, la beta amiloide causa danni sempre maggiori al cervello e di conseguenza causa un aggravarsi del quadro clinico.

Si può curare l'Alzheimer?

Ad oggi non esiste una cura definitiva per l'Alzheimer, sebbene siano disponibili dei farmaci (inibitori dell’acetilcolinesterasi) che possono rallentare il decorso della patologia. Altri interventi mirano a frenare i disturbi depressivi, le allucinazioni e gli altri episodi particolarmente violenti della malattia.

Quali sono le cause?

Tra le cause dell'alterazione metabolica proteica, compaiono anche fattori ereditari. Sembra infatti che il 5% dei pazienti affetti da Alzheimer, abbia un gene difettoso che ha ereditato direttamente dai genitori o dal ramo familiare. Le altre cause del disturbo, che riguardano il 95% dei pazienti, sono invece tutt'ora ignote: sembra che l'invecchiamento possa porsi come causa principale dei problemi metabolici a livello proteico.

Per converso, che possa essere la causa fondamentale della malattia di Alzheimer.

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Sintomatologia dell'Alzheimer

La malattia di Alzheimer può avere un decorso lento. I primi sintomi, di norma, riguardano la memoria: il paziente comincia a presentare difficoltà a recuperare ricordi del passato. Già in questa fase, i suoi cari o caregiver possono accorgersi del problema e recarsi dal medico per ottenere una diagnosi.

A poco a poco, altri sintomi si aggiungono alla progressiva perdita di memoria. Tra questi, compaiono:

  • alterazione del linguaggio;
  • degenerazione delle funzioni cognitive;
  • disorientamento geografico e spaziale;
  • episodi depressivi;
  • confusione temporale;
  • deliri;
  • allucinazioni.

Deliri e allucinazioni

Nella fattispecie, i deliri e le allucinazioni riguardano le fasi avanzate della malattia, mentre il disorientamento può seguire le fasi iniziali della malattia e della perdita della memoria. A lungo andare, i sintomi si fanno sempre più gravi, portando il paziente a perdere coscienza di sé e del luogo geografico e spaziale che lo circonda.

Conseguenze sul piano psicologico

Per i pazienti, scoprire di soffrire della malattia di Alzheimer comporta spesso una consapevolezza devastante. La malattia può avere gravissime conseguenze sul piano psicologico ed emotivo, sia per il paziente (che si trova a perdere a poco a poco le proprie funzioni cognitive), che per i suoi cari (che non riescono più a ritrovare il fratello, il padre o la madre di cui hanno sempre avuto memoria).

Si consiglia un percorso di supporto per i caregiver, che possa aiutare ad affrontare le fasi più critiche della malattia. Il supporto non può alleviare del tutto il dolore della malattia o della perdita, ma può fornire un valido aiuto in questo momento di difficoltà.

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Federico RussoPsicologo, Psicoterapeuta, Neuropsicologo
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Psicologo e psicoterapeuta con 8 anni di Esperienza. Iscrizione all’Ordine degli Psicologi - Regione Puglia, n° 5048. Laurea in Psicologia clinica e della salute, Università degli Studi di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia presso l'Istituto S. Chiara. Crede che la parte migliore del suo lavoro sia il risultato: l’attenuazione dei sintomi, la risoluzione di una difficoltà, il miglioramento della vita delle persone.
Domenico De DonatisPsichiatra e Direttore Sanitario
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Domenico De Donatis è un medico psichiatra con esperienza nella cura dei disturbi psichiatrici. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Parma, ha poi ottenuto la specializzazione in Psichiatria all'Università Alma Mater Studiorum di Bologna. Registrato presso l'Ordine dei Medici e Chirurghi di Pescara con il n° 4336, si impegna a fornire trattamenti mirati per migliorare la salute mentale dei suoi pazienti.
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