Alessitimia: definizione e cause

Chi soffre di alessitimia vive una vita quasi completamente priva di emozioni: quali sono le cause e come superare questa condizione

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Alessitimia

L’alessitimia, talvolta detta analfabetismo emotivo, è una situazione in cui si ha difficoltà a riconoscere le emozioni, sia in noi stessi che negli altri al punto da diventare incapaci di esprimerle. 

Dalla paura alla gioia, dalla rabbia alla sorpresa, le emozioni sono però una parte fondamentale della nostra vita e non riuscire a gestirle può portare problemi e disagi nella vita delle persone. 

In questo articolo scopriremo insieme cos'è nel dettaglio l'alessitimia, le sue possibili conseguenze e il modo più indicato per uscire da questa situazione.

Alessitimia: definizione e significato

L'alessitimia è l’incapacità di riconoscere ed esprimere le proprie emozioni. Il termine viene dal greco a «mancanza», lexis «parola» e thymos «emozione», quindi il significato è “la mancanza di parole per descrivere le proprie emozioni.”

Si possono identificare due tipi di alessitimia:

  • l’alessitimia di tipo I si manifesta con un'assenza totale dell’esperienza emotiva, rendendo difficile o impossibile percepire le proprie emozioni.
  • l’alessitimia di tipo II, invece, implica la conservazione dell’esperienza emotiva, ma con difficoltà specifiche nell’esprimere e nell’elaborare cognitivamente le emozioni.

L’alessitimia è stata identificata per la prima volta negli anni Cinquanta e ulteriormente analizzata dagli autori John NemianPeter Sifneos verso la fine degli anni Settanta, e descritta come un insieme di caratteristiche di personalità presenti nei pazienti psicosomatici. Queste persone, affette da malattie correlate alla mente, manifestano una serie di difficoltà nel riconoscere e interpretare le proprie emozioni, associando spesso sensazioni corporee alle esperienze emotive e mostrando una ridotta capacità immaginativa. Pertanto anedonia e alessitimia sono differenti: l'anedonia infatti si concentra sulla mancanza di piacere o gratificazione dalle attività piacevoli.

In termini più semplici, l'alessitimia comporta estrema difficoltà nell'identificare le emozioni, confondere emozioni e sensazioni corporee, e una riduzione della creatività e fantasia. È importante sottolineare che le persone alessitimiche non sono prive di emozioni o incapaci di sperimentarle, ma mostrano una carenza nella comprensione e nell'interpretazione delle stesse. Secondo uno studio condotto da Epifanio e collaboratori, l'alessitimia è associata a un ampio spettro di condizioni cliniche legate al concetto di disregolazione emotiva. Non è considerata un fattore di rischio per specifiche patologie, bensì un deficit nella capacità di regolare e interpretare le emozioni.

Caratteristiche dell'alessitimia

Caratteristiche dell'alessitimia

Le principali caratteristiche dell’alessitimia sono:

  • la difficoltà nell'identificare e comprendere le emozioni - Le persone affette da alessitimia hanno difficoltà nel riconoscere e comprendere le proprie emozioni, così come quelle degli altri. Questo può rendere difficile esprimere e gestire i propri sentimenti e complicare le interazioni sociali e le relazioni personali.
  • immaginazione e capacità oniriche limitate - L'alessitimia è associata a una ridotta o addirittura assente immaginazione e capacità di sognare. Questo può influenzare negativamente la capacità di essere introspettivi e di comprendere sé stessi, limitando la capacità di esplorare e riflettere sui propri pensieri e sentimenti.
  • la tendenza a conformarsi ai comportamenti altrui - Le persone con alessitimia possono adottare comportamenti conformi a quelli delle persone intorno a loro, piuttosto che esprimere la propria individualità. Questo può essere dovuto alla difficoltà nel comprendere e comunicare i propri desideri e sentimenti.
  • Relazioni caratterizzate da dipendenza o isolamento - Le relazioni delle persone con alessitimia possono essere caratterizzate da una dipendenza emotiva, con costante ricerca di attenzione e cure dagli altri. Tuttavia, in assenza di queste relazioni, possono preferire l'isolamento e evitare il contatto sociale.
  • uno stile di attaccamento insicuro-evitante - L'alessitimia è spesso associata a incertezza e uno stile di attaccamento insicuro-evitante, con una forte dipendenza emotiva e un bisogno ossessivo di attenzioni e cure. Questo può rendere difficile formare legami stabili e sani, con difficoltà a fidarsi degli altri per insicurezza e a stabilire relazioni basate sulla reciprocità emotiva.
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Come si manifesta l’alessitimia: i sintomi

In generale, le cinque caratteristiche principali di alessitimia sono:

  • Difficoltà o impossibilità nel percepire e provare emozioni.
  • Difficoltà o impossibilità nell'esprimere verbalmente le proprie emozioni.
  • Scarsa o assente capacità di immaginazione e fantasia.
  • Mancanza di inclinazione a riflettere sulle proprie emozioni.
  • Difficoltà nel riconoscere e distinguere le emozioni proprie e altrui.

A spiegarci cosa succede nella mente di un alessitimico è uno studio condotto da Cantelmi alla fine del secolo scorso. L’alessitimia si manifesta quindi con l’alterazione di alcune sfere, vediamole nel dettaglio:

  • La sfera cognitiva - L'alessitimia è caratterizzata da un pensiero concreto, pratico, orientato verso l’esterno e privo di introspezione. Le descrizioni risultano prive di intensità emotiva, desideri, paure e sentimenti, con una comunicazione quasi priva di fantasia e immaginazione, nonostante la ricchezza di particolari.
  • La sfera affettiva - Le persone alessitimiche hanno difficoltà nel valutare e interpretare le emozioni primarie, dando più risalto agli aspetti fisiologici. Ciò può portare alla somatizzazione o a patologie come l’ipocondria.
  • L’interazione con l’ambiente - Pur capaci di instaurare relazioni, le persone alessitimiche possono incontrare difficoltà dovute all'incapacità di riconoscere emozioni, causando frustrazione nelle relazioni di coppia, amicizie o ambito lavorativo. La mancanza di scambio emotivo e comunicazione efficace può portare a continui fraintendimenti.
  • L’espressività corporea - Le persone alessitimiche mostrano rigidità fisica e mancano delle espressioni facciali legate alle emozioni. Non riescono ad entrare in contatto con la propria interiorità.

La diagnosi di alessitimia: i test

Il test più utilizzato e attendibile per individuare l’alessitimia è la TAS-20 (Toronto Alexithymia Scale). Si tratta di un questionario di autovalutazione sviluppato nel 1985 con 26 domande, poi ridotte a 20 nel 1992.

Pur non avendo valore diagnostico, il test può essere utile per esplorare le caratteristiche chiave dell’alessitimia, tra cui:

  • difficoltà nell’identificare i propri sentimenti;
  • incapacità di descrivere le emozioni altrui;
  • una tendenza a un pensiero rivolto all’esterno, senza introspezione emotiva.

Se vuoi, puoi provare il test per l’alessitimia di Serenis, tenendo presente che non sostituisce una diagnosi professionale. Per un’analisi approfondita, è sempre consigliabile rivolgersi a un esperto della salute mentale.

Test per l'alessitimia TAS-20

Le cause dell'analfabetismo emotivo

Le cause dell'alessitimia non sono ancora del tutto chiare, ma spesso sono da ricercare nel rapporto con le figure di riferimento durante il periodo dell’infanzia. In molte circostanze, infatti, questa condizione sembrerebbe una risposta ad un contesto familiare in cui non è presente una relazione affettiva efficace.

Quando questo accade, rischiamo di sviluppare molta difficoltà nel riconoscere i nostri stati emotivi. Parliamo di situazioni come:

  • essere cresciuti in una famiglia in cui c’è poco spazio per l’espressione emotiva:
  • separazione dai genitori;
  • eventi traumatici;
  • carenze affettive.

Comorbilità: disturbi fisici e psicologici legati all’alessitimia

Come sottolinea un articolo scientifico di Graeme e collaboratori, l'alessitimia è significativamente correlata a numerose condizioni patologiche. Possono essere malattie di natura piscosomatica e piscologica, e per questo motivo tali persone sono più propense a soffrire di dipendenze o di un disturbo d’ansia.

Non sono da escludere disturbi alimentari, la depressione e il disturbo post traumatico da stress. In più, l'alessitimia è riscontrabile anche nei disturbi di personalità. Un esempio di tutto questo è uno studio pubblicato sulla rivista Clinical Psychology & Psychotherapy in cui è stato evidenziata una correlazione con il disturbo narcisistico di personalità e nelle persone con la sindrome di Asperger.

Cura e trattamento dell'alessitimia

Cura e trattamento dell’alessitimia

Soffrire di alessitimia non permette di vivere a pieno e con serenità la propria vita e, contemporaneamente, genera frustrazione in chi ci vuole bene. Per questo motivo, è essenziali affidarsi alle mani di un esperto della salute mentale che ci possa dare supporto emotivo. Attualmente, il trattamento più efficace sembrerebbe essere una psicoterapia a orientamento cognitivo-comportamentale grazie a cui il terapeuta ci aiuta a esprimere, riconoscere e gestire le nostre emozioni.

Se stai pensando di iniziare un percorso di psicoterapia, i professionisti di Serenis ti possono aiutare. Selezioneremo uno psicologo online adatto alle tue esigenze, ti basterà compilare il questionario sul nostro sito. Questa potrebbe essere un'opportunità per imparare a comprendere meglio noi stessi e gli altri, migliorando la qualità della nostra vita e delle nostre relazioni.

Fonti:

  • Nemiah J.C., Freyberger H., Sifneos P.E. (1976), Alexithymia: A view of the psychosomatic process. In Hill O.W., Modern Trends in Psychosomatic Medicine, Vol. 3, Butterworths, London, pp. 430-439.
  • Epifanio M.S., La Grutta S., Roccella M., Lo Baido R., (2014). L’alessitimia come disturbo della regolazione affettiva. Minerva Psichiatrica; 55:193-205.
  • Cantelmi T., Sarto A.(1999). Alexitimia. Gli analfabeti delle emozioni. Psicologia Contemporanea; 154:40-8.
  • Graeme J. Taylor, Michael Bagby and James D.A. Parker, Disorders of Affect Regulation: Alexithymia in Medical and Psychiatric Illness, 1997, pp. 28-31.
  • Dimaggio, G., Procacci, M., Nicolò, G., Popolo, R., Semerari, A., Carcione, A., & Lysaker, P. H. (2007). Poor metacognition in narcissistic and avoidant personality disorders: Four psychotherapy patients analysed using the Metacognition Assessment Scale. Clinical psychology & psychotherapy, 14(5), 386-401.
  • Larsen, J. K., Brand, N., Bermond, B., & Hijman, R. (2003). Cognitive and emotional characteristics of alexithymia. Journal of Psychosomatic Research, 54(6), 533–541. https://doi.org/10.1016/s0022-3999(02)00466-x 
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Domenico De DonatisPsichiatra e Direttore Sanitario
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Domenico De Donatis è un medico psichiatra con esperienza nella cura dei disturbi psichiatrici. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Parma, ha poi ottenuto la specializzazione in Psichiatria all'Università Alma Mater Studiorum di Bologna. Registrato presso l'Ordine dei Medici e Chirurghi di Pescara con il n° 4336, si impegna a fornire trattamenti mirati per migliorare la salute mentale dei suoi pazienti.
Dott.ssa Martina MiglioreDirettore della Formazione e dello Sviluppo
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Romana trapiantata in Umbria. Laureata in psicologia e specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Ex-ricercatrice in Psicobiologia e psicofarmacologia. Visione pratica e creativa del mondo, amo le sfide e trovare soluzioni innovative. Appassionata di giochi di ruolo e cultura pop, li integro attivamente nelle mie terapie. Confermo da anni che parlare attraverso ciò che amiamo rende più semplice affrontare le sfide della vita.
Federico RussoPsicologo, Psicoterapeuta, Neuropsicologo
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Psicologo e psicoterapeuta con 8 anni di Esperienza. Iscrizione all’Ordine degli Psicologi - Regione Puglia, n° 5048. Laurea in Psicologia clinica e della salute, Università degli Studi di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia presso l'Istituto S. Chiara. Crede che la parte migliore del suo lavoro sia il risultato: l’attenuazione dei sintomi, la risoluzione di una difficoltà, il miglioramento della vita delle persone.
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