Afasia: quando il linguaggio è compromesso

L’afasia è un disturbo centrale del linguaggio causato da una lesione in una zona specifica del cervello responsabile della produzione e della comprensione del linguaggio. Se il danno è a carico dell’area di Broca sono compromesse le capacità sintattiche e di elaborazione mentre se la lesione avviene nell’area di Wernicke il soggetto perde la capacità di comprendere i significati delle parole.

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L’afasia è un disturbo centrale del linguaggio causato da una lesione in una zona specifica del cervello responsabile della produzione e della comprensione del linguaggio. Se il danno è a carico dell’area di Broca sono compromesse le capacità sintattiche e di elaborazione mentre se la lesione avviene nell’area di Wernicke il soggetto perde la capacità di comprendere i significati delle parole.

Chi subisce un danno cerebrale nelle aree del linguaggio sviluppa sintomi che impediscono di conversare adeguatamente, di esprimere i propri pensieri, di avere un linguaggio verbale fluente o di comprendere il significato delle parole. Il trattamento dei soggetti con afasia necessita dell’intervento del logopedista che li aiuta a utilizzare le abilità linguistiche rimanenti e ad apprendere altri modi di comunicare attraverso altre forme di linguaggio non verbale come gesti, immagini o l’uso di dispositivi elettronici.

Cos’è l’afasia?


L’afasia è una condizione clinica complessa che influenza in modo profondo la capacità di comunicazione di coloro che ne soffrono. L’afasia rientra tra i cosiddetti disturbi del linguaggio che generalmente vengono classificati in tre categorie principali:

  • disturbi della produzione linguistica non conseguenti a danni cerebrali, come ad esempio la balbuzie;
  • disturbi della comprensione di suoni e segni come ad esempio le agnosie uditive e le asemie. Nel caso delle agnosie uditive il soggetto è incapace di riconoscere i suoni anche quando dovrebbero essere familiari. Le asemie sono invece disturbi del riconoscimento dei segni alfabetici e di simboli come note musicali o numeri che dovrebbero essere noti;
  • disturbi centrali causati da un danno cerebrale che si manifestano in vari modi e hanno come conseguenza un’interruzione nella capacità di esprimersi e comprendere gli altri. Le afasie appartengono a questa categoria.

Tipi di afasia


Lo studio delle basi biologiche dei processi mentali è oggi condotto soprattutto dalle neuroscienze, un gruppo di discipline che si avvalgono del contributo di numerosi campi di ricerca come la biologia, la chimica, la farmacologia, la psicologia.

Le neuroscienze cercano di descrivere con sempre maggior precisione la struttura e il funzionamento del sistema nervoso.

L’afasia si presenta in seguito ad un danno o una lesione in alcune specifiche aree del cervello che sono responsabili della produzione e della comprensione del linguaggio. Esistono due grandi categorie di afasia, fluente e non fluente, e all'interno di questi gruppi esistono diversi tipi a seconda della zona cerebrale che è stata colpita.

L’afasia di Broca


Nell’Ottocento il medico francese Paul Broca condusse delle ricerche che portarono a dimostrare scientificamente l’idea che le diverse zone del cervello fossero adibite a svolgere compiti differenti. La localizzazione delle funzioni cerebrali da parte dei neurologi fu un passaggio fondamentale nella storia della neurologia perchè rese possibile comprendere attraverso nuovi strumenti di osservazione il legame che esiste tra mente e cervello.

Attraverso l’autopsia di un paziente che in vita era affetto dalla perdita delle capacità linguistiche, il neurologo Broca scoprì che questo disturbo era stato causato dalla lesione di un’area ben precisa del cervello collocata nella parte anteriore sinistra, area che ancora oggi è conosciuta con il nome del suo scopritore, area di Broca.

A partire dalla seconda metà dell’Ottocento si capisce dunque che alcune aree della corteccia sono adibite alla produzione del linguaggio e una loro lesione comporta una difficoltà nell’elaborare parole e simboli finalizzati alla comunicazione. Questo disturbo prenderà il nome di afasia di Broca.

L’afasia di Wernicke


Come Paul Broca anche Carl Wernicke è stato uno psichiatra e neurologo tedesco vissuto nella seconda metà dell’Ottocento. Si deve a lui la scoperta dell’esistenza di un’altra area del cervello che svolge il preciso compito di elaborare le informazioni linguistiche.

Wernicke diede un grande contributo alla ricerca sulle disfunzioni del linguaggio, in particolare è considerato lo scienziato che ha scoperto e descritto l’esistenza di un tipo di afasia sensoriale che prenderà il suo nome.

L’afasia di Wernicke è caratterizzata dalla difficoltà nella comprensione del linguaggio originata da un danno nella parte posteriore della prima circonvoluzione temporale superiore sinistra del cervello.

Nell’epoca in cui visse Wernicke molti psichiatri e medici stavano cercando di completare la mappatura delle regioni cerebrali coinvolte nella produzione e comprensione del linguaggio e il suo contributo fu fondamentale per ulteriori indagini che verranno svolte successivamente.

L’afasia globale


Si tratta di una forma molto grave di afasia che compromette sia la produzione che la comprensione del linguaggio. Si ritiene che sia il risultato di un danno a gran parte della porzione laterale e anteriore sinistra del cervello dovuto a lesioni cerebrali estese come un ictus o un trauma cranico grave.

Il soggetto che soffre di afasia globale può avere molte difficoltà a formulare frasi, pronunciare parole sensate e a comunicare in modo coerente con il contesto.

Anche le capacità di comprendere quello che dicono gli altri può essere compromessa al punto da rendere complessa e difficile la comunicazione interpersonale sia orale che scritta.

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Le cause dell’afasia


Bisogna premettere che l’afasia non è collegata a disturbi dell’udito o di articolazione verbale ma ad una compromissione dell’abilità di elaborazione del linguaggio a livello cerebrale. Infatti l’afasia non colpisce gli organi di senso come l’orecchio, la vista o le corde vocali, che sono perfettamente in grado di percepire i suoni e di emetterli. Ci sono diverse condizioni mediche che possono danneggiare le regioni cerebrali coinvolte nel linguaggio, tra cui:

  • ictus;
  • trauma cerebrale;
  • malattie cerebrovascolari;
  • tumori al cervello;
  • demenza;
  • infezioni.

Sintomi dell’afasia


I sintomi dipendono dalla tipologia e dalla gravità del danno cerebrale:

  • le persone con afasia espressiva di Broca sono spesso in grado di pronunciare frasi brevi e significative ma non riescono ad esprimere oralmente determinate parole o sillabe. Questo tipo di afasia non impedisce ai pazienti di capire i discorsi degli altri quindi possono comprendere i messaggi e rispondere utilizzando altre forme di comunicazione non verbale. Dal momento che la lesione danneggia la parte anteriore dell’emisfero sinistro del cervello è anche possibile che le persone con afasia abbiano delle difficoltà di tipo motorio relative al lato destro del corpo come ad esempio debolezza o scarsa coordinazione del braccio destro o della gamba destra;

     

  • i soggetti con afasia di Wernicke, anche chiamata afasia ricettiva, sono in grado di produrre il linguaggio anche se spesso pronunciano frasi lunghe e confuse, possono aggiungere parole non necessarie o inventare nuove parole. Il problema principale per questi pazienti riguarda la comprensione del linguaggio e per questo possono avere difficoltà nel cogliere il senso di una frase e capire il significato delle parole pronunciate da altri.

Il trattamento dell'afasia


L'afasia rappresenta una grande sfida sia per il soggetto che ne soffre che per le persone che devono interagire con lui. Se l'intervento avviene in modo tempestivo è però possibile intraprendere un percorso di riabilitazione che permette di migliorare sensibilmente le abilità linguistiche e le capacità di comprensione e produzione del linguaggio.

L'obiettivo del trattamento dell'afasia è quello di facilitare la comunicazione attraverso metodi che possono includere la logopedia, la terapia occupazionale e l'uso di programmi informatici. Il soggetto afasico può implementare le abilità di comunicazione non verbale migliorando il canale iconico e sfruttando le immagini e il linguaggio del corpo a supporto delle conversazioni.

E' altrettanto importante offrire un sostegno emotivo e psicologico sia al paziente che ai suoi familiari attraverso sedute di psicoterapia individuale e di gruppo.

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Federico RussoPsicologo, Psicoterapeuta, Neuropsicologo
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Psicologo e psicoterapeuta con 8 anni di Esperienza. Iscrizione all’Ordine degli Psicologi - Regione Puglia, n° 5048. Laurea in Psicologia clinica e della salute, Università degli Studi di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia presso l'Istituto S. Chiara. Crede che la parte migliore del suo lavoro sia il risultato: l’attenuazione dei sintomi, la risoluzione di una difficoltà, il miglioramento della vita delle persone.
Domenico De DonatisPsichiatra e Direttore Sanitario
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Domenico De Donatis è un medico psichiatra con esperienza nella cura dei disturbi psichiatrici. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Parma, ha poi ottenuto la specializzazione in Psichiatria all'Università Alma Mater Studiorum di Bologna. Registrato presso l'Ordine dei Medici e Chirurghi di Pescara con il n° 4336, si impegna a fornire trattamenti mirati per migliorare la salute mentale dei suoi pazienti.
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