Sexting: cos'è, rischi e possibili conseguenze

Scopriamo insieme cos'è il sexting, ovvero l'invio di messaggi, immagini o video di natura sessuale tramite dispositivi digitali, e analizziamo i potenziali rischi associati a questa pratica, come la diffusione non autorizzata di contenuti personali, il cyberbullismo e le conseguenze legali.

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Adolescenza e sessualità: sexting

Hai mai sentito parlare del sexting? Si tratta di una fenomeno rientrante in quello del sesso online, che negli ultimi anni ha subito una vera impennata, soprattutto in seguito alle restrizioni comportate contro l’epidemia di Covid. Inoltre, sembra che tra gli adolescenti queste pratiche siano particolarmente diffuse.

Ma che cos’è è il sexting esattamente? E perché è più frequente tra i ragazzi? Continua a leggere per trovare le risposte a queste domande.

Che cos’è il sexting?

La parola "sexting" deriva dall’unione di due termini inglesi, "sex" e "texting", che significano rispettivamente sesso e messaggiare. È quindi facile dedurre che cos’è il texting sulla base di questa premessa: si tratta di una pratica che consiste nello scambiarsi messaggi, immagini, video o vocali espliciti in senso sessuale, come ad esempio le dick pics. All’interno del sexting rientrano, quindi, sia i messaggi hard che le foto di nudo o seminudo, che vengono inviate soprattutto via social network e tramite smartphone.

Come abbiamo accennato, è un mezzo molto comune tra gli adolescenti, che in questi ultimi anni si è ulteriormente diffuso in maniera esponenziale. In questa fase della vita, gli esseri umani stanno compiendo un lavoro di formazione della loro identità, che include anche l’aspetto sessuale. Il sexting, in questa prospettiva, rappresenta uno strumento per la scoperta della propria sessualità, attraverso un mezzo, quello tecnologico, con il quale gli adolescenti hanno dimestichezza e che sanno utilizzare con facilità.

Non solo: il device informatico consente anche di fare esperienza in una maniera non diretta, riparandosi in un certo senso dai rischi che possono scaturire dall’incontro con il mondo. O almeno, questo è ciò che pensano gli adolescenti, ma è davvero così? Se, da una parte, il sexting consente di mettersi in gioco valicando alcuni limiti posti dalle proprie insicurezze, di lasciarsi sedurre dalla sessualità senza un vero coinvolgimento fisico, come vedremo più avanti, non è una strategia priva di rischi.

Perché gli adolescenti sono attratti dal sexting

L’adolescenza è un periodo caratterizzato da una tempesta fisica, ormonale ed emotiva: il corpo in continuo cambiamento espone ragazzi e ragazze a insicurezze che risvegliano paure legate alla loro immagine. Il timore di non piacere agli altri li spinge a volere fortemente essere parte di un gruppo, che li riconosca come parte di un organismo più grande prima ancora che come individui.

L’adolescenza è un periodo di transizione completa, dall’infanzia verso l’età adulta, caratterizzata da sentimenti ambivalenti: in ogni momento gli adolescenti si devono posizionare lungo questo continuum di indefinizione e, per farlo, si servono di due punti fermi. Il primo è rappresentato dal corpo che, pur nella sua permanenza e nella sua presenza costante, è anche fonte di inquietudine per il cambiamento che lo investe e lo fa apparire estraneo agli occhi del suo proprietario. Gli adolescenti amano il loro corpo e al contempo lo odiano, ne sono spaventati. Questi sentimenti contrastanti li spingono, da una parte, a mascherarlo e celarlo alla vista del mondo, dall’altra ad abbellirlo e metterlo in mostra.

Qui entra in gioco il secondo elemento che funge da riferimento ed è rappresentato dal desiderio di trasgressione. Questo fa pare della necessità di sentirsi parte di un gruppo, come di quello di essere accettati per sostenere la loro autostima che in questo periodo viene messa a dura prova. Il sexting, a questo proposito, rappresenta un modo per trasgredire ma senza troppi rischi, in una modalità che viene percepita come leggera.

L’esposizione del corpo, della sua nudità, attraverso foto in pose esplicite o addirittura spinte, accompagnate da sguardi che cercano di sedurre l’osservatore, costituiscono un tentativo di ricercare e ottenere gli apprezzamenti, la considerazione e l’ammirazione di cui ragazze e ragazzi hanno bisogno per completare la loro transizione al mondo adulto tenendo a bada il senso di forte insicurezza che avvertono. Ma, contrariamente a ciò che gli adolescenti pensano, anche questo mezzo apparentemente innocuo, perché privo di contatto fisico, cela dei pericoli che spesso vengono sottovalutati.

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I rischi del sexting: quando questa pratica diventa pericolosa

Solitamente il sexting implica, come presupposto fondamentale, la piena fiducia nei confronti della persona che sarà il destinatario dell’immagine o del messaggio. Inviare delle parole audaci e seducenti al proprio partner quando si è lontani e si avverte la rispettiva mancanza, o inviare a un’amica una foto in intimo per avere un parere sull’ultimo acquisto, potrebbero tranquillamente essere considerate pratiche senza il rischio di gravi conseguenze, ma non sempre il sexting avviene in questo modo.

Immagina a quanto sia diversa, invece, la situazione in cui lo scambio di immagini provocanti, di nudi o di messaggi hard, se la corrispondenza avviene con una persona appena conosciuta. Si tratta di materiale estremamente sensibile, che non deve assolutamente cadere in mani sbagliate, dal momento che è facile pensare come il destinatario potrebbe mostrare questi contenuti a un amico o un’amica. Inoltre, se la fiducia nell’altro viene sovrastimata, si può finire vittima di ricatti che vedono al centro proprio messaggi, foto e video che rischiano di rendere il soggetto vulnerabile. Queste situazioni si possono verificare anche quando dall’altra parte si trova un ex partner (in questo caso il fenomeno prende il nome di revenge porn), così come quando si ha a che fare con un cyber bullo (sempre rimanendo nella fascia d’età adolescenziale).

In questo modo si rischia di andare incontro a un completo rovesciamento della medaglia: il materiale condiviso con troppa leggerezza allo scopo di ottenere l’approvazione dell’altro diventa l’arma in grado di ledere l’immagine della persona, creando problemi su diversi punti di vista. Immagina quali possano essere le ripercussioni in ambito sociale e relazionale, ma anche nella ricerca del lavoro e, soprattutto, nel vissuto della persona stessa.

Il sexting e le sue possibili conseguenze

Date tutte le possibili complicazioni che ne possono derivare, è fondamentale essere consapevoli del potenziale lesivo del sexting, che quindi deve essere praticato in maniera totalmente consapevole e soltanto con persone che godono di completa fiducia. Tra le possibili ripercussioni, possiamo distinguere alcune categorie.

Conseguenze del sexting sul web

Prima di tutto, una conseguenza estremamente grave da considerare è la possibile diffusione delle immagini intime sul web e sui social. Come abbiamo detto, in questi casi non parliamo di sexting ma di revenge porn, messo in atto allo scopo preciso di ledere la reputazione di qualcuno e gettare la persona in uno stato di ansia, disperazione e crollo dell’autostima.

In altri casi possiamo parlare anche di cyber-bullismo. Che consiste nella minaccia di diffondere online questi materiali allo scopo di fare del male alla vittima.

Conseguenze legali del sexting

In ambito legale occorre fare una precisazione: anche se l’intenzione non è quella di danneggiare l’immagine di nessuno, la semplice detenzione di certo materiale può essere considerata reato. Si tratta dei casi connessi alla pedopornografia. Questo termine non si applica, però, se foto, video e messaggi vengono scambiati esclusivamente tra adolescenti e utilizzati privatamente tra di loro.

Conseguenze emotive del sexting

La parte più spinosa relativa alle possibili conseguenze indesiderate del sexting riguarda l’emotività della vittima. Per prima cosa è fondamentale considerare se questa pratica sia davvero consensuale da parte di entrambe le persone coinvolte. Alcuni adolescenti, infatti, cedono di fronte alla pressione sociale da parte dei pari o a ricatti emotivi e minacce da parte del partner. Ciò non significa che sia pronto o pronta per intraprendere queste condotte: il sexting è uno strumento che consente di esplorare la propria sessualità, ma ciascuno ha i suoi tempi e alcune modalità possono non essere adatte e congeniali a tutti.

Ricordiamo che il tema della sessualità è estremamente delicato, e il periodo dell’adolescenza è dedicato alla sua sperimentazione, ma ciascun ragazzo e ciascuna ragazza dovrebbe poter scoprire questo aspetto di sé rispettando i ritmi e gli strumenti che sente più affini a sé. Inoltre, è essenziale che questa parte di sviluppo proceda parallelamente a quella emotiva: solo con una profonda consapevolezza ci si può difendere da qualsiasi forma di abuso.

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Domenico De DonatisPsichiatra e Direttore Sanitario
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Domenico De Donatis è un medico psichiatra con esperienza nella cura dei disturbi psichiatrici. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Parma, ha poi ottenuto la specializzazione in Psichiatria all'Università Alma Mater Studiorum di Bologna. Registrato presso l'Ordine dei Medici e Chirurghi di Pescara con il n° 4336, si impegna a fornire trattamenti mirati per migliorare la salute mentale dei suoi pazienti.
Dott.ssa Martina MiglioreDirettore della Formazione e dello Sviluppo
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Romana trapiantata in Umbria. Laureata in psicologia e specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Ex-ricercatrice in Psicobiologia e psicofarmacologia. Visione pratica e creativa del mondo, amo le sfide e trovare soluzioni innovative. Appassionata di giochi di ruolo e cultura pop, li integro attivamente nelle mie terapie. Confermo da anni che parlare attraverso ciò che amiamo rende più semplice affrontare le sfide della vita.
Federico RussoPsicologo, Psicoterapeuta, Neuropsicologo
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Psicologo e psicoterapeuta con 8 anni di Esperienza. Iscrizione all’Ordine degli Psicologi - Regione Puglia, n° 5048. Laurea in Psicologia clinica e della salute, Università degli Studi di Chieti. Specializzazione in Psicoterapia presso l'Istituto S. Chiara. Crede che la parte migliore del suo lavoro sia il risultato: l’attenuazione dei sintomi, la risoluzione di una difficoltà, il miglioramento della vita delle persone.
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